Filippo Bortonol Euscorpius

Filippo Bortolon Euscorpius

Immagini che raccontano di scienza, in modo semplice, diretto e con una lieve venatura ‘pop’. Una volta l’anno il mondo scientifico si rende più vicino al grande pubblico grazie alle diverse manifestazioni organizzate all’interno della “Notte dei Ricercatori”. Oltre all’evento clou che si terrà domani, venerdì 23 settembre dalle 15 alle 23, già dallo scorso week end sono esposte in mostra, nella sala comunale di Piazza Unità, 21 immagini selezionate per il concorso “Arte o scienza? Immagini di energia” bandito dall’ Immaginario scientifico, Sincrotrone, Università di Trieste, dal Comitato per la promozione delle neuroscienze, dal Centro BRAIN e con il supporto del Rotary Club cittadino. Le foto selezionate che spaziano da foto naturalistiche ad inquadrature al microscopio hanno tutte un soggetto scientifico che, grazie a particolari inquadrature ed effetti tecnici, diventa una sorta di opera d’arte. E’ il caso di Euscorpius di Filippo Bortolon, studente di Biologia con la passione per la fotografia sin da bambino, che ha convinto così tanto la giuria da aggiudicarsi il primo premio sponsorizzato dal Rotary ( ed avere ben due sue foto stampate in formato 6 metri per 3 affisse in altrettante vie cittadine) e la menzione speciale ad Angela Patrizio con il suo Celebral Fireworks per la sezione neuroscienze sponsorizzata dal centro BRAIN. Oltre ai due vincitori, anche le foto di altri partecipanti (Bernardo Cesare, Miguel Mano, Giulia Parato, Angelo Montalbano e Rossana Domenis ) sono affisse in città fino al 25 settembre. La mostra sarà aperta fino a domani (venerdì 23 settembre) dalle 10 alle 23. Le opere, invece, prima di tornare ai legittimi proprietari saranno esposte a Pordenone, insieme alle opere della edizione 2010, in occasione della manifestazione Scienzarteambiente dal 12 al 16 ottobre.

“Arte o scienza? Immagini di energia”

Sala Comunale,

Piazza Unità d’Italia

Fino al 23 settembre dalle 10 alle 23.

 
 
 
 
 

Venerdì 23 settembre 2011 alle ore 19.30 s’inaugura a Trieste in via Rittmeyer 7/D il nuovo spazio espositivo LUX ART GALLERY. La Galleria apre con una rassegna di circa 130 opere tra disegni a penna, oli, acqueforti, puntesecche, acquerelli, pastelli e tecniche miste, intitolata NELLO PACCHIETTO. DIPINGERE LA POESIA: in mostra, lavori in gran parte inediti e dedicati all’Istria, a Venezia e al mare, creati dal pittore, capodistriano di nascita, ma veneziano d’adozione, tra il 1945 e il 1990, che offrono uno spaccato della creatività artistica e della cultura del Nord Adriatico del ‘900. La mostra si svolge con il patrocinio del Comune di Trieste. La vernice sarà sottolineata da un evento multimediale di arte visiva, poesia, musica e luce, ideato e organizzato dall’architetto Marianna Accerboni, cui si deve anche la cura critica della rassegna.

(Comunicato stampa)

 
 
 
 
 

La celebre casa di moda emiliana festeggia le sue sei decadi di attività (1951-2011) con una mostra itinerante. Dopo la Germania (Berlino), il Giappone (Tokyo) e la Cina (Beijing) la retrospettiva “in viaggio” della nota casa di moda, dal prossimo 12 ottobre e fino al 10 gennaio, approderà nella terra degli zar presso lo State Historical Museum che domina la parte nord-est della piazza rossa.

Una settantina i pezzi cult scelti a rappresentanza dell’estro creativo del marchio che raccontano l’evoluzione dello stile attraverso uno dei capi iconici del marchio: il cappotto.

Uno su tutti, il leggendario modello 101801 in color cammello, in lana e cachemire, con maniche kimono e dalla forma ampia, quasi da uomo, creato dalla stilista francese Anne Marie Beretta nel 1981.

L’esposizione, curata da Adelheid Rasche, grazie a questo indumento condurrà il visitatore lungo le diverse epoche che ha attraversato il marchio italiano, dagli anni ’50 ai giorni nostri fino a scoprire le origini di questo indumento grazie ad una seri d’ incisioni, litografie e stampe dal XVI secolo al dopoguerra.

Ad essere protagonista dell’evento, però, sarà l’azienda nella sue interezza grazie agli schizzi provenienti dall’Archivio d’Impresa che daranno la possibilità di riscoprire le importanti collaborazioni stilistiche che Max Mara ha avuto nel corso della sua storia: da Emmanuelle Khanh ad Anne Marie Beretta, da Nanni Strada a Colette Demaye, passando per Karl Lagerfeld, Jean Charles de Castelbajac, Luciano Soprani e Guy Paulin. Una sezione dedicata al design ed al processo industriale, infine, completeranno il tutto offrendo una prospettiva a 360 gradi sull’azienda e la sua evoluzione.

