Prenderà il via domani il melologo “Medea” di Antonín Benda, uno dei primi del genere nella storia della musica. Il Teatro Verdi offre così al suo pubblico, in particolare a quello scolastico, a cui ha riservato tre delle cinque esecuzioni in programma, un’opportunità assolutamente nuova e rara. Lo scopo è far comprendere la funzione e l’importanza della musica in una rappresentazione teatrale, così come per il teatro di prosa, o per il cinema. Il melologo, ossia un monologo cantato, rappresenta la forma ideale per introdursi al Teatro dell’Ottocento sottolineando come la musica possa mettere in risalto i sentimenti, le emozioni e le azioni dei protagonisti di un’opera teatrale, mettendone in risalto i pensieri o lo stato d’animo.
Questa “Medea” è un’opera raffinata ed intensa, un capolavoro del 1775 di raro ascolto, proposto nell’esecuzione dell’Orchestra e del Coro del Teatro Verdi con la direzione del Maestro Diego Dini Ciacci. Protagonista l’attrice Clara Galante che interpreta Medea, una donna passionale che, tradita e abbandonata, è lacerata dal dolore e dal desiderio di vendetta.
Lo spettacolo sarà preceduto dalle “Riflessioni su Medea” del Maestro e compositore Marco Taralli,a cui la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi ha commissionato la stesura in prima esecuzione assoluta. La sua musica si fonde direttamente con la Medea di Benda, dando voce ad un grande escluso: il coro greco che ci fa entrare nel dramma, osserva l’azione e ne commenta l’epilogo. La riflessione di Marco Taralli si pone, nell’ambito dello spettacolo, come un commento dell’uomo di oggi che si interseca nella narrazione di ieri per interloquire con l’uditore del presente. Lo spettacolo verrà messo in scena alle ore 20.30 alla Sala Tripcovich.
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