Dall’ 11 al 17 settembre 2011, Trieste ospirterà, alla piscina Bruno Bianchi, i Mondiali Juniores Femminili Under 20 di Pallanuoto e proprio ieri in mattinata sono stati fatti i sorteggi per decidere quali saranno i gironi e quali saranno le squadre che ne faranno parte.
La cerimonia si è svolta in poco tempo ma è stata ricca di emozioni, madrina Noemi Batki, tuffatrice triestina reduce dall’oro agli Europei di tuffi di Torino dalla piattaforma, oltre alla 22enne arano presenti anche l’assessore allo sport e vicensidaco Paris Lippi, gli esponenti della Fin Lorenzo Ravina e Maurizio Narduzzi, il presidente della Pallanuoto Trieste Enrico Samer, gli altissimi rappresentati della Fina Dimitri Diathesopoulos e Gianni Lonzi (che hanno presieduto alle operazioni di sorteggio), l’assessore provinciale allo sport Mauro Tommasini, il presidente del Coni regionale Emilio Felluga e di quello provinciale Stelio Borri, Franco Del Campo del Centro Federale di Trieste, e una ricca rappresentanza di giocatori della Pallanuoto Trieste, guidata dall’allenatore Ugo Marinelli e il direttore tecnico del settore giovanile Juraj Cirkovic.
Ecco i gironi decisi dall’urna: Nel girone A sono state inserite Australia, Ungheria, Cina e una tra Germania e Francia; nel girone B Russia, Olanda, Sudafrica e Uzbekistan; nel girone C Italia, Grecia, Usa e Indonesia; nel girone D Canada, Spagna, Brasile e Germania.
Perla Del Sole
Meno brillante del solito, ma Catania battuto
Stavolta ci risparmiamo l’elenco dei numeri di questa Udinese sfavillante. Niente riflessioni sulle vittorie consecutive, sui risultati utili: basta dire che la vetta della classifica dista solo 6 punti e che gli scontri diretti sono tutti da giocare. Trasferta di Napoli a parte (sarà alla giornata n.33), sono tutti in casa: Roma (32a), Lazio (36a) e gran finale col Milan, ospite al friuli per l’ultima giornata. Chissà che tutto non si decida proprio in quella giornata, e perché no, con quel match. Come ha detto Gino Pozzo “sognare non costa nulla, siamo in pista per ballare e balliamo”. Sacrosanta verità. Se poi il risultato arriva anche quando, come ieri, alla solita piacevole dose di calcio spettacolo si sostituisce un pò di sano cinismo, allora c’è tanto da ballare. E da vedere come ballano gli altri, soprattutto. Se poi ci aggiungiamo che si ballerà in compagnia delle dirette interessate in ben 3 occasioni, allora questo valzer tricolore è tutto da seguire.
Ieri intanto è toccato ad un pur buon Catania tornare a casa a mani vuote. Gli uomini di Simeone ci hanno provato, insistendo su ogni pallone, non buttandone via nemmeno uno, ma non sono mai riusciti a rendersi davvero pericolosi. Bergessio, terminale offensivo dei siciliani, ancora una volta preferito ad un Maxi Lopez in declino, non si è mai messo in evidenza. Se dunque da una parte è mancata la finalizzazione, dall’altra è bastato pochissimo per concretizzare: prima il bellissimo tiro al volo di Inler (nella foto la sua esultanza) ha portato i friulani in vantaggio al 23′ del primo tempo, poi ci ha pensato Sanchez. Non a segnare, ma a procurarsi, con molta furbizia se non altro, il rigore poi trasformato dal solito Di Natale al 39′ della ripresa. Gol, quest’ultimo, che lo ha portato a quota 25, sempre in testa alla classifica marcatori, e che ha di fatto chiuso la partita. Anche qui potremmo tornare a parlare di cifre, cifre da grandi, ma ci limitiamo a dire che la sera del 3 aprile (di mezzo c’è una pausa per la nazionali che diventa quasi fastidiosa, visto il ritmo di questo momento d’oro) l’Udinese potrebbe trovarsi a -4 dalla vetta.
A Lecce il prossimo ballo.
