Breaking news inaspettata da Cupertino. La notizia delle dimissioni di Steve Jobs dalla carica di amministratore delegato di Apple, arriva come un fulmine a ciel sereno. (more…)

 
 
 
 
 

L’acquisizione fulminea di Motorola Mobility porterà dei grossi vantaggi alla società di Mountain View, lasciando in braghe di tela Microsoft e stuzzicando Apple. La guerra fra “bande” si fa sempre più dura.

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Molti di voi utilizzano Google come un semplice motore di ricerca, per gestire la corrispondenza digitale o per scambiare commenti tramite il nuovo social network.
Ma cosa c’è realmente dietro a tutto questo?
Un mondo fatto di sviluppatori e tantissimi progetti minori.
Google da sempre è stata un pioniere nelle tecnologie attorno ad internet, sviluppando nuovi prodotti e servizi che hanno letteralmente cambiato la nostra vita.
Purtroppo c’è un cambio di rotta a Mountain View nel quartier generale Google.
Dopo pochi mesi dal suo nuovo incarico di CEO, Larry Page cambia la politica aziendale, annunciando tramite il blog ufficiale la chiusura di uno dei pilastri e punti di riferimento per gli sviluppatori californiani, il Google Labs.
Chiude i battenti, il punto d’incontro tra sviluppatori e utenti, il luogo, dove sono nati i tanti servizi e prodotti che hanno reso Google ricca e famosa.
Dalle pagine minimaliste e per smanettoni del Labs, sono nati servizi come Gmail, GVoice, Wave, Google Goggle e chi più ne ha più ne metta.
La nuova politica di Page è di concentrare le risorse su poche importanti applicazioni, rispetto a uno spargimento di tempo e denaro su tanti piccoli progetti.
I progetti minori saranno unificati o semplicemente dismessi, mentre i più importanti saranno conservati, sviluppati e distribuiti tramite canali ad hoc o Google Code.
Perderemo, con la chiusura di Google Labs, non sono un portale per smanettoni, ma anche la filosofia e la caratteristica pioneristica che contraddistingueva Google dalle altre aziende.
La scelta del CEO di Google è di concentrarsi su pochi servizi/prodotti per migliorarli e farli diventare dei veri e propri standard per la concorrenza.
Questo dimostra anche una nuova maturità per società californiana che preferisce non disperdere le risorse su progetti che non hanno un futuro.
Nel futuro di Google avranno la precedenza servizi come il motore di ricerca, Gmail, Android e il neonato Google+.

 
 
 
 
 

Si è conclusa un era. L’era dello Space Shuttle. L’ultimo atto di un glorioso programma spaziale durato solo 30 anni.

Atterrato in perfetto orario e con ottime condizioni meteorologiche, l’Atlantis STS-135 ha rullato per l’ultima volta sulla pista del Kennedy Space Center a Cape Canaveral sull’isola Merritt in Florida, alle 5:56 (11:56 in Italia).

L’evento in diretta su NASA TV e naturalmente su altri canali TV americani, ha raccolto più di 30000 internauti e moltissimi telespettatori.
Per chi volesse ripercorrere la storia del ormai pensionato Shuttle o semplicemente saperne di più, consiglio l’ottimo sito AstronautiNEWS.it, dove rimanere aggiornati anche sulle successive mosse della NASA.

Vi lascio con il video e una magnifica foto del landing.

STS-135 Landing (201107210002HQ)

Addio Space Shuttle. Mi (ci) mancherai.

 
 
 
 
 

A partire dalle ore 16.00, il team di AstronautiCAST commenterà l’ultimo lancio del programma Shuttle STS-135.
Il lancio è fissato per le ore 17.26 italiane.

Per seguire la diretta video commentata in italiano cliccate qui

L’equipaggio di Atlantis, sarà formato dal comandante Christopher Ferguson (CMD), Douglas Hurley (PLT), Sandra Magnus (MS1), e Rex Walheim (MS2).

I manager NASA hanno infatti deciso di tentare il lancio previsto per questo pomeriggio alle 17.26 italiane anche se le previsioni permangono, al momento, sul 70% di NO GO. Il direttore di volo spera infatti di lanciare sfruttando un’apertura parziale e temporanea della coltre nuvolosa sopra il Pad 39-A, come successo altre volte in passato.

