Grosse novità per il social network Facebook, pronto a un corposo lifting grafico e strutturale. Durante il keynote f8, Mark Zuckerberg si è soffermato in modo più minuzioso su questi tre elementi: la nuova Timeline, il nuovo profilo, la musica in streaming e il nuovo Open Graph.

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Parlando di neuroni, proteine e fattori di trascrizione, solo una piccola percentuale di persone ha le competenze necessarie per seguire la spiegazione. I social network sono invece familiari a tutti, o quasi. E allora quale soluzione migliore per spiegare il funzionamento del cervello se non ricorrere alle dinamiche di Facebook? L’idea è stata di Alison Barth, professoressa di scienze biologiche alla Carnegie Mellon University. Il team guidato dalla Barth ha fatto alcune scoperte cruciali sul funzionamento della neocorteccia nel cervello animale, una regione della corteccia cerebrale da cui dipendono il movimento, la percezione sensoriale e altre funzioni di centrale importanza. I risultati dello studio necessitano naturalmente di ulteriori approfondimenti, ma si tratta di una svolta in un campo di indagine che va avanti da 40 anni. Cosa ha a che fare Facebook con tutto ciò? Seguendo il ragionamento della Barth bisogna guardare alle dinamiche delle amicizie virtuali. Un ipotetico utente avrà un certo numero di amici. Di questi, la maggior parte non saranno molto attivi in termini di aggiornamento, aggiunta di materiale, presenza online. Una percentuale minore, invece, sarà particolarmente attiva, condividendo molte informazioni, ricevendo una grande quantità di notifiche dalla loro vasta rete di amici, includendo a loro volta utenti più attivi della media. Allo stesso modo nel cervello esistono neuroni “offline” e neuroni “online”, e la maggior parte del lavoro è svolto da questi ultimi. Presto fatto. Lasciando da parte linguaggio tecnico e competenze scientifiche, chiunque potrà farsi un’idea su come funziona la neocorteccia cerebrale. Come se ce ne fosse bisogno, un’altra conferma di quanto Facebook stia segnando la nostra cultura.

 
 
 
 
 

Twitter, il popolare servizio di micro-blogging, diventa più multimediale e attento al mondo pubblicitario. Questi cambiamenti sono stati annunciati a San Francisco, dall’amministratore delegato Evan Williams insieme all’altro co-fondatore Biz Stone. Forte di 90 milioni di “cinguettii”, i messaggi da 140 caratteri, pubblicati ogni giorno dai suoi oltre 145 milioni di utenti - che crescono al ritmo quotidiano di 370 mila nuovi iscritti - Twitter ridisegna il suo aspetto e introduce elementi e funzioni che, già accessibili per alcuni negli Usa, saranno gradualmente disponibili nelle prossime settimane in tutto il mondo. Tra i cambiamenti più significativi, la divisione “in due” del sito: da un lato si continueranno a pubblicare e leggere i ‘tweet’ di testo, con il flusso dei commenti della comunità online. Dall’altra, in modo sempre più simile a Facebook, si aggiunge la possibilità di pubblicare e condividere direttamente nel sito foto e video, propri o presi dalla rete. A tale scopo Twitter ha stretto accordi con diverse piattaforme di contenuti, tra cui You Tube e Flickr. In questa sezione si avrà anche un accesso più veloce agli ‘amici’ più seguiti, agli argomenti più discussi. Nel presentare il nuovo look, Williams ha anche affermato che spera che Twitter diventi sempre di più una risorsa di informazioni e news online: “Twitter - ha detto - sta incalzando ormai giganti del web come Yahoo! o Google per quanto riguarda la quantità di tempo trascorso online”. Le novità strizzano anche l’occhio al mondo pubblicitario, al quale il sito ha aperto alcuni mesi fa. Lo stesso Williams ha ammesso che i cambiamenti “aiuteranno a monetizzare meglio il servizio”.