Giuseppe Caterino
21/03/11, 21:19, Postato da: Giuseppe Caterino
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Al Rocco l’Unione si fa raggiungere a 3 minuti dalla fine: è 1-1
Se è vero che la speranza è l’ultima a morire, è anche vero che ormai resta solo quella, o quasi. La Triestina infatti non riesce più a vincere al Rocco, dove dall’inizio del girone di ritorno non è mai arrivata una vittoria. Eppure contro il Varese si è vista una buona prestazione, e quei tre punti sfuggiti a 3′ dalla fine sarebbero stati a dir poco legittimi. Invece è mancata la capacità di saper gestire (una volta tanto) il risultato. Sarà stata l’abitudine a trovarsi nel ruolo di chi deve rincorrere con affanno fino alla fine, sta di fatto che è mancato quel possesso palla, quella serenità che forse avrebbe consentito agli uomini di Salvioni (che non può ancora festeggiare la sua prima vittoria sulla panchina della Triestina, visto che contro Ascoli e Padova sedeva in tribuna in quanto squalificato) di portare a casa una vittoria che era vitale. Il rammarico, oltre che dall’inutile buona prestazione, è dato soprattutto dallo sconfortante ultimo posto in classifica, nonché dal fatto che di giornate ne restano sempre meno, e con la media di un punto a partita, recupararne 6 non è impresa facile.
Il match del Rocco vede il Varese spingere fin dall’inizio, con una Triestina che sembra colta alla sprovvista: l’occasione avuta da Alemao dopo solo 2 minuti ne è la prova. Ma è solo un fuoco di paglia, perchè il ritmo della gara sarà anonimo per tutto il primo tempo, con pochi sussulti a vivacizzare la partita. Questo sostanziale equilibrio è però spezzato fin da subito nel secondo tempo: Antonelli spinge molto da destra, al centro Dettori e Filkor, tornato al suo ruolo naturale in mezzo al campo, con buoni risultati, viaggiano su ben altri ritmi rispetto ai primi 45 minuti. Dopo 3 cross del numero 9 alabardato, tutti sciupati, da Della Rocca prima e Marchi poi, al quarto tentativo la Triestina passa:ancora cross da destra di Antonelli sul secondo palo, palla che arriva a Miramontes inseritosi in area che batte Zappino. La fatica del Varese, che ci mette non poco a riorganizzarsi, lascia pensare che sia la volta buona. Invece, al 42′ arriva la prodezza ad opera di De Luca, punta della primavera all’esordio, mandato in campo 10 minuti prima per sostituire Carrozza, uscito per problemi muscolari. Una girata al volo su verticalizzazione di Zecchin ha causato il pareggio degli ospiti, azzerando le speranze di vittoria della Triestina (nella foto l’esultanza dell’attaccante). Da sottolineare la non perfetta esecuzione del fuorigioco da parte della difesa alabardata in occasione del gol. Forcing finale per strappare comunque la vittoria? Nemmeno l’ombra. Se il punto del Granillo, appena 7 giorni fà, faceva morale, questo fa tutt’altro effetto. L’hanno dimostrato le bordate di fischi indirizzate a squadra, mister e presidente (Fantinel tornato a farsi vedere dopo mesi). Inutile pensare alla caratura dell’avversario, serviva più concretezza. Ne servirà ancora di più sabato prossimo, quando arriverà al Rocco quel Frosinone penultimo, che potrebbe essere la prima vittima di una scalata che sembra sempre più ardua. Vedremo.
Giuseppe Caterino
20/03/11, 18:32, Postato da: Giuseppe Caterino
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Giornata nera per i ragazzoni della Pallanuoto, che in Liguria perdono a Bogliasco per 10-9. Con questa sconfitta cambia la situazione di vetta in vista dei play-off.In testa il President Bologna che vince con l’Arenzano e allunga a +4 sulla coppia delle seconde in classifica Pallanuoto Trieste e Plebiscito Padova, che si è imposto per 10-7 sul Brescia. Risalgono il Quinto e il Bergamo, che ha vinto 7-6 sul Cagliari. La corsa ai primi 4 posti a questo punto sembra ristretta a queste 5 formazioni, raccolte in appena 7 punti.
