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Istat: giovani, disoccupati e precari

Pubblicati i dati su occupazione e disoccupazione per il secondo trimestre 2012. Nessun margine di ottimismo. Confermate le previsioni imposte dalla crisi

Di . Pubblicato in Economia

Pubblicato sabato 1 settembre 2012

È un triste record quello che emerge dal bollettino Istat: il tasso di disoccupazione nazionale tocca quota 10,5%, un livello mai raggiunto dal 1999 ad oggi. Rispetto al 2011 si registra un aumento 2,7 punti percentuali. Per ‘disoccupato’ si intende la persona, di età compresa tra i 15 e 74 anni, in cerca di lavoro o che inizierà a lavorare entro tre mesi dal momento della rilevazione dei dati. Sono esclusi quindi da questo conteggio gli ‘inattivi’ - persone non occupate e non in cerca di lavoro - che in Italia sono oltre 14 milioni, in calo rispetto a un anno fa. Il tasso di occupazione, misurato sulla fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni, risulta invece piuttosto stabile, con un leggero calo dal 57,3% del II trimestre 2011 all’odierno 57,1%. Questo dato si spiega osservando che la flessione di un punto percentuale dalla componente maschile degli occupati è bilanciata dall’aumento dello 0,8% di quella femminile. Su una forza lavoro di circa 25 milioni e 700 mila persone, gli occupati in Italia sono attualmente poco più di 23 milioni. Di questi, quasi 3 milioni di lavoratori (considerando dipendenti a termine e collaboratori) sono precari. Anche quest’ultimo è un dato record negli ultimi vent’anni.

Manifestante contro il precariato

Altrettanto allarmante è la situazione relativa alla disoccupazione giovanile, che considera le persone comprese tra i 15 e i 24 anni di età. Dal 27,4% dell’anno scorso il tasso è aumentato di 6,5 punti percentuali, raggiungendo il 33,9%. Un dato rilevante se consideriamo che i dati analoghi relativi al periodo 2009-2011 avevano fatto registrare un aumento del 3,4%, circa la metà. Ancora più elevato è il tasso di disoccupazione riferito al mese di luglio, del 35,3%, in aumento di 7,4 punti rispetto a luglio 2011.
Guardando invece ai dati regionali, il Friuli Venezia Giulia si mantiene ben al di sotto della media nazionale, con un tasso di disoccupazione del 6,5%. Su una forza lavoro di 543mila persone gli occupati sono 508mila, con 35 mila persone in cerca di occupazione. Una situazione migliore si presenta solo in Trentino Alto Adige e in Emilia Romagna. Campanello d’allarme è tuttavia il calo di occupazione rispetto all’anno scorso. I 2,4 punti percentuali di disoccupazione in più rappresentano infatti l’aumento più elevato a confronto con le regioni italiane che presentano una situazione occupazionale analoga a quella del Friuli Venezia Giulia.

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