È stato messo in vendita, per l’ennesima volta, il dominio internet sex.com, uno dei più appetibili della Rete, secondo quanto annunciato da Sedo, società tedesca specializzata in compravendita di domini. La proprietà viene ceduta dall’americana Escom, che si trova nei guai per insolvenza verso i creditori. Un nome di dominio, come per esempio intrage.it, può essere parte di un indirizzo web (URL), come http://www.wikipedia.it, o di un indirizzo e-mail, come ad esempio [email protected]. Tali nomi, che devono sottostare a rigorose regole internazionali, sono gestiti nell’ambito di una parte della tecnologia internet chiamata DNS (Domain Name System), basata su soli 13 server in tutto il mondo, 10 dei quali si trovano negli Sati Uniti. Il proprietario di un nome di dominio è rintracciabile in un database chiamato Whois. Il dominio sex.com già nel 2006 era passato di mano, al prezzo di 9,8 milioni di euro. Secondo alcune recenti stime, il valore del dominio oggi supera i 12 milioni di dollari (9 milioni e mezzo di euro). Chi lo acquisterà, secondo Sedo, potrebbe diventare leader di uno dei settori più proficui del web.
5/07/10, 18:21, Postato da: Daniele Kovacic
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Misteriosi pirati informatici hanno attaccato YouTube, il famoso sito di condivisione dei filmati sul web che appartiene a Google, tentando in particolare di colpire i filmati dell’idolo dei teenager americani, il cantante canadese Justin Bieber. Chi si collega ai video del cantante che fa impazzire le ragazzine nordamericane viene dirottato verso altri video musicali, o anche di altro tipo, in alcuni casi addirittura pornografico secondo alcuni blog specializzati americani. YouTube sta tentando di risolvere il problema, e finchè non sarà risolto si consiglia di evitare tutto ciò che abbia a che fare con Bieber e comunque di non cliccare su finestre pop-up o pubblicitarie inconsuete, per evitare brutte sorprese. Secondo i siti di esperti informatici Usa, dietro all’attacco potrebbero esserci Ebaumsworld o 4Chan. Il primo è un sito web alternativo dei pressi di New York specializzato nel riutilizzo, senza nessun permesso, di immagini, giochi e filmati piratati dal web. 4Chan nasce invece come sito specializzato in manga giapponesi, e odia Bieber. Ha suggerito di inviarlo in tournee in Corea del Nord, l’ultimo dei paesi comunisti, quasi totalmente isolato dal resto del mondo. Non è chiaro al momento se ci sono rischi per gli utenti, e cioè se i pirati informatici sono riusciti a introdurre codici malware in YouTube, sfruttando una delle debolezze del sistema. Secondo Pc Magazine online, corre anche voce che un ex sviluppatore della Apple abbia piratato il programma iTunes, il negozio musicale della casa di Cupertino, per potere effettuare acquisti con la carte di credito di ignari clienti, ma l’indicazione non ha trovato al momento nessuna conferma.
(Fonte Ansa, Foto: Wikipedia)
Domani, alle ore 11, nella sala Cammarata dell’Università di Trieste (Rettorato, primo piano dell’ala sinistra dell’Edificio centrale) è in programma la presentazione del progetto “Dalla Carta Archeologica Regionale (1990-1994) ad un Sistema Informativo Integrato”, nato con lo scopo di creare e rendere operativo un sistema informativo unico sui beni storico-archeologici del Friuli Venezia Giulia, che integri e colleghi le diverse banche dati relative alle risorse del territorio regionale e sia a disposizione degli studiosi, degli enti locali, degli enti per il turismo, dei musei e delle scuole.
Sedici miliardi di minuti, corrispondenti a più di 30 mila anni. E’ il tempo passato ogni giorno dai 400 milioni di utenti su Facebook. Secondo i numeri presentati, per gestire l’enorme massa di dati, che comprende ad esempio tre miliardi di foto caricate ogni mese, ormai la compagnia ha bisogno di più di 60 mila server dedicati. Molti di questi sono stati ‘rastrellati’ in California e Virginia, in attesa della costruzione di un grande data center a Prineville, in Oregon.
