Considerato il grande successo di pubblico, alla Sala “Arturo Fittke” di Trieste (piazza Piccola, 3), la 51° Mostra Collettiva delle Socie F.I.D.A.P.A., intitolata “Arte al femminile” e organizzata dalla Sezione Storica di Trieste della Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari in collaborazione con il Comune di Trieste e visitata finora da più di 1100 persone, viene prorogata fino all’11 agosto.
Martedì 6 agosto alle 19.00 curatrice della mostra, condurrà una visita guidata. La rassegna, intitolata Arte al femminile, propone le opere delle socie artiste del sodalizio Nora Carella, Egle Ciacchi, Giuliana Griselli, Gabriella Giurovich, Rossana Longo, Valdea Maniago Ravalico, Marta Potenzieri Reale, Paola Sbisà ed Edda Romanzin Starz, presenti con interessanti e variegati dipinti realizzati a olio e tecnica mista, accanto ai preziosi lavori dedicati alla moda e ai gioielli dalla stilista Nika Bianco e dall’architetto Anna Negrelli. Proprio nella città austroungarica, da sempre luogo colto e all’avanguardia, fu fondata 52 anni fa dalla pittrice Giusy Bradaschia una delle prime sedi della F.I.D.A.P.A. in Italia. L’associazione sorse negli Stati Uniti alla fine degli anni Venti per fronteggiare la crisi economica dell’epoca e oggi la Sezione Italiana, con più di undicimila iscritte, è la più numerosa al mondo. Diverse le tecniche ma soprattutto gli stili delle undici artiste che espongono in questa mostra.
E’ presente Nora Carella, istriana di nascita, celebre per i suoi ritratti dei presidenti Clinton e Fini e dell’imperatrice persiana Farah Diba, che da un po’ di anni propone anche gli altrettanto caratteristici paesaggi lagunari alla Turner, di cui alcuni esempi compaiono nella rassegna. Egle Ciacchi, allieva dei maestri Raffaella Busdon, Franco Chersicola, Paolo Cervi Kervischer, Franco Dugo e della Scuola di Acquaforte Carlo Sbisà, interpreta invece il proprio pensiero attraverso una pittura chiara e di qualità, equilibrata ed elegante, orientata all’astrazione. Marta Potenzieri Reale si distingue per le sue nature morte e i suoi aerei paesaggi, esposti con grande successo anche al Gran Palais di Parigi e a Venezia, dopo aver affinato il suo linguaggio con il maestro triestino Lido Dambrosi e successivamente in prestigiose scuole inglesi, in Spagna, in Toscana e a Venezia. Attraverso l’acquarello riporta spesso sulla tela i ricordi dei suoi viaggi associando originalmente alla pittura la filosofia zen. Insieme a lei, anche Gabriella Giurovich ha recentemente partecipato alla Biennale 2011 al Magazzino 26 del Portovecchio di Trieste. Quest’ultima artista sintetizza la realtà attraverso un proprio linguaggio pittorico dedito all’espressionismo, con intensi rimandi a Munch e a Chagall. Espressionista appare pure l’architetto Giuliana Griselli, nota per i suoi bijoux d’alta classe, ma anche per i dipinti per i quali ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti. Abilissima nell’interpretare molteplici stili, dal classico al contemporaneo, la pittrice muggesana Rossana Longo – anch’essa espositrice alla Biennale 2011 - propone due quadri particolarmente avvincenti : un originale ed essenziale paesaggio marino e un’immagine più tradizionale, entrambi frutto di grande talento e competenza tecnica. Valdea Maniago Ravalico, dopo aver approfondito la pittura con il pittore triestino Ottavio Bomben e con i maestri Mario Rigoni, Walter Falzari, Paolo Cervi Kervischer e Vittorio Porro, reinterpreta la figura femminile con molta grazia. Paola Sbisà che, figlia d’arte (i suoi genitori sono i noti artisti Carlo e Mirella), esprime la propria creatività anche attraverso meravigliosi gioielli, espone una fitta sequenza d’incisioni eseguite con sensibilità e accurata abilità, che raccontano i suoi viaggi in giro per il mondo nei luoghi più solitari e disparati. Colmi di luce e pienamente aderenti alla realtà sono invece i ritratti e le nature morte – che ama eseguire dal vivo - della pittrice Edda Romanzin Starz la quale, dopo un periodo di formazione con il pittore Walter Falzari, ha partecipato con successo a diverse rassegne nazionali e internazionali. Di creazione sempre si parla, ma in questo caso sartoriale, per illustrare gli eleganti e nobili abiti di Nika Bianco, realizzati su misura per una fanciulla: dall’abito da sera in taffetas alle rievocazioni di costumi d’epoca in velluto, voile, tela e cady, corredati da bozzetti, tutti questi hanno in comune la semplicità e la raffinatezza. Last but not least, l’architetto Anna Negrelli espone una serie di gioielli in argento, rame e pietre, in cui sintesi e divertissement creativo s’intrecciano e ai quali l’artista ha affiancato delle acqueforti acquetinte ispirate prevalentemente al tema del mare.
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