Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e il Comune di Trieste - Area Educazione, Università, Ricerca, Cultura e Sport, propongono durante il mese di aprile, a scolaresche, turisti e cittadini lo spettacolo A Sarajevo il 28 giugno. Dall’1 al 17 aprile al Museo di guerra per la pace “Diego de Henriquez” ritorna in scena lo spettacolo tratto dall’omonimo testo di Gilberto Forti. Dedicato in particolare ai ragazzi delle scuole che vi accederanno le mattine, prevede anche recite serali l’1, 2, 4, 9 aprile e mattinée domenica 10 e 17 aprile aperte a tutti. In scena negli affascinanti spazi museali, circondati da reperti storici, ascolteremo gli attori della Compagnia del Teatro Stabile regionale.

Dopo il successo ottenuto nella scorsa estate, ritorna al Museo di guerra per la pace “Diego de Henriquez” lo spettacolo A Sarajevo il 28 giugno di Gilberto Forti nato da un’idea dello scrittore e giornalista Paolo Rumiz. L’iniziativa, in scena dall’1 al 17 aprile, si rivolge in particolare alle scuole – sia quelle della provincia che quelle di quegli istituti che, in visita scolastica alla città, troveranno nel suggestivo allestimento un’attrazione storica e turistica in più.
A Sarajevo il 28 giugno conquista il pubblico perché possiede una cifra particolare: prevede che ci si muova fra le sale dell’interessante Museo di guerra per la pace “Diego de Henriquez” e fra cimeli, cannoni, carri che sono dei veri e propri “pezzi di storia”… si incontri la Storia.
Al centro delle riflessioni è infatti l’attentato di Sarajevo, di cui furono vittime l’Arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia: un gesto crudele che scosse l’Europa, e da cui ebbe origine la Prima guerra mondiale. L’episodio viene raccontato da alcuni testimoni diretti dell’attentato: personaggi dell’epoca che in costume storico attendono il pubblico che si muove fra le sale. All’arrivo degli spettatori, questi testimoni iniziano il loro monologare: sono i bravissimi attori della Compagnia Stabile.

È affascinante dunque la dinamica dello spettacolo: le testimonianze che lo compongono (e tratteggiano l’evento storico dai diversi punti i vista di una donna del popolo, di un militare al servizio dell’Arciduca, di un ingegnere, di una giovane nobile poi emigrata, del medico che in prigione si occupò di Gavrilo Princip, di un prete, di un archivista…) sono recitate dagli attori nelle varie sale del Museo contemporaneamente, e ripetute più volte, in modo che ogni spettatore possa seguire tutte le parti di A Sarajevo il 28 giugno.