Nel 1° periodo la squadra triestina parte bene passando in vantaggio con Ferreccio, subisce la reazione del Quinto guidato dallo scatenato americano Macdonnel (5 gol), ma sembra poter controllare la situazione. Nel 2° periodo invece il Quinto piazza un allungo, complice un passaggio a vuoto della difesa triestina e dell’estremo difensore Valeri, disattento in diverse di occasioni. E i liguri, al cambio di campo, si ritrovano avanti sul 5-3. Nel 3° periodo però la reazione della Pallanuoto Trieste è attenta e rapida. Segnano Henriquez Berlanga (due volte), Schiaffino e Krstovic, gli alabardati così si ritrovano avanti sul 7-6 e si vedono annullare un gol in superiorità numerica per una dubbia posizione di 2 metri. Nel tempo di chiusura il Quinto sfrutta meglio le occasioni, mentre la Pallanuoto Trieste commette troppi errori al tiro e gestisce con superficialità due fondamentali situazioni di superiorità numerica. I liguri allungano nuovamente, a 1′ dalla fine si ritrovano in vantaggio sul 10-8. Trieste ci prova fino in fondo, a 40” dalla sirena Ercolano sigla il 10-9 trasformando un rigore. Ma il Quinto congela l’ultimo possesso e conquista un successo molto prezioso. Alla Pallanuoto Trieste restano i rimpianti per una sconfitta evitabile. E sabato prossimo alla Bianchi arriva il fanalino di coda Brescia, in una partita da vincere a occhi chiusi.
14/03/11, 09:27, Postato da: Perla Del Sole
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A Cagliari un poker vale il quarto posto
Eravamo rimasti a 11, ora sono 12: 3 pareggi e 9 vittorie. Aumenta il numero di risultati utili consecutivi di un’Udinese che prosegue a suon di gol la sua marcia rifilando 4 gol ad un Cagliari spettatore di uno show perfettamente condotto dai bianconeri, e in particolare da una coppia che ormai non si sa più come elogiare. Di Natale e Sanchez infatti garantiscono gol, ma anche spettacolo, perché sono tutte di ottima fattura le reti di uno 0-4 che porta i friulani soli al quarto posto a quota 53: +2 sulla Lazio sconfitta nel derby. Doppietta per il confermatissimo capocannoniere Di Natale che sale a 24 reti, e gol di Benatia, che apre le danze con un bel colpo di testa su calcio d’angolo, e di un lanciatissimo Alexis Sanchez, 12 reti per lui. E mai aggettivo fu più azzeccato, perché a rivedere il suo gol è difficile non pensare alle cavalcate storiche di un altro sudamericano, ben più noto, di cui non avrà la stessa fama ma di sicuro ha la stessa rapidità, la stessa caparbietà nel puntare dritto alla porta, disorientando gli avversari con le sole finte. Dopo 60 m di corsa, caduto Astori vittima di un doppio passo, salta anche il portiere Agazzi e mette dentro realizzando una rete favolosa (nella foto l’esultanza per il gol). Già alla fine del primo tempo il destino per il Cagliari sembra segnato: costretta a spingere per recuperare, la squadra di Donadoni, deve per forza lasciare spazi ad un’Udinese letale, con la sua velocità, anche in contropiede. E la ripresa non tarda a confermare proprio questa ipotesi: è ancora la coppia d’oro (36 gol in due) a farla da padrone. Due triangoli e la partita è archiviata. Sul primo, è in realtà anche la fortuna ad aiutare Di Natale, la cui conclusione, dopo lo scambio con Sanchez, viene deviata, ingannando Agazzi che non può evitare lo 0-3. Il poker finale invece nasce, come detto, da un altro scambio Di Natale-Sanchez, stavolta più rapido ed in corsa: il cileno restituisce palla al suo capitano liberandosi di Agazzi, permettendogli di insaccare di piatto a porta vuota. Una manovra bellissima. Il Cagliari, dal canto suo, pur essendo una delle squadre più in forma del momento, non riesce proprio ad entrare in partita: è pur vero che affrontare una squadra in un tale stato di grazia non è mai facile. Quinta vittoria consecutiva in trasferta per gli uomini di Guidolin, ultima sconfitta datata 19 dicembre: sono numeri da grande squadra. E infatti l’Europa dei grandi, di questo passo, non è affatto lontana.