 
 
 
 
 

Sedici miliardi di minuti, corrispondenti a più di 30 mila anni. E’ il tempo passato ogni giorno dai 400 milioni di utenti su Facebook. Secondo i numeri presentati, per gestire l’enorme massa di dati, che comprende ad esempio tre miliardi di foto caricate ogni mese, ormai la compagnia ha bisogno di più di 60 mila server dedicati. Molti di questi sono stati ‘rastrellati’ in California e Virginia, in attesa della costruzione di un grande data center a Prineville, in Oregon.

 
 
 
 
 

Docs.com è un editor online per documenti, qualcosa di molto simile a Google Docs, che Facebook presenta in collaborazione con Microsoft. Il cuore dell’offerta è sul dominio Docs.com dove, tramite il laboratorio Fuse, Microsoft propone il proprio servizio Office online per la creazione e l’editing di documenti testuali, fogli di calcolo o presentazioni. La piattaforma è stata pensata per una radicale integrazione con il social network per condividere i documenti con gli amici di Facebook.

 
 
 
 
 

Madre e figlio in tribunale, l’una contro l’altro, per volere del figlio di 16 anni, Lane. L’accusa che il ragazzo muove alla mamma, Denise New, è di intrusione informatica sul proprio profilo Facebook, modifica di password e diffamazione a mezzo Internet, di molestie.
La madre riconosce di aver cambiato le password,con l’intento di bloccare l’accesso al social network, e anche di aver scritto tre o quattro post, ma non di aver dovuto fare dell’hacking, in quanto il figlio aveva dimenticato di fare il logout dopo aver usato il computer materno. Ma i motivi veri dell’insinuazione della donna nell’identità sociale del figlio nascono da una telefonata a Denise da parte di un amico di Lane, preoccupato per le intemperanze del giovane a seguito di una storia sentimentale turbolenta.
Pare che Lane, in base ha quello che ha scritto in un post su Fb, avesse guidato una notte alla velocità di 150 Km/h, turbato dopo un litigio con una ragazza. È probabile insomma che la signora New abbia iniziato a sospettare della vita sociale del ragazzo e, indotta in tentazione dal profilo del figlio aperto sul pc e servito su un piatto d’argento, non abbia resistito a intervenire, motivata dalla preoccupazione che il social network non fosse cosa buona e giusta: «Credevo di essere perfettamente in diritto di farlo. Ho letto cose che avrebbero fatto rabbrividire chiunque. E ciò nonostante lo perdonerò per avermi accusato di molestie».
Lane, però, non sembra disposto a perdonare, ferito non solo dall’idea di essere stato spiato, ma addirittura calunniato dalla madre. Lane si è sentito probabilmente violato nella sua identità profonda, mentre Denise ha reagito alla convocazione in tribunale mostrando grande sbigottimento, evidentemente sorpresa che un profilo Facebook possa essere vissuto da un adolescente come qualcosa di così privato e profondo.

 
 
 
 
 

Un recente studio della californiana Retrevo ha dimostrato che Facebook e Twitter, i due social network più popolari al mondo, creano dipendenza, proprio come le droghe, l’alcool e il fumo. Del migliaio di americani intervistati, il 48% controlla e aggiorna il profilo anche dopo essere andato a dormire. Ancora piu’ numerosi (53%) quelli per cui e’ il primo pensiero del mattino. Il 28% di chi possiede un iPhone dichiara di accedere alle reti sociali prima di alzarsi dal letto. E ci sarebbe addirittura chi chatta durante i rapporti sessuli.
Anche il premier Berlusconi ha scoperto la potenza dei social network diffondendo un messaggio su facebook parlando delle future riforme: «Ascoltare i suggerimenti dei cittadini per fare delle scelte in sintonia con il nostro popolo. Per ottenere questi risultati utilizzeremo internet, anche Facebook. Facebook è una nuova occasione per conoscersi, è una piazza virtuale per presentare e difendere le proprie idee soprattutto quanto si accende il confronto politico. »

