Il 13 Luglio scorso a Grado si è concluso l’attesissimo Tour di Morrissey. L’irriverente voce degli ex-Smiths è salito sul palco della suggestiva Diga Nazario Sauro ammaliando il pubblico con la sua aura carismatica e talento eccezionali.
Ma andiamo con ordine, a dare il via alle serata una scossa è arrivata dalla giovane Kristeen Young, che soltanto con tastiera e mic, si è lanciata in sensuali acuti per più di mezz’ora, facendosi strada a suon di calci, letteralmente, nella testa e nel cuore degli spettatori. Nell’attesa straziante di M. scorrevano su scherno immagini vintage, bianchi e neri dei New York Dolls, Sandie Shaw, Oscar Wilde, un concentrato visivo delle icone che hanno di quest’artista geniale quello che è oggi.
Poi finalmente è apparso. Eravamo un pubblico affamato e ci ha subito servito il Best Dish con “How soon is now” presentandosi al suoi ascoltatori in divisa so very British, camicia celeste (la prima di altre 3), una cravatta gialla e un black suit, tanto per ricordarci cos’ è lo stile. La voce di Manchester ha alternato il canto a battute di pungente ironia, “Oggi è venerdi 13 …non c è niente di straordinario in questo”. Brani del calibro di “I know it’s over” sono stati accompagnati da un coro unisono della generazione degli 80s presenti e non solo, perchè vero, gli Smiths non ci sono più, il suo “Fat Face”, come l’ha definito lui stesso, è oggi pennellato di grigio ma il suo canto rimane, per me, la limpida e inconfondibile messa in musica del crogiolarsi nella malinconia.
Riflettevo su questo artista che parla di normalità in maniera eccezionale sorseggiando il mio tea dalla tazza presa al concerto, dove c è scritto “England Is Mine and Owes Me a Living” cioè “Inghilterra è mia e mi deve la vita” ed è proprio il caso di dire, che è cosi.
Nessun commento
There are currently no comments on Morrissey in concerto, sensazioni. Perhaps you would like to add one of your own?