Giuseppe Caterino
14/03/11, 02:28, Postato da: Giuseppe Caterino
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La Triestina torna da Reggio Calabria con un punto che dà morale
Mettici una squadra che lotta per la A, contro l’ultima in classifica che lotta, senza infinite speranze, per non retrocedere. Ti aspetti una partita a senso unico. E invece saranno stati in molti ad aver strappato le loro schedine delle scommesse quando hanno visto che il finale sul tabellone del Granillo di Reggio Calabria segnava 1-1. Sì, perché la Triestina interrompe la mini striscia negativa da cui era reduce e porta a casa un punto che, più che servire alla classifica, aiuta psicologicamente. Parte bene la squadra di Salvioni,che propone Marchi e Godeas in avanti, ripete l’esperimento di Filkor terzino sinistro e imposta bene gli schemi difensivi, aspettandosi giustamente una certa pressione da parte dei padroni di casa. E invece arriva il gol, già al minuto 9: cross di D’Ambrosio dalla tre-quarti, Adejo svirgola l’anticipo su Marchi, Puggioni è colto in controtempo e riesce solo a respingere e così diventa facile per Marchi insaccare a porta vuota, realizzando il suo quinto gol stagionale e diventando il secondo miglior marcatore alabardato dietro Testini a quota 6 (nella foto l’attaccante Marchi). La Triestina gestisce bene, Filkor a sinistra si rivela una piacevole conferma (sarà il migliore dell’Unione), Miramontes e Antonelli sulle fasce garantiscono una spinta costante. Purtroppo però la Reggina ci mette solo 20’ a riaddrizzare la partita: dopo un palo De Rosa al 20’, col giocatore comunque in off-side, al 29’ é Viola a subire un fallo al limite guadagnando un buon calcio di punizione. Acerbi fa partire un missile di sinistro sul quale Colombo non può nulla. Si potrebbe temere il solito epilogo, ma non è così: resta un equilibrio territoriale che non verrà spezzato fino al 90’. La Reggina infatti non mette alle corde l’avversario e non si rende particolarmente pericolosa. Dei secondi 45 minuti infatti sono da segnalare solo due tentativi, entrambi nel finale: un rasoterra pericoloso di Bonazzoli su punizione che si spegne alla destra di Colombo, unico vero brivido, nato da un ingenuo fallo di mano di D’Ambrosio al limite dell’area, e un tiro a giro di Viola che va alto. Il pareggio finale serve a poco per entrambe le squadre, ma nessuna delle due avrebbe meritato di più: viste però le ultime prestazioni, in casa Triestina è ora lecito sperare di poter ripartire proprio da questo punticino. A partire dal prossimo incontro, in casa col Varese, altra pretendente al salto in A. E chissà che a saltare non siano ancora altre schedine.
Giuseppe Caterino
14/03/11, 01:27, Postato da: Giuseppe Caterino
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“Ho dato per tutto ed è andata bene”! Sono queste le prime parole di Noemi Batki, la studentessa di Scienze della Formazione, neo campionessa dai dieci metri agli Europei di tuffi che si stanno svolgendo in questi giorni a Torino.
Una gara combattuta che ci ha fatto salire l’adrenalina fino alla fine, ma lei, Noemi che per tanti anni ci ha fatto penare, è riuscite a raggiungere quello che le mancava da Budapest ma non è tutto perchè questo le comporta il pass olimpico per Londra 2012, un anno ancora per migliorare quel che le manca per fare il grande botto.
Un crescendo dall’inizio alla fine perchè la triestina, nata in Ungheria, parte con un triplo e mezzo avanti da 67,50 punti che la fa volare al terzo posto, ma è dal terzo tuffo, un doppio salto mortale e mezzo indietro con un avvitamento e mezzo che le fa mettere in cassa 70,40 punti e la avvicina alla tedesca Maria kurjo di soli 4,30 distanze.
Ma è il triplo e mezzo avanti che fa saltare in piedi tutta la Monumentale di Torino con Noemi che totalizza 81,60 punti distanziando al russa Julia Koltunova, che concluderà seconda, di 27 punti. Noemi chiuderà la gara con il suo record, 346,35 punti. “Non ci credo neanch’io - dichiara l’atleta - questa mattina l’ambiente non mi ha fatto trovare le giuste sensazioni. Ma oggi ho dato il tutto per tutto ed è andata bene”.
Contento anche il Ct azzurro Giorgio Cagnotto: “Il pomeriggio ha cambiato marcia, non poteva giocarsi un’occasione del genere”.
E sulle scie di Noemi, l’Italia spera di poter cantare nuovamente a scuarciagola l’inno di Mameli.