 
 
 
 
 

Facebook non finirà mai di stupirci anzi potremmo dire gli utenti di facebook! Protagonista di questa insolita vicenda è una ragazza inglese di Manchester di sedici anni che accedendo a quello che è diventato il social network più diffuso al mondo, ha trovato scritto sulla sua bacheca un messaggio della datrice di lavoro: “Da domani non venire più”. La giovane si è limitata a rispondere “Va bene”. La madre appena ha scoperto l’accaduto si è subito infuriata rivolgendosi alla stampa: “Non è possibile - ha detto al MailOnline -, spero che sia il primo e ultimo caso in cui qualcuno viene licenziato con un messaggio su un social network”. La sedicenne sarebbe stata licenziata perchè per prendere i biscotti allo staff avrebbe perso un’ordinazione da 9€. Un consiglio?Non fate la accettate la richiesta di amicizia del vostro capo,potresti ritrovarvi a csa disoccupati!

 
 
 
 
 

Facebook supera Google e si afferma come il sito più popolare fra i navigatori americani. Un sorpasso storico, raccontato dal Financial Times citando i dati della società di ricerca Hitwise, secondo la quale la scorsa settimana Facebook - per la prima volta - ha sorpassato Google catturando il 7,07% dei navigatori contro il 7,03% di Mountain View. Un totale del 14% dei clic statunitensi, ma ora a ruoli invertiti. Lo scorso anno solo il 2% dei navigatori americani frequentava Facebook: il balzo indica come la rete stia diventando più “sociable” e meno “searchable”. Anche perché chi si trova dentro il sottoinsieme della rete rappresentata dal sito di social network, spesso smette di utilizzare - o comunque frequenta molto meno - la Rete con la “r” maiuscola, Internet. Non è certo un caso che proprio Mountain View, il mese scorso, abbia lanciato ufficialmente Buzz, il proprio sito sociale.
Le visite al sito di Mark Zuckerberg nell’ultimo anno sono aumentate del 185%, mentre il traffico di Google sarebbe sostanzialmente invariato: la previsione degli analisti è dunque che il sorpasso non sia momentaneo, ma anzi sia destinato non solo a confermarsi, ma che le distanze tra i due colossi vadano man mano ad allargarsi nei prossimi mesi. Gli utenti di Facebook d’altronde sono raddoppiati in poco tempo, passando dai 200 milioni dell’aprile scorso ai 400 milioni di questo febbraio. E a livello globale, i navigatori rete hanno trascorso in media 5 ore e mezza sui siti di social network in dicembre 2009, ovvero l’82% in più rispetto all’anno precedente.
Il sorpasso in questione, come nota lo stesso FT e alcuni blogger, riguarda esclusivamente i conteggi calcolati sulle rispettive home page dei due siti, dunque Google.com e Facebook.com. E come hanno notato anche i lettori, non capita di rado effettuare ricerche sul motore senza passare dalla sua home page.

 
 
 
 
 

A una settimana dall’annuncio dell nuova sede in Texax ad Austin, facebook annuncia l’apertura di un nuovo punto si supporto nel sud dell’India a Hyderabad. L’obbiettivo della nuova apertura è quello di soddisfare un numero di utenti, inserzionisti e programmatori sempre in crescita non solo in Usa ma a livello mondiale, circa il 70% degli iscritto non provengono dagli Usa. Per l’apertura della nuov sede è già stata aperta una campagna di recruitment, apertura che segue, dopo un anno, quella di Dublino in Irlanda. Don Faul, direttore delle operazioni online globali del social network, spiega che avere centri di supporto in diverse aree del mondo consentirà di offrire servizi in molte più lingue e tenendo conto dei diversi fusi orari. Hyderabad è un centro importante per il mondo dei software poichè vi sono sedi dell’IT, Google e Microsoft.