Evento davvero straordinario alla Biennale Fvg, allestita nel Porto Vecchio di Trieste: proprio in queste ore, a sorpresa, giunge la notizia che Vittorio Sgarbi, curatore del Padiglione Italia di Biennale 2011, in via del tutto eccezionale ha ottenuto per Biennale Fvg – allestita fino al 27 novembre nel Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste – la possibilità di ospitare una piccola ma prestigiosissima personale dell’artista Pordenone Montanari, celebrato dalla critica internazionale come ‘il nuovo Picasso’ del nostro tempo.

Domani, martedì 27 settembre, alle 16, Sgarbi inaugurerà dunque il percorso espositivo in omaggio all’artista rivelazione degli ultimi mesi: a Trieste, nello splendido scenario del Magazzino 26 e nel contesto di Biennale Fvg, saranno visitabili in esclusiva, in aggiunta all’opera già presente all’interno di Biennale Fvg, una decina di dipinti di Pordenone Montanari, ed alcune sue sculture per la prima volta esposte al pubblico.

I dipinti in esposizione a Trieste appartengono alla collezione privata dell’imprenditore anglo-indiano Raja Khara, mentore del settantaquattrenne Americo Montanari, che in arte - e per tributo alla città che gli ha dato i natali – si è ribattezzato appunto “Pordenone Montanari. Com’è noto, la scoperta dell’eccezionale talento artistico di Montanari è avvenuta per caso, e solo di recente: Montanari ha vissuto isolato dal mondo per quasi vent’anni, a una quindicina di chilometri da Biella, dedicandosi solo a pittura e scultura, contando sulla presenza di sua moglie per cibo e rifornimenti di materiali per il suo lavoro. Protetto dal cornicione della villa e dai pini secolari nel suo buen ritiro piemontese, ha prodotto centinaia di dipinti, nature morte e paesaggi, raccontati dagli esperti come geniali e rivoluzionari. Il suo talento nascosto è stato scoperto quando l’uomo d’affari indiano Raja Khara, casualmente, ha richiesto un sopralluogo dell’immobile, che l’artista e sua moglie avevano deciso di mettere in vendita. Vedere e “riconoscere” i tesori artistici realizzati da Montanari, accatastati nell’abitazione, pare sia stata questione di pochi attimi per l’occhio esperto di Khara, subito confortato dall’autorevolissimo parere del noto storico dell’arte britannico Edward Lucie-Smith, che ha immediatamente organizzato per Montanari una grande mostra personale a Londra, momento della consacrazione definitiva del “Pordenone”.

Vittorio Sgarbi, martedì 27 novembre alle 16, non solo siglerà l’inagurazione della mostra omaggio a Pordenone Montanari, ma sarà anche impegnato, al fianco dell’assessore alla Cultura della Regione FVG Elio De Anna, nella presentazione ufficiale del catalogo di Biennale Fvg, uscito nei giorni scorsi, attualmente disponibile al bookshop del Magazzino 26.

L’incontro sarà introdotto dal coordinatore di Biennale FVG Pietro Colavitti e vedrà la partecipazione dei componenti l’Associazione Biennale Portovecchio, che promuove il Biennale Fvg. Orari di visite: lunedì, martedì e mercoledì dalle 15 alle 21, giovedì e domenica dalle 10 alle 21, venerdì e sabato dalle 10 alle 23. Info www.biennaletrieste.it

(Comunicato stampa)

 
 
 
 
 

Si alza oggi il sipario sull’edizione numero venti di Mittelfest, la rassegna di Cividale del Friuli che negli anni ha saputo ospitare nomi ed eventi di prestigio assoluto tanto da affermarsi quale punto di riferimento internazionale per la cultura e le arti performative. Il festival 2011 ruota attorno al tema “NAZIONI E IDENTITA’”: l’identità culturale, la sua vulnerabilità, la sua affermazione o negazione troveranno voce nella rassegna assieme a quella delle culture minoritarie, all’identità legata a immigrazione ed emigrazione, al lavoro, così come alla riscoperta di identità antiche che hanno consentito la rinascita culturale di alcuni popoli. Nel corso dei 16 giorni di festival, si alterneranno eventi di teatro, danza e musica con produzioni e ospitalità italiane e internazionali.