Achille Maramotti cominciò a lavorare nel 1947, ma la casa di moda di sua ideazione, Max Mara, nacque ufficialmente soltanto nel ‘51. La parola “Mara” è un diminutivo del cognome del fondatore, mentre “Max” è il superlativo usato per rafforzare il nome e renderlo internazionale. Maramotti fu uno dei primi a produrre abiti applicando un processo industriale, anticipando l’attuale idea di Pret à porter in un periodo in cui la moda era intesa solo come attività artigianale. L’azienda è ancora di proprietà della famiglia Maramotti, ed attualmente conta circa 2.250 negozi in 90 nazioni.

VIviana Attard

 
 
 
 
 

30mila visitatori, 1.000 fotografie inviate al “Mattino”di Padova, media partner dell’evento, per il concorso “Ricordi Vintage”, 2.000 gli iscritti ai workshop, e tutto, in sole tre giornate. Si è conclusa con grandi numeri e commenti entusiastici la seconda edizione del Vintage Festival andata in scena dal 9 all’11 settembre scorso a Padova. Entusiasti i partecipanti che già dalle prime ore dell’avvio alla manifestazione hanno letteralmente invaso il centro culturale San Gaetano di Via Altinate 71 sia per accedere alla mostra mercato che raccoglieva alcune delle “etichette” del Vintage più famose come A.N.G.E.L.O, sia per assistere ai numerosi workshop ( in realtà divisi tra veri e propri workshop e conferenze) con nomi del panorama nazionale ed internazionale come Isabel Wolf che al festival ha parlato del suo ultimo libro, “Passione Vintage” oppure Carla Gozzi, co – conduttrice del fortunato programma “Ma come ti vesti?” in onda su Real Time, o Irene Pollini, già opinionista a “Love line”, programma cult di MTV che si sono divisi la scena ad altrettanti nomi di spicco ed addetti ai lavori del cinema, della televisione, del make up, e della moda. Definito dal “padre” di A.N.G.E.L.O “il festival più innovativo e che coglie l’aspetto più giovane e fresco del vintage” l’evento ha visto una mescolanza di pubblico, tra gli irriducibili del look retrò che per l’occasione, a secondo del loro gradimento, si sono trasformati in mod, figli dei fiori, disco man degli anni ’80 od icone delle tendenze femminile degli anni ’60, fino a “semplici” curiosi o simpatizzanti del genere che al travestimento hanno preferito un look meno studiato. Numerosi i giovani e giovanissimi ma non sono mancati i visitatori più maturi che con la scusa di accompagnare i propri pargoli hanno potuto compiere un tuffo nel passato e nei ricordi di gioventù. Oltre alla moda, vera regina di questo evento, una serie d’iniziative correlate che spaziavano da corti cinematografici, documentari dell’epoca, fino a retrospettive musicali e sull’evoluzione delle abitudini alimentari, infine, hanno garantito una “copertura vintage del festival” a 360 gradi.

Viviana Attard

 
 
 
 
 

S’inaugura venerdì 16 settembre 2011, alle ore 18.30, presso l’affascinante sede dell’Impresa Sociale AD FORMANDUM, in via Ginnastica 72, una mostra del pittore napoletano Carlo Fontana. Le opere qui proposte, all’interno di un percorso che si sviluppa nell’intero edificio in maniera assolutamente non convenzionale, appaiono come la metafora di un cammino di luce, di uno straordinario e ponderato viaggio attraverso il misterioso giardino della memoria pittorica di questo secolo. Ritroviamo, in effetti, in queste pitture i colori luminosi di Matisse, il grido dirompente di Braque, il silenzio ascetico di Mondrian, tanto da poter dire che in esse vi è l’altro volto dell’avventura dello spirito dell’uomo occidentale; non quello sfrenato e disilluso, tragico e malconcio, inorridito dalla barbarie di un’umanità tradita, e che ha condotto alle consumazioni iconiche di Giacometti e Bacon, bensì quello solare, positivo, gioioso, e che fa dire a Despina -in Così fan tutte- quanto sia saggio “mangiar il fico e non gittare il pomo”. È questo il grande fossato che separa le correnti contemporanee del pensiero: chi guarda con ottimismo al futuro e chi vede le cose con triste mestizia. Ai primi il dono di sorridere alla vita, ai secondi il non invidiabile primato della macerata santificazione.