9/03/11, 18:44, Postato da: Perla Del Sole
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Etichette: Noemi Batki, oro, Torino, tuffi
Con l’esibizione combinata di ieri, un sincro tra uomini e donne, si sono aperti gli Europei di tuffi che vedono protagonista la nazionale italiana. La manifestazione che ha avuto il via due anni fa, fino ad allora esistevano gli europei di nuoto non solo di tuffi, vedrà protagonisti i nostri campioni fino a questa domenica con dirette su Rai Sport2. A fare da sfondo a questo bellissimo evento la città di Torino, nella rimodernata piscina monumentale. Nonostante i disastrosi Europei che si sono svolti lo scorso anno a Budapest, con l’infortunio di Nicola Marconi e la sfortunata gara di Tania Cagnotto, pluricampionessa Mondiale, i ragazzi sono chiamati da tutta l’Italia ha riconquistare il bellissimo bottino dell’Europeo del 2009 che si è proprio svolto alla Monumentale.
E si parte proprio oggi con la triestina Noemi Batki, fresca dell’argento a Budapest, dai dieci metri con le eliminatorie delle 12.30 e, non dovrebbe avere nessun problema ad accedervi, la finale delle 17.30.
Oltre alla triestina di Scienze della Formazione, in gara oggi dal metro maschile con le eliminatorie alle ore 10 e la finale alle 16, MIchele Benedetti, campione nel 2009 dai 3 metri, a un altro atleta triestino, Tommaso Rinaldi.
Le gare rappresentano un passo importante per la qualificazione olimpica ed è per qesto che saranno ancora più sentite della passata edizione, ma vediamo a questo proposito le dichiarazioni del tecnico della delegazione, Giorgio Cagnotto: “ Con questa gara abbiamo rotto il ghiaccio ,ho fatto eseguire i due tuffi più difficili proprio in una gara che non assegnava medaglie per entrare mentalmente nella competizione. Bene il doppio e mezzo di Tania Cagnotto che è rientrata dopo il lungo periodo di allenamento in Australia. Questo è un Europeo molto competitivo perché tutte le nazioni si sono presentate agguerrite e determinate a centrare la qualificazione olimpica e perché sarà difficile ripetere il record di sette medaglie dell’edizione 2009. Siamo fiduciosi e consapevoli di avere buone carte da giocare e ringrazio Esperienza Italia per aver inserito la rassegna continentale all’interno del calendario di eventi che celebreranno i 150 anni dell’unità d’Italia”.
A fine della prima esibizione, ecco le dichiarazioni di Tania invece, figlia del campione allenatore: “Questo trampolino fa un po’ penare purtroppo nel triplo e mezzo ho sbagliato il presalto e non sono riuscita a recuperare il tuffo. Ora ho due giorni per perfezionare tutto e sarò pronta per venerdì ad entrare in gara, sperando di poter centrare il pass olimpico”.
Contro un ottimo Bari, decide un rigore a 13′ dalla fine
Altro che formalità, altro che fanalino di coda, altro che un piede e mezzo in serie B: il Bari visto ieri al Friuli è stato sicuramente uno degli avversari più difficili da battere per una pur buona Udinese, che ha confermato il trend positivo delle ultime giornate. Infatti è arrivata un’altra vittoria, la numero 15 di quest’ottima stagione, che porta i friulani a quota 50, in piena lotta Champions e a -1 da una Lazio che in realtà non ostenta la stessa brillantezza di Di Natale & co.
Guidolin l’aveva previsto, e ci ha azzeccato pieno: un Bari ben messo in campo, ha atteso l’avversario e ha tentato di colpire con rapide ripartenze. Buona, infatti, la prova di tutti gli elementi del reparto offensivo dei pugliesi. Peccato per la mancanza di concretezza, ma se il Bari è l’ultimo attacco della serie A con appena 15 gol fatti, un motivo ci sarà.
L’Udinese, dal canto suo, nel primo tempo non spinge come al solito, complici l’assenza di Isla (problemi alla schiena) rimpiazzato da un non esaltante Cuadrado e come si diceva, la buona disposizione tattica del Bari. E dopo un lancio di Inler a pescare un Sanchez che si fa ipnotizzare da Gillet, sono proprio gli ospiti a sfiorare il vantaggio con Huseklepp, che vince un rimpallo con Zapata, entra in area da destra, ma dopo essersi allungato troppo il pallone tenta, ignorando Okaka solo a centro area, di beffare Handanovic con un pallonetto: il pallone deviato, attraversa pericolosamente lo specchio della porta ma finisce in angolo. Altro episodio da segnalare è il tiro di Ghezzal su cui Handanovic mette una pezza deviando nuovamente in corner.
