Prenderà il via mercoledì 6 febbraio la terza edizione di MI&LAB, la serie di eventi con cui Bonawentura propone un modo diverso di affrontare la scienza, avvicinandosi ai suoi temi attraverso le arti. I retroscena del processo per il terremoto dell’Aquila, il racconto della scienza sulla pagina e sullo schermo, la matematica e la filosofia che stanno dietro il nostro “cervello musicale”, la vita quotidiana di Darwin vista attraverso gli occhi della moglie, nonché il cinema e la musica dal vivo. Questo è ciò che propone quest’ano il calendario del festival scientifico.
Il tutto prenderà il via alle ore 17.30 di mercoledì 6 febbraio, con la discussione dal titolo “La narrazione della scienza. Letteratura, cinema, fumetti” che vedrà alternarsi al microfono del Miela il filosofo Giulio Giorello, l’ingegnere-scrittore Giuseppe Longo e il saggista Giuseppe Lippi, curatore della storica collana mondadoriana di fantascienza “Urania”. I tre cercheranno di rispondere all’interrogativo se è possibile raccontare la scienza conferendole le emozioni e le tensioni che sono alla base di ogni forma narrativa. Alla sera, alle 21.00, verrà invece proiettato il film “Cloud Atlas” in versione originale sottotitolata in italiano. Si tratta di uno dei film più intriganti della stagione in corso, con una struttura narrativa che intreccia sei diverse storie ambientate in altrettante epoche. A firmarlo sono i fratelli Wachowski, autori della trilogia “Matrix”, ad interpretarlo un cast che comprende Tom Hanks e Halle Berry, Susan Sarandon e Hugh Grant.
Calendario interessante anche per la giornata seguente, quando l’appuntamento si sposterà alla Stazione Rogers, dove dalle 17.30 prenderanno il via una serie di provocatorie performance dal titolo “Paesaggi sonori e paesaggi visivi” che vedranno l’interazione di suoni, immagini e gestualità eseguite dagli studenti di musica elettronica del Tartini. Le suggestioni surreali del celebre film di Alain Resnais “L’anno scorso a Marienbad” si sposeranno a giochi di luce, webcam, video, iPhone.
Venerdì 8, alle 17.30, si tornerà al Teatro Miela per il dibattito “Terremoto in tribunale”, a proposito della clamorosa sentenza del processo per il sisma dell’Aquila, che ha condannato sette membri della Commissione grandi rischi per aver sottovalutato la pericolosità della situazione. Durante l’incontro si tenterà di capire le motivazioni della sentenza attraverso il racconto dei sismologi Alessandro Amato dell’Ingv, Livio Sirovich dell’Ogs e del giornalista scientifico Nicola Nosengo, corrispondente dall’Italia per la rivista britannica “Nature”. Tre testimonianze che analizzeranno a fondo dettagli e protagonisti della drammatica vicenda. Alle 21.00 ancora cinema, con la proiezione del film “Il segreto di Nikola Tesla”, sempre in versione originale sottotitolata, realizzato nel 1980 nell’ex Jugoslavia dal regista croato Krsto Papić. Il film racconta la vicenda scientifica e umana di Nikola Tesla, il geniale inventore della corrente alternata, diventato un’icona della scienza “non ufficiale” e del quale quest’anno ricorrono i settant’anni dalla morte.
Nell’ultima giornata del festival sarà la volta, sempre alle 17.30, del confronto su “Il cervello musicale”, in cui si illustrerà come fisica e matematica hanno contribuito all’elaborazione di una nuova concezione dello spazio-tempo musicale. Ne parleranno il fisico e musicologo Gianni Zanarini, la filosofa e pianista Letizia Michielon, che eseguirà brani di Debussy, Messiaen e Boulez, e Silvia Bencivelli, medico e giornalista scientifica, autrice del fortunato libro “Perché ci piace la musica”. La serata finale è invece dedicata al padre della teoria dell’evoluzione: Charles Darwin. Alle ore 21 avrà luogo la lettura teatrale di “Casa Darwin”, un testo di cui sono autori il giornalista scientifico Fabio Pagan e i biologi Alessandro Minelli, Maria Berica Rasotto e Giorgio Vaccari. Ci verrà presentato un ritratto inedito del grande naturalista, ottenuto attraverso i dialoghi dell’amata moglie Emma con il vicario e l’amico botanico Joseph Hooker. Il reading è curato dal regista Franco Però e interpretato dagli attori Maria Grazia Plos, Maurizio Zacchigna e Giorgio Monte, con la collaborazione del Teatro Stabile Sloveno.
La rassegna è organizzata in collaborazione con la Cappella Underground e con la Scuola di Musica e Nuove Tecnologie del Conservatorio Tartini.
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