La cerimonia di inaugurazione, aperta al pubblico, è in programma (sabato 9 luglio), alle 17.30 presso la Chiesa di San Francesco. Nutrito il parterre delle autorità presenti: oltre al Presidente di Mittelfest Antonio Devetag con i Direttori Furio Bordon, Claudio Mansutti e Walter Mramor, annunciata per la Regione FVG la presenza del Presidente Renzo Tondo e degli assessori Elio De Anna e Roberto Molinaro. A precedere i discorsi di inaugurazione, l’esecuzione dell’inno nazionale con la prestigiosa FVG Mitteleuropa Orchestra, protagonista anche del successivo concerto.

A seguire, alle 18.30, sempre nella chiesa di San Francesco, opportunamente liberata dopo la cerimonia di apertura, il concerto inaugurale (nell’ambito della sezione curata da Claudio Mansutti) dal titolo “La Patria vocale” vedrà per protagonista un astro del firmamento operistico internazionale, una cantante che il Sunday Times ha definito come “la più entusiasmante fra quelle emerse dall’Italia negli ultimi anni”; stiamo parlando di Luciana D’Intino, mezzosoprano friulano, di casa tanto al Metropolitan quanta alla Scala, tanto alla Wiener Staatsoper quanto al Teatro dell’Opera di Roma. Luciana D’Intino eseguirà pagine di Verdi (“O Don fatale” dal Don Carlo), Cilea (“Acerba voluttà” da Adriana Lecouvreur) e Mascagni (“Voi lo sapete o mamma” da Cavalleria rusticana) affiancata dalla FVG Mitteleuropa Orchestra diretta dal M° Paolo Paroni - compagine che nasce sotto l’egida della Fondazione Bon e con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia. L’Orchestra si cimenterà anche in musiche di Rossini (Sinfonie da La gazza ladra e Guglielmo Tell), Verdi (Preludio da La Traviata e Ouverture da Nabucco), Bellini (Ouverture da Norma) e Mascagni (Intermezzo da Cavalleria rusticana).

Il secondo appuntamento della giornata è con la prosa (sezione ideata da Furio Bordon) ed è previsto per le 21.30 quando al restaurato teatro Ristori di Cividale andrà di scena uno degli appuntamenti più attesi di Mittelfest: la prestigiosa coproduzione firmata da Luca Ronconi “La Modestia” (che vede coinvolti anche Fondazione Festival dei Due Mondi di Spoleto, Fondazione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e Santacristina Centro Teatrale), sul testo di Rafael Spregelburd, la figura più rilevante della scena argentina contemporanea. Il cast è composto da quattro interpreti di eccezione del teatro italiano: Francesca Ciocchetti, Maria Paiato, Paolo Pierobon e Fausto Russo Alesi.

E anche per la giornata di domenica, Mittelfest ha in serbo due appuntamenti del cartellone: alle 11.30, nella Chiesa di San Francesco la formazione tutta maschile del Coro Polifonico di Ruda - guidata dalla grinta di Fabiana Noro - presenterà musiche di Schubert, Rossini, Mendelssohn Bartholdy, Strauss, Saint-Saëns svelando “L’identità romantica in concerto”, grazie anche al contributo di Matteo Andri al pianoforte. Alle 22.00, invece, nel Chiostro di San Francesco, per la sezione danza (ideata da Walter Mramor) ci sarà “Odisseo – Il naufragio dell’accoglienza”, nuovo lavoro della compagnia Zappalà che farà riflettere sulla negazione dell’identità di chi è costretto ad abbandonare la patria, secondo un’analogia tra il mito di Ulisse e il fenomeno delle migrazioni di oggi: Ulisse era un migrante? Il migrante di oggi è il nuovo Ulisse?