 
 
 
 
 

Siamo a 100 candeline per IBM, colosso statunitense del settore informatico, che oggi conta un capitale di ben 197 miliardi di dollari alla pari con Microsoft.
Nata il 16 giugno 1911 ad Armonk da un’idea di Herman Hollerith, la piccola azienda newyorkese iniziò con la produzione di orologi e bilance per poi passare allo sviluppo delle prime schede per calcolatrici meccaniche.
La scalata al vero successo parte nel 1956, anno del primo hard disk seguita nel 1971 dal lancio del floppy disk e dieci anni dopo, nel 1981, arriva l’IBM Personal Computer, che segnerà una vera e propria rivoluzione dell’era digitale. Attualmente i prodotti che l’IBM sforna con tanta passione passano dall’hardware (server, CPU per console come Xbox360 e PS3), servizi informatici per le aziende e software Open Source (HTTP Apache e l’ambiente di sviluppo software Eclipse).
La grande forza di IBM, o per gli amici Big Blue, sta nella capacità di reinventarsi e trasformarsi, puntando sempre nella realizzazione di nuovi progetti e assecondando la richiesta del mercato. È questo quindi il segreto della longevità dell’azienda, oppure sotto c’è dell’altro?

Per concludere, vi segnalo la pagina ufficiale nel sito dell’IBM dedicata ai 100 anni.

 
 
 
 
 

Si è tenuta ieri (martedì 28 giugno 2011) la conferenza tenuta da Richard Stallman intitolata “Essere liberi nell’era dell’informatica”. L’evento, organizzato dai Giovani Democratici della Provincia di Gorizia, non ha destato il solo interesse di chi già conosceva il “personaggio”, portando alla sala 2 del Kinemax di Monfalcone più di una cinquantina di persone. Al suo arrivo si è soffermato per i saluti e qualche stretta di mano, dandoci così l’opportunità di intervistarlo. Qui di seguito potete ascoltare le parole che ha regalato ai nostri microfoni:

La pubblicazione è stata acconsentita solo dopo la promessa da parte nostra di fornire il materiale in formato libero Vorbis/OGG (@Richard: per lo streaming ci stiamo lavorando):


Nonostante “l’imbarazzo” che avete appena potuto udire, il tutto si è comunque poi svolto in un’atmosfera rilassata e amichevole . Nella lezione, come lo stesso Stallman l’ha definita, si è affrontato il concetto di libertà e le regole per cui un software, un uomo o una società possano definirsi liberi. Si è parlato della nostra epoca, nella quale, per smania di potere (gli stati) o per profitto (le grandi multinazionali), aleggiano gli spettri del controllo e della censura:
una volta si parlava di veline, oggi di cellulari, i quali per funzionare devono poter rintracciare la nostra posizione, o di social network e motori di ricerca che ormai sono in grado di spiare ogni aspetto della nostra vita. Prima delle domande si è svolta una breve asta per un Gnu/Peluches con autografo. Il ricavato 80€ sono stati devoluti alla “Free Software Foundation“.

 
 
 
 
 

Ecco una data che ritroverete su tutti i libri di ingegneria informatica, l’8 giugno 2011. Si è svolto infatti il World IPv6 Day, il primo test globale di passaggio da IPv4 a IPv6.
Dopo anni di onorato servizio, lo sviluppo selvaggio della rete, ha costretto la progettazione di un nuovo protocollo da affiancare al ormai esaurito IPv4.
Allo scoccar della mezzanotte di mercoledì 8 giugno, i più importanti portali web (tra cui i colossi Google e Facebook), hanno dato agli utenti più esperti la possibilità di esser raggiunti direttamente anche da IPv6.
L’evento oltre a metter alla prova la coesistenza dei due protocolli, ha avuto un duplice scopo di sensibilizzazione e informazione sull’imminente passaggio al nuovo protocollo di rete su cui si basa la rete Internet.
Al momento, le infrastrutture che supportano il traffico IPv6 sono sotto la soglia dell’1%, ma si spera che con questa iniziativa possa cambiare qualcosa.
Non sono disponibili ancora i dati ufficiali per valutare tutti i dettagli del passaggio, ma i grandi del settore come Cisco, si ritengono soddisfatti per gli ottimi risultati ottenuti e i pochissimi problemi riscontrati.
Non ci rimane che aspettare il pensionamento del buon e vecchio IPv4, compagno dal 1981 di tante ore trascorse tra i meandri della rete.

