L’Udinese c’è. In Friuli nessuno ne aveva dubitato, ma nel resto del Bel Paese più di qualcuno aveva cominciato a storcere il naso di fronte alle sconfitte (Bayer Leverkusen) o alle mancate affermazioni (Baku) del precampionato bianconero. D’altronde, l’Italia, a buona ragione, è un po’ invidiosa del paradiso friulano, e più di qualche volta ha profetizzato, con scarsi risultati, la retrocessione della squadra di Guidolin, che ogni anno, invece, si riconferma ad alti livelli. Di Natale e Muriel sono stati i mattatori della serata. La “coppia d’oro“, come l’abbiamo ribattezzata, ha polverizzato lo Siroki Brijeg in meno di un tempo, con tre reti di assoluto spessore. Alle loro spalle, tuttavia, c’è “un’intera squadra che lavora per loro”, come affermato nel post partita da Giampiero Pinzi.
La gara, che non è stata trasmessa in diretta da nessuna emittente televisiva italiana (da questo punto di vista si potrebbe aprire una polemica di proporzioni bibliche, cui preferisco astenermi per non perdere il mio rigore e la mia professionalità giornalistica), ha regalato grandi emozioni durante tutti i 90′. Positive, per i tifosi friulani, nei primi quarantacinque, quando Di Natale con una splendida punizione dai 25 metri, e Muriel, prima con un inserimento senza palla e poi con un’ubriacante serpentina, hanno siglato i tre gol bianconeri. Negative nella seconda frazione. La ripresa si è aperta con l’errore dal dischetto di Totò. Il bomber campano si è fatto parare un penalty calciato con troppa superficialità (vada il “cucchiaio”, ma l’approccio al tiro del capitano è sembrato davvero da amichevole estiva). In seguito, è arrivata anche la marcatura dello Siroki, grazie al rasoterra di Coric al 77′.
Nella gara di ritorno non ci saranno grandi sorprese, l’Udinese “ha dato una lezione di calcio“, come ammesso dallo stesso tecnico bosniaco. D’altronde, la distanza tecnica è abissale, e per questo non ci sono margini di rimonta per il team balcanico. Se l’Udinese dovesse, come sembra, superare il turno preliminare, approderà ai play-off di Europa League (punto in cui entrerà nella competizione anche la Fiorentina di Mario Gomez), ultimo scoglio prima di approdare ai gironi. L’ampiezza della rosa di questa stagione (si pensi che ieri erano fuori dall’undici titolare gente del calibro di Lazzari, Zielinski, Widmer, Maicosuel, Vydra, Nico Lopez…) potrebbe permettere ai bianconeri di essere competitivi in tutte le manifestazioni e per questo ci si augura che gli sforzi del finale dell’ultima stagione e queste fatiche estive non saranno cestinate nei mesi autunnali.
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