Da segnalare alle 12.15 di domenica 10, al Caffè San Marco l’incontro pubblico con il regista Luca Ronconi e gli attori protagonisti dello spettacolo che ha aperto il cartellone Prosa la sera precedente, “La Modestia”. L’incontro sarà introdotto dal Presidente di Mittelfest Antonio Devetag e condotto dal direttore Prosa Furio Bordon.

Mentre le tre sezioni di Mittelfest, Musica, Prosa e Danza, cominciano a svelarsi, cresce già l’attesa per il percorso collaterale della rassegna: quello dedicato alle conferenze a sfondo geopolitico volute per meglio analizzare il tema della rassegna di quest’anno: “Nazioni e identità”. In tale percorso collaterale potremo assistere agli incontri, nella Chiesa di San Francesco e sempre alle 18.00, con alcuni fra i massimi esperti della disciplina: Lucio Caracciolo (con John Hulsman e Michael Stuermer, in collaborazione con la rivista Limes) affronterà il tema “Dove va la Germania?”, mercoledì 13 luglio. Pino Scaccia, giovedì 14 luglio, sarà invitato a conversare con il caporedattore della sede Rai del Friuli Venezia Giulia, Giovanni Marzini, nell’appuntamento “Sul filo delle guerre. Pino Scaccia: vent’anni da inviato”. Infine, venerdì 15 luglio, il direttore del Messaggero Veneto Andrea Filippi coordinerà l’incontro con lo storico e politologo Edward Luttwak sul tema “Balcani: da una sconfitta storica, l’occasione per la nuova Europa”.

 
 
 
 
 

La nostra regione, e in particolare Trieste, diventa sempre più un luogho da visitare, poichè caratterizzata da un mix che piace ai turisti. I dati sono stati rilevati dal Servizio statistica ed affari generali della Regione, in relazione a capacità ricettiva e flussi turistici del 2009/2010. Incrementi a due cifre si fanno registrare negli arrivi di turisti stranieri rispettivamente nell’ambito turistico di Trieste (+12,5), nel Tarvisiano (+11,7) ed in Carnia (+10.4). In termini globali, poco meno del 45 per cento dei turisti proviene dall’estero. È proprio nel capoluogo giuliano che l’offerta ricettiva alberghiera ha registrato, tra il 2009 ed il 2010, un aumento pari a 362 posti letto con 24 nuovi esercizi, in risposta a considerevoli aumenti negli arrivi dei turisti. Nello specifico, sempre un maggior numero di turisti sceglie forme recettive complementari e caratterizzate da un legame più pregnante con il territorio, ovvero bed and breakfast (+20 p.c.), alloggi agrituristici (+10) ed alberghi diffusi (+7,7). Fra tutte le mete turistiche regionali, la più richiesta è Trieste che si è meritata le recenti attenzione anche da parte del New York Times. Quanto ai corregionali, più del 15 per cento elegge la nostra Regione come meta turistica.

 
 
 
 
 

Cè stata una notevole attenzione quest’anno, ai vini del Friuli Venezia Giulia, alla ‘London International Wine Fair’, uno tra i piu’ importanti appuntamenti fieristici del mercato vinicolo internazionale che si e’ concluso ieri a Londra. Alla fiera hanno presenziato aziende vinicole provenienti da tutto il mondo tra cui: Sud Africa, Nuova Zelanda, Cile e Stati Uniti. Sono state ben nove le aziende friulane presenti, ciascuna con il proprio stand per l’assaggio, mentre un’area distinta e’ stata direttamente assegnata, e gestita dal Consorzio tutela vini della Collio e Carso. Sono stati dedicati inoltre appositi stand addibiti alla degustazione di una rappresentanza dei vini delle singole zone Doc della regione, con i relativi Consorzi di tutela. Un’attenzione particolare e’ stata rivolta ai vini bianchi e, tra questi, il bianco Friulano che, grazie alle scelte di produzione e marketing di molte aziende, e’ diventato il vino simbolo della regione, capace di esprimere quello che oggi sono il Friuli Venezia Giulia e i suoi produttori.