 
 
 
 
 

Con questo articolo parte la nuova rubrica di RadioInCorso, intitolata “Digitando…”, che vi porterà a scoprire le novità informatiche ma anche qualche curiosità dal mondo dei “bit”. “Digitando…” è curata da Matteo Vivona.
Buona lettura!
Daniele Kovačić
Resp. News

Grandi novità da San Francisco per i fan della mela morsicata.
Prende il via l’attesissimo appuntamento dedicato a sviluppatori e fanatici dell’universo Apple. L’appuntamento che si estenderà per tutta la settimana, è cominciato con il classico keynote di presentazione dei nuovi prodotti e servizi. Jobs&co. non tradiscono le aspettative degli oltre 5200 appassionati, che fin dalle prime luci dell’alba, si sono messi pazientemente in fila per entrare nel Moscone Center ad assistere alla conferenza di apertura. Tra le novità più importanti troviamo Mac OS X 10.7 Lion, iOS 5 e il nuovo servizio iCloud.

Mac OS X 10.7
Lion, è questo il nome in codice del nuovo sistema operativo di mamma Apple. Sarà distribuito a Luglio, solamente attraverso la piattaforma digitale di distribuzione software Mac App Store, per il modico prezzo di 24€. Tra le 250 novità, molte criticate dai i puristi della mela, possiamo trovare le applicazioni a schermo intero stile iOS, il Mission Control per gestirle applicazioni sul desktop, diverse nuove gesture multi-touch e il nuovo sistema di condivisione dei file Airdrop.

iOS 5
Il nuovo sistema operativo per gli iDevice, rispecchia la maggior parte dei rumour apparsi in rete nelle settimane precedenti al WWDC. Sotto il cofano sono molte le novità, anche se l’interfaccia grafica rimane pressoché inalterata, tranne che per alcune modifiche legate alle nuove funzioni.
Tra le novità spicca il Notifications Center, un sistema totalmente riscritto per le notifiche push.Grazie a Notifications Center, le notifiche sono organizzate in un solo pannello, sempre accessibile tramite un tocco nella parte alta dello schermo. Di tutto rispetto anche l’integrazione in iOS5 di Twitter.
Simile al sistema di messaggistica dedicato di Blackberry, Apple ha introdotto un nuovo servizio chiamato iMessage, che permetterà agli utenti di comunicare gratuitamente con gli altri apparecchi dotati di iOS.
Tra le altre features troviamo la possibilità di sincronizzare il proprio device tramite Wi-Fi, l’aggiornamento OTA della Apps e varie migliore al software di gestione di cattura delle foto. iOS 5 sarà disponibile da questo autunno per iPhone 3GS, iPhone 4, iPad, iPad 2 e la terza e la quarta generazione di iPod touch.

iCloud
Dopo il relativo fallimento con il primo esperimento di cloud computing, MobileMe, Apple ci riprova lanciando il fratello maggiore, iCloud. Un sistema che permette di distribuire e sincronizzare contenuti in remoto a diversi apparecchi. Il servizio, totalmente gratuito, metterà a disposizione 5 GB di spazio online, occupabili da diversi contenuti come documenti, mail, foto e musica tramite iTunes Match.

 
 
 
 
 

Dopo le insistenti voci degli ultimi giorni, arriva l’ufficialità della maxi-operazione di Microsoft. L’acquisto di Skype, per 8,5 miliardi di dollari, rappresenta infatti la più grande operazione nella storia del colosso americano, dopo il fallimento della trattativa per Yahoo. La cifra, sulla cui veridicità alcuni avanzano delle riserve, può essere giustificata se si pensa che Skype aveva già stuzzicato, senza esito, gli appetiti di Facebook e Google e rappresenta una svolta nella sfida a distanza con l’altro colosso dell’informatica, Apple. Il servizio offerto da Skype sarà probabilmante portato a tutte le diramazioni di Microsoft, tra cui Xbox, Windows, Outlook, Messenger, Hotmail. Nonostante il gran numero di utenti e la rivoluzione portata nel mondo della comunicazione in real-time, Skype non è mai riuscito a sfondare dal punto di vista pubblicitario, compromettendo in parte il successo del gruppo. Tony Bates, vertice di Skype, rimarrà comunque al comando delle operazioni, e a proposito della transizione si è detto convinto produrrà una forte espansione del servizio. Dopo il passaggio di mano, saranno sicuramente molti gli utenti che si chederenno se le chiamate gratuite di Skype rimaranno tali. Staremo a vedere.