Molti di voi utilizzano Google come un semplice motore di ricerca, per gestire la corrispondenza digitale o per scambiare commenti tramite il nuovo social network.
Ma cosa c’è realmente dietro a tutto questo?
Un mondo fatto di sviluppatori e tantissimi progetti minori.
Google da sempre è stata un pioniere nelle tecnologie attorno ad internet, sviluppando nuovi prodotti e servizi che hanno letteralmente cambiato la nostra vita.
Purtroppo c’è un cambio di rotta a Mountain View nel quartier generale Google.
Dopo pochi mesi dal suo nuovo incarico di CEO, Larry Page cambia la politica aziendale, annunciando tramite il blog ufficiale la chiusura di uno dei pilastri e punti di riferimento per gli sviluppatori californiani, il Google Labs.
Chiude i battenti, il punto d’incontro tra sviluppatori e utenti, il luogo, dove sono nati i tanti servizi e prodotti che hanno reso Google ricca e famosa.
Dalle pagine minimaliste e per smanettoni del Labs, sono nati servizi come Gmail, GVoice, Wave, Google Goggle e chi più ne ha più ne metta.
La nuova politica di Page è di concentrare le risorse su poche importanti applicazioni, rispetto a uno spargimento di tempo e denaro su tanti piccoli progetti.
I progetti minori saranno unificati o semplicemente dismessi, mentre i più importanti saranno conservati, sviluppati e distribuiti tramite canali ad hoc o Google Code.
Perderemo, con la chiusura di Google Labs, non sono un portale per smanettoni, ma anche la filosofia e la caratteristica pioneristica che contraddistingueva Google dalle altre aziende.
La scelta del CEO di Google è di concentrarsi su pochi servizi/prodotti per migliorarli e farli diventare dei veri e propri standard per la concorrenza.
Questo dimostra anche una nuova maturità per società californiana che preferisce non disperdere le risorse su progetti che non hanno un futuro.
Nel futuro di Google avranno la precedenza servizi come il motore di ricerca, Gmail, Android e il neonato Google+.