Giovanni Floris - conduttore del programma televisivo Ballarò, in onda ogni martedì sera su Rai Tre - è stato scelto come miglior giornalista del 2013, in quanto capace di raccontare processi complessi come quelli di tipo economico, sociale e politico riguardanti l’Italia in particolare. Il riconoscimento si chiama “Premio Friuladria - Testimoni della Storia” e si inserisce all’interno del Premio Giornalistico Internazionale Marco Lucchetta, riconoscimento avente il nome del giornalista morto assieme ad altri suoi due colleghi, durante la guerra di Jugoslavia quando era in servizio per conto della Rai.
Giovanni Floris ritirerà il premio il 3 luglio prossimo a Trieste al Politeama Rossetti, dove si terrà la serata dedicata proprio a Marco Lucchetta. Riportiamo di seguito le motivazioni ufficiali scritte nel comunicato stampa della Fondazione Lucchetta per la consegna del premio al giornalista di Rai Tre:
Il riconoscimento va a Giovanni Floris, quest’anno, «per averci saputo raccontare, con garbo, autorevolezza ed incisivita’, gli ultimi dieci anni della storia economica, sociale e politica del nostro Paese». Ballarò è oggi l’approfondimento politico più seguito tra le proposte Rai. E guarda caso, Giovanni Floris ha ereditato proprio da Santoro, una volta uscito dall’azienda, il primato degli ascolti per quella che è diventata una trasmissione “cult” nel panorama televisivo nazionale, senza dubbio il programma di punta della terza rete assieme agli spazi affidati a Fabio Fazio. Un successo che ha radici lontane: nell’estate del 2001 Giovanni Floris si trovava a New York, alla redazione RAI del giornale radio, qualche settimana in sostituzione di un collega rientrato in Italia per le ferie. Era al suo posto di lavoro quella mattina dell’ 11 settembre e fu tra i primi testimoni di un evento che avrebbe cambiato il mondo. La carriera del giovane Floris è svoltata in quell’occasione: le sue lucide ed attente corrispondenze sull’attacco alle torri gemelle, quel suo stile asciutto e al tempo stesso incisivo, lo hanno ben presto messo in luce anticipando riconoscimenti e successi che sarebbero puntualmente arrivati esattamente un anno dopo, quando Rai Tre gli affida con Ballarò il “talk” politico della rete, spazio che anni prima aveva occupato proprio Michele Santoro (…). Ballarò e’ in onda dal 2002. Evidentemente la formula di Ballarò ha saputo tener vivo l’interesse del suo pubblico, riuscendo a conquistarsi sempre maggior spazio. Sempre siamo andati avanti col metodo Ballarò: affrontare i problemi con la logica, approfondendo i temi con rigore, onestà intellettuale e competenza, a volte con un po’ di ironia».
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