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Tuffi: Al via la sesta Olimpiade delle “Clanfe”

L'Associazione Spiz organizza l'evento dedicato ai "Tuffi Triestini"

Di . Pubblicato in Sport

clanfe

Pubblicato venerdì 21 giugno 2013

Olimpiadi Clanfe

Mentre a Rostock si stanno svolgendo i campionati italiani di tuffi con la vittoria dal metro di Tania Cagnotto, Trieste si prepara ad organizzare per il sesto anno consecutivo l’Olimpiade delle Clanfe, i tuffi triestini con l’obiettivo di produrre più schizzi possibili.
Un evento unico nel suo genere che prenderà vita sabato 27 luglio presso lo stabilimento Ausonia dove i migliori e i peggiori “clanfatori” si riuniranno per decretare il migliore.
Un’arte quella del clanfatore di cui uno dei maggiori rappresentanti è il cestita Andrea Pecile; una perfetta clanfa si esegue lanciandosi verso il mare come se si volesse prendere una sonora panciata. Prima del contatto con l’acqua, è importante chiudersi assumendo una posizione “ovoidale”. Chiusi in tal modo, la panciata viene evitata. Per produrre lo schizzo, è necessario un altro gesto tecnico: una volta in acqua, bisogna riaprirsi e dare un bel colpo di reni (definito sempre dal Pecile “movimento zifonella delle culatte”) in modo da produrre una forza d’urto che scaglierà l’acqua verso l’alto.
L’evento, nato nel 2008, è un’idea di Mauro Vascotto che ha richiamato ben 60 partecipanti tra adulti, giovani e anche bambini, suddivisi per categorie in base all’età (fioi e pice, muleti e mulete, muli e mule, muloni e babe, e vece bobe e vece marantighe). L’anno successivo, il 2009, l’evento sarà preso in mano dall’’Associazione di Promozione Sociale SPIZ (www.spiz.it).
Giunti alla sesta edizione, gli organizzatori, auspicano in una crescita del numero dei partecipanti sperando di arrivare a quota 200. Ogni partecipante, al amoento dell’iscrizione dovrà dichiarare il suo stile, i tuffi sono infatti suddicivisi in “clanfe”, “bomba” e “kamikaze”. Ogni stile ha poi una sua variante che permette di aumentare il punteggio, si va da semplici “caminade” in volo, ai salti mortali, agli avvitamenti, ai movimenti di bacino anche prima di entrare in acqua nella cosiddetta “taconeti”, alla “biancabalena” eseguita tirandosi giù gli slip, al “mortaio”, che consiste nell’utilizzo dello schizzo per sparare in cielo un pallone.
Il lavoro più importante è quello dei cinque giurati che votano prima lo stile dell’esecuzione del tuffo, del quale è stato calcolato il coefficiente di difficoltà, poi si vota l’entità dello schizzo, e infine un sesto giurato vota “el morbìn”, la presenza scenica. O forse sarebbe meglio definirla “scemica”. Il tutto viene sommato per ottenere il punteggio finale.
Infine, l’Associazione Spiz, organizzerà in settembre, anche la seconda edizione della Rampigada Santa, gara in salita di corsa on in bicicletta, nella quale è prevista una classifica speciale per coloro che parteciperanno anche all’Olimpiade delle Clanfe.

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