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Dall’Università di Trieste la soluzione per la combustione pulita del metano

Grazie a collaborazioni internazionali, un gruppo di ricercatori dell'Ateneo è giunto alla scoperta

Di . Pubblicato in News, Scienza&Ricerca, Università

Pubblicato mercoledì 5 settembre 2012

Maggiore efficienza nella produzione di energia a partire dal metano e riduzione delle emissioni di gas serra. Questo è l’argomento dello studio pubblicato su Science, e realizzato da un gruppo di ricerca dell’Università di Trieste con collaborazioni in USA e Spagna. La ricerca, messa a punto da un gruppo di ricercatori dell’Ateneo triestino, coordinato dal Professor Paolo Fornasiero, e composto dal Dr. Matteo Cargnello e dal Dr. Tiziano Montini, in collaborazione con i gruppi di ricerca del Professor Raymond J. Gorte dell’Università della Pennsylvania (Filadelfia - USA) e del Professor José J. Calvino dell’Università di Cadice (Spagna), svela come produrre materiali più efficaci di quelli esistenti per una combustione pulita del metano.

Gas metano.

“Il nostro catalizzatore” ha affermato Paolo Fornasiero, professore associato di chimica generale e inorganica dell’Università di Trieste e associato all’Istituto ICCOM- CNR di Firenze “consente un uso più pulito ed efficiente delle risorse energetiche perché è estremamente reattivo nei confronti della combustione del metano a bassa temperatura: si riduce così l’emissione di gas dannosi, quali ossidi di azoto, che vengono prodotti a temperature più elevate. L’utilizzo di un catalizzatore consente quindi un risparmio energetico, un miglioramento della sicurezza del processo industriale e una riduzione dell’impatto ambientale.”. Il Dottor Cargnello ha inoltre spiegato come la procedura sia il risultato della combinazione di diverse discipline nel campo delle nanotecnologie, “Le tecniche di sintesi utilizzate, infatti, sono comuni nel campo della chimica e della scienza dei materiali ma non erano mai state utilizzate in precedenza in questo settore” ha concluso il primo co-autore della ricerca, dottore di ricerca in nanotecnologie dell’Università di Trieste e attualmente alla University of Pennsylvania.

Le applicazioni future per una simile tecnologia possono essere svariate: dalle caldaie a metano alle stufe catalitiche, alle turbine a gas per generare corrente con un significativo miglioramento delle prestazioni e riduzione dell’inquinamento prodotto. Risulta inoltre che a breve verrà firmato un contratto con un’azienda italiana.

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