Il secondo tempo ripropone fedelmente quanto visto nel primo, con l’episodio chiave che si verifica al minuto 76: lancio sulla destra per Sanchez, che dopo aver saltato nettamente Parisi, entra in area e viene messo giù dal terzino biancorosso. L’arbitro Massa, giustamente e senza indugi, indica il dischetto: Di Natale realizza e fa decollare il suo aeroplanino bianconero per la ventiduesima volta. Nessuno come lui.
Il finale conferma che il Bari non si è ancora rassegnato al proprio destino e che lotterà dignitosamente fino a maggio: la squadra di Mutti infatti non si dà per vinta e va vicinissima al pareggio con un tiro dal limite di Rudolf al 93′ su cui Handanovic compie una parata che vale almeno quanto un gol, una parata da 3 punti insomma. Ma al triplice fischio si materializza l’undicesimo risultato utile consecutivo per i bianconeri (8 vittorie e 3 pareggi, cifre impressionanti) che per sognare in grande aspettano ora gli scontri diretti con Lazio e Napoli. Comunque vada, la banda Guidolin ricorderà quest’annata con molto piacere: gli esteti del calcio, per quanto visto in campo, pure.
Giuseppe Caterino
7/03/11, 23:39, Postato da: Giuseppe Caterino
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L’uomo match è Andrea Brazzatti, il capitano che a 7” dalla sirena finale segna il gol partita che piega per 8-7 il Plebiscito Padova. Aiutati da un bellissimo pubblico che ha gremito la piscina Bruno Bianchi, i triestini si trovano a un solo punto dalla capolista President Bologna che vince contro il Cagliari per 6-8.
Comincia quindi con grande intensità la prima partita del girone di ritorno si serie A2 che permette ai triestini di staccare Plebiscito e Cagliari mentre al 5° posto salgono Bergamo e Quinto, prossimo avversario (in trasferta) per la compagine giuliana.
Un derby di rara intensità, sempre molto equilibrato, teso allo spasimo negli ultimi 8′ di gioco, quando la Pallanuoto Trieste ha trovato la forza per piazzare l’ultimo, decisivo, allungo. La partita si apre con una doppietta di capitan Brazzatti. Krstovic si fa respingere da Caprani il rigore del possibile 3-1 e proprio grazie ad un tiro dai 5 metri Conte impatta sul 2-2. L’equilibrio non si spezza anche nel 2° periodo, con i veneti che ribattono colpo su colpo alle iniziative degli alabardati. Krstovic riporta in vantaggio i padroni di casa, Padova trova il pari grazie ad uno sfortunato rimpallo sulle braccia di Valeri, poi arriva il sorpasso grazie ad un altro rigore trasformato con freddezza da Conte (3-4 a 5′44” dal cambio di campo). Giorgi si inventa il gol del nuovo pareggio con veloce movimento sui 2 metri, Trieste rimette la testa avanti grazie ad una velocissima controfuga chiusa con una precisa conclusione di Schiaffino (5-4 a 4′30” dalla fine del tempo). Il vantaggio triestino resiste appena 30”, prima del 5-5 firmato da Alberto Trevisan.
Nel 3° periodo la partita diventa molto più tattica, con gli ospiti attentissimi in fase difensiva, sorretti dal solito Caprani. Ercolano trova il varco giusto in superiorità numerica per il gol del 6-5, poi però il pallino del gioco passa nella mani del Plebiscito. I veneti a 2′47” dalla fine del tempo operano il sorpasso sul 6-7 grazie ad Antonio Trevisan.
Trieste fatica sempre più a costruire azioni pericolose dalla parti di Caprani, anzi è proprio il Padova che nei primi minuti dell’ultimo periodo sfiora il +2. Valeri si supera in un paio di occasioni, poi dopo 9′ senza segnare arriva il meritato pari per i padroni di casa, siglato da Giorgi con una splendida conclusione al volo sul primo palo (7-7 a 4′20” dalla sirena finale). Nell’ultimo minuto gli ospiti sprecano una superiorità numerica, poi a 40” dalla fine un fallo in attacco contro la Pallanuoto Trieste riconsegna il possesso al Plebiscito. Gli alabardati sono attentissimi in difesa, recuperano il pallone e si gettano in avanti. Brazzatti conquista palla sui 4 metri e a 7” dalla fine infila Caprani con un tiro che passa tra una selva di braccia. Dopo due anni Trieste torna a vince il derby anche se la gioia è spezzata dalla notizia della morte, in un incidente stradale, del fratello del giocatore del Trieste, Tommaso.
7/03/11, 13:14, Postato da: Perla Del Sole
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