 
 
 
 
 

Il Comitato di redazione del Messaggero Veneto esprime forte preoccupazione per quanto sta accadendo nelle ultime settimane con disguidi e disservizi che mettono a rischio il lavoro quotidiano dei giornalisti, della tipografia e di tutti i dipendenti dell’azienda. Il Messaggero Veneto è il giornale più importante del Friuli assieme a “Il Piccolo”, secondo il Consiglio di redazione di esso infatti, dal 21 marzo si stanno registrando numerose difficoltà tecniche, affermano infatti che da allora stanno registrando “numerose difficoltà tecniche che causano allarmanti ritardi nella diffusione del Messaggero Veneto”. La mancata o ridotta vendita del giornale mortifica la professionalità e l’impegno di un’intera redazione oltre, evidentemente, a causare il calo degli introiti per le deludenti vendite e per l’incertezza percepita dagli inserzionisti pubblicitari. Tagli e piani di risparmi non possono essere ulteriormente accettati e subiti dalla redazione se poi manca la necessaria attenzione nella diffusione del giornale.
È quindi richiesto un “immediato intervento per consentire alla testata di confermarsi nel ruolo di leader, sollecitando inoltre una maggiore attenzione per le fasi di realizzazione, stampa e distribuzione del quotidiano, senza dimenticare i mezzi informatici di redazione che non sono ancora stati perfezionati, nonostante la partenza del nuovo sistema editoriale”. La redazione del Messaggero Veneto ha accettato di firmare l’accordo con l’azienda per il passaggio al tabloid con l’obiettivo – e la promessa – di puntare a un miglioramento della testata e del prodotto offerto alle migliaia di lettori del Friuli Venezia Giulia. È convinta, inoltre, che gli sforzi dei giornalisti stiano andando in questa direzione.

 
 
 
 
 

Il Salone internazionale del Libro di Torino ha confermato ieri la presenza del Friuli Venezia Giulia, dedicandogli uno stand ed un programma di incontri, curati dall’agenzia del turiso del FVG in collaborazione con pordenonelegge.it. Lo stand del padiglione ”Oval” ospitera’ alcuni degli scrittori più illustri che intratterrano il pubblico raccontando le loro storie, i loro libri di recente uscita ma anche il legame con la terra da cui provengono o in cui vivono. L’iniziativa si aprirà con una proposta didattica curata da Damatrà, che presenterà una topografia sentimentale dei luoghi della giovinezza friulana di Pier Paolo Pasolini. Gli incontri, inizieranno il 13 maggio con Margherita Hack. È stato scelto il tema dei 150 anni dell’Unita’ d’Italia come spunto per la celebrazione dei 150 anni dalla nascita di Italo Svevo, che verranno celebrati con l’incontro “19 dicembre 2011: un’ottima data per un’ultima sigaretta” a cura del Museo Sveviano di Trieste. L’iniziativa si chiuderà con le atmosfere noir di Elvio Guagnini sul tema “Dal giallo al noir e oltre”, mentre Enrico Pandiani proporrà al pubblico ”Antologia Lama&Trama”.

 
 
 
 
 

Sono stati resi noti i dati Istat relativi al numero di immigrati che ogni regione italiana dovrà ospitare, nel contesto dell’attuale emergenza. E’ stata ‘Repubblica’ la prima testata nazionale a divulgare la notizia. Al Friuli Venezia Giulia toccherà ospitare 400 o 500 stranieri, ben più delle iniziali voci che parlavano di qualche decina. Il criterio di allocazione previsto dall’accordo tra Stato ed Enti locali è fondamentalmente demografico: 1 immigrato ogni 1000 abitanti. In altre parole, più una regione è popolosa, maggiore sarà il suo impegno in fatto di ospitalità. Dalla Regione arrivano però voci contrarie a utilizzare quello demografico come unico criterio. L’Assessore alla sicurezza Federica Seganti, infatti, è intervenuta sottolineando la necessità di considerare anche le diverse situazioni attualmente presenti nelle singole regioni, dichiarando che «dovranno essere prima le altre Regioni a muoversi, noi abbiamo già 700 immigrati». Altre riserve sono state mostrate dalla stessa Seganti circa l’effettiva possibilità che arrivino 500 immigrati in Friuli Venezia Giulia: «noi accoglieremo 400 o 500 di questi nel caso si dovesse arrivare a quota 50 mila in Italia, ma per ora non siamo a livelli del genere». E la quota 50 mila sembra al momento distante. Tra clandestini e profughi, libici e tunisini, sono 19.360 al momento le persone da assegnare alle varie regioni. Di queste, le 500 dirette in Friuli Venezia Giulia rappresenterebbero il 2% del totale.