30/06/10, 17:03, Postato da: Daniele Kovacic
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Una delle cose che aiutano maggiormente l’opinione pubblica a rendersi conto delle oggettività sono le testimonianze. Ne arriva una direttamente dall’Università di Torino, che ha deciso di convertirsi completamente al software libero. Da settembre, nei PC di tutte le aule studio e residenze universitarie “girerà” Ubuntu, la distribuzione di Linux più usata. La decisione dell’EDISU è stata presa grazie alla pressione politica effettuata da un collettivo politico universitario, che ha così commentato: “Una scelta politica, quella dell’Ente, che garantirà in futuro la possibilità di risparmi evitando l’acquisto delle licenze Windows e pone l’Edisu dalla parte del software libero e per la sua diffusione”. Ad essere affrontato è stato anche il nodo delle licenze Windows incluse nell’acquisto dei computer: “La delibera approvata impegna il Direttore dell’Edisu ad inviare esplicita richiesta alla CONSIP per l’effettuazione di una bando concernente la fornitura di PC e altro hardware privo di sistema operativo preinstallato”. Si tratta indubbiamente di una notizia incoraggiante, nella speranza che apra ad una sempre maggiore diffusione del software libero (o open source) in tutti i luoghi di istruzione dove, in contraddizione con ogni qualsiasi logica, a farla da padrone sono ancora sistemi proprietari. E a Trieste? Attenderemo con pazienza di venire a conoscenza delle prospettive informatiche dell’Ateneo.
E’ iniziato questa mattina, nell’aula magna dell’edificio h3 dell’Università di Trieste, il convegno “Progettazione delle macchine elettriche - Problematiche e metodi emergenti nel progetto delle macchine elettriche”. La giornata di studio Aeit si pone come un’occasione di scambio, approfondimento e formazione su alcuni dei temi ritenuti di maggiore importanza applicativa nei campi di progetto e utilizzo delle macchine elettriche.
23/06/10, 12:32, Postato da: jacopo1
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L’Area Science Park e l’Istituto Motori del Consiglio Nazionale delle Ricerche hanno firmato una convenzione quadro per realizzare a Trieste un laboratorio di ricerca e sviluppo per impianti di co e trigenerazione basati su microturbine alimentate a metano. L’accordo, firmato dal Presidente di AREA, Giancarlo Michellone, e dal direttore del CNR-IM, Paola Belardini, prevede inoltre attività di supervisione e formazione da parte dell’Istituto Motori. L’impianto sarà collocato negli ambienti dell’Area Science Park, e sarà l’unico in Italia che, oltre a fornire caldo, freddo ed energia elettrica al parco scientifico triestino, funzionerà come laboratorio nel quale confrontare in condizioni reali i due tipi di cogenerazione, fornendo dati attendibili e certificati utilizzabili dagli installatori.
Internet senza fili gratis, per due ore al giorno, nel centro di Trieste: la connessione è offerta da oggi dall’amministrazione comunale giuliana, che ha avviato il progetto ‘TriesteFreeSpoTs’. La rete Wi-Fi cittadina e’ per ora attivata nell’area di piazza Unita’ d’Italia. Chi ha un computer o uno smartphone puo’ registrarsi gratuitamente alla pagina web che compare alla connessione, fornendo un numero di cellulare italiano, al quale viene inviata la password per l’accesso, con due ore al giorno di navigazione gratuita. Il Comune porterà il servizio nelle biblioteche entro i prossimi due mesi, e in futuro si prevede di estendere la rete ad altre zone. Sara’ attivato anche un punto di identificazione Urp, destinato ai turisti stranieri, mentre si sta per attivare una convenzione con alberghi e bed and breakfast
Tra una settimana uscirà ufficialmente iOs, il nuovo sistema operativo per iPhone della Apple, ma qualcuno lo ha già provato: il download della versione beta è aperto solo ai programmatori, ma qualche maniaco è riuscito, con abili trucchetti, a superare questi blocchi. Tra le nuove caratteristiche di cui si vocifera online, la principale è il “multitasking”: finalmente potremo aprire più finestre e programmi anche sull’iPhone, come su un computer, semplicemente schiacciando due volte il pulsante centrale. Inoltre sarà finalmente possibile raggruppare mail e messaggi per “thread”, in modo da ordinarli in maniera più comoda.
16/06/10, 15:04, Postato da: jacopo1
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Friulia SGR, attraverso il fondo AlAdInn Ventures, ha investito un milione e mezzo di euro a favore di Sprin spa, una giovane azienda triestina che opera nel settore dello sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti avanzati per la chimica sostenibile e la produzione di farmaci. Entusiastico il commento del rettore dell’Ateneo triestino Francesco Peroni: “L’esperienza di Sprin – commenta - rappresenta un modello esemplare di spin-off accademico, per la sintesi che riesce ad offrire tra ricerca scientifica di elevato livello e capacità di conseguire risultati di competitività sul mercato del tutto singolari”. Federico Marescotti, presidente di Friulia SGR e amministratore delegato di Friulia, ha precisato che l’investimento è considerato dal Friulia “un’ottima opportunità di investimento, che può contare sulla riconoscibilità internazionale del Sistema Trieste nel campo della ricerca, su un team giovane e già proiettato a livello internazionale e sulle giuste sinergie finanziarie e logistiche”.