 
 
 
 
 

L’Australia è pronta a importare prodotti dal Friuli Venezia Giulia. Lo riferisce la Camera di Commercio di Trieste, si tratta di un’ opportunità che le imprese regionali potranno cogliere grazie a un doppio appuntamento. Il primo, interamente dedicato ai vini, nella cornice del Vinitaly di Verona dal 7 al 10 aprile. Il secondo, aperto alle imprese di tutti i settori, a Trieste, in Camera di Commercio, giovedì 14 aprile. L’occasione nasce da un progetto del sistema camerale regionale ed è guidato dall’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Trieste. È emerso l’interesse per le produzioni del Friuli Venezia Giulia da parte di un gruppo di buyer, in visita con la Camera di Commercio di Melbourne al Vinitaly, e per questo sono stati organizzati incontri d’affari tra i professionisti australiani e le aziende locali da loro selezionate, che si svolgeranno nello stand regionale dell’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale.

(foto tratta da: www.freeaussiestock.com)

 
 
 
 
 

Dieci anni fa veniva promulgata la legge 38 per la tutela della minoranza slovena. Oggi (4 aprile), si svolge un convegno per tracciare un bilancio sull’applicazione della legge del 2001, a dieci anni dalla sua approvazione. È stata evidenziata la necessità di riorganizzare la rete scolastica delle scuole slovene, per poter mantenere la qualità dell’istruzione a favore degli allievi appartenenti alla minoranza e, nel contempo, è stato rilevato che l’educazione plurilingue rappresenta una risorsa per la comunità, non soltanto locale, e per il territori. È stato poi affermato che le scuole di lingua slovena rappresentano un arricchimento per l’intero Friuli Venezia Giulia e per le sue specificità. Al convegno organizzato per l’occasione a Malborghetto, in provincia di Udine, sono intervenuti gli assessori all’Istruzione Roberto Molinaro e alla Cultura, Relazioni internazionali e comunitarie Elio De Anna, che hanno espresso alcune considerazioni sulle prospettive che ancor oggi possono scaturire dall’attuazione di tale normativa. L’incontro è stato promosso dalla Comunità montana del Gemonese, Canale del Ferro e Val Canale, per fare il punto sugli effetti della legge 38 non soltanto nel settore dell’istruzione, ma anche sotto il profilo economico e dei rapporti transfrontalieri, consolidatisi grazie a molte iniziative comunitarie e quindi nella collaborazione interregionale con partner sloveni ed austriaci.

 
 
 
 
 

Entreranno in servizio all’inizio del 2013 in Friuli Venezia Giulia i nuovi elettrotreni della ditta spagnola ”Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles” (Caf), che la Regione ha acquistato, firmando il 29 marzo, il contratto di fornitura. L’assessore regionale ai Trasporti, Riccardo Riccardi, ha firmato l’atto che conferma la messa a disposizione dei nuovi mezzi, entro dicembre 2012, per l’utilizzo nel traffico pendolare regionale nei due-tre mesi successivi. La firma giunge dopo un percorso avviato nel giugno 2009, ” il risultato ottenuto, ha commentato Riccardi, è di grande importanza, a beneficio del nostro trasporto locale, soprattutto di lavoratori e studenti fuori sede”. Gli otto nuovi treni costeranno 45,6 milioni di euro ”e confermano la scelta, ha proseguito Riccardi, di andare a creare una compagnia ferroviaria regionale facendo perno sulla Ferrovie Udine Cividale”. Dalla Caf giungeranno degli elettrotreni di oltre 90 metri di lunghezza, capaci di trasportare 296 passeggeri e che potranno raggiungere i 160 Km/h.