In questo modo si assiste a una sfera amplissima di sfaccettature che apre a un mondo lussureggiante e paradossalmente simmetrico, lo si voglia chiamare esprit de géometrie o platonismo delle forme, dato che la memoria a sorreggere l’arco di volta non è di certo manchevole. Nulla cede di fronte alla saldezza del proposito se non nella luce di una lente telescopica: non presa in diretta e ravvicinata, bensì a distanza, dove i particolari possono facilmente sfumare, possono perdersi in rivoli capricciosi e voluttuosi.

Nella serata inaugurale la mostra sarà illustrata dal critico Giulia Bortoluzzi, i vini saranno offerti dall’Azienda Agricola Zidarich, ci sarà la possibilità di gustare le creazioni culinarie degli allievi cuochi e cameriri della Scuola Ad Formandum. La serata sarà sottolineata dalle musiche appositamente composte per l’occasione da Alessandro Sartore con accompagnamento della voce solista Erica Bognolo.

L’appuntamento, è stato realizzato dall’Associazione Juliet in collaborazione con NTWK friendly magazine.

La mostra sarà visitabile fino al 30 gennaio, da lunedì a giovedì, dalle ore 17 alle 20

 
 
 
 
 

Ancora poche, pochissime ore, e Padova si trasformerà in un enclave del mondo vintage per prossimi tre giorni. A partire da domani, 9 settembre e fino a domenica 11, appassionati, curiosi o veri maniaci di tutto quello che appartiene al passato s’immergeranno nel ricco programma di Padova Vintage Festival nel cuore della città (San Gaetano, Via Alinate 71).

A partire dalle 15 di domani (venerdì 9) aprirà i battenti la mostra mercato con espositori/venditori selezionati tra i migliori del panorama italiano e straniero a cui saranno affiancate le esposizioni davvero curiose come ad esempio quella di A.N.G.E.L.O con una retrospettiva sul fashion orientale con Vol.5.2: Japanese Beauty, “Un, due, tre, Stella!” a cura di Roberta Iachini e Bruno Lorini con un tuffo nell’Italia degli anni ’70 e le icone sia fashion che ideologiche che hanno caratterizzato quest’epoca o “Carosello Retro”, con le opere di Paolo de Cuarto che grazie a speciali istallazioni rievoca l’infanzia vissuta grazie a delle pubblicità pop. Oltre a mostre e mercatino, sempre a ingresso gratuito ma previa iscrizione on line, sarà possibile frequentare dei workshop a tema ( tra cui spiccano nomi quali Maria Luisa Frisa, docente Iuav nonchè co -realizzatrice assieme a Stefano Tonchi di Pitti Trend) che comprenderanno diversi mondi, dal cinema al design, dalla moda fino al cibo (e l’evoluzione del suo consumo nel corso degli anni). La sera, invece, l’after festival sarà scandito da Dj set di fama internazionale, incontri con personaggi pubblici come ad esempio “The Sisters”, direttamente dal Chiambretti night o dal cinema con il Corto Film Festival con la proiezione di corti (7 per ogni serata del festival) tra video clip, pubblicità, etc selezionate tra i vincitori di prestigiosi concorsi qauli il Cannes Film Festival o quello di Endiburgo solo per citarne alcuni. Tra le curiosità spicca anche il concorso “Look for London” per il miglior look vintage che darà la possibilità al più fortunato di vincere un viaggio a Londra di una settimana.

Per ulteriori informazioni e per il programma dettagliato si può andare su http://www.vintagefestival.org/vintage/

Viviana Attard

 
 
 
 
 

La Puglia sembra essere negli ultimi anni una delle mete più gettonate, soprattutto dai giovani, per trascorrere le vacanze estive. Il Salento, con il suo mare cristallino, i suoi scorci mozzafiato, l’ottimo pesce e il divertimento assicurato è sicuramente la zona più nota e popolata dai vacanzieri under trenta. Tuttavia la Puglia offre delle valide alternative, ad esempio nella Valle d’Itria, dove paesi come Ostuni, Locorotondo e Cisternino sono in continuo fermento e al loro interno aumentano le giovani realtà che accrescono l’afflusso di visitatori sempre più attenti alle tendenze del momento. In particolare ci siamo fermati a Cisternino (BR), che con le sue case bianche, le labirintiche viuzze e la vista mozzafiato sulla valle, non ha nulla da invidiare a una delle tante isolette greche oltre il Mediterraneo. Se all’atmosfera si aggiungono poi luoghi ricercati e allo stesso tempo alternativi, dove bere un drink o fare shopping, il gioco è fatto.

Abbiamo iniziato con un aperitivo al “C’eravamo tanto amati”, avvolto in una luce blu, con pareti bianche e un arredamento pout porrie, dove tavoli e sedie dalle geometrie anni cinquanta si mescolano a dettagli arabeggianti. Un locale dal design curioso, dove è possibile anche assaggiare dei piatti molto gustosi. Da lì ci spostiamo allo showroom dell’artista Bernardo Palazzo, che in una luce soffusa espone pezzi d’arredamento antichi e opere dal sapore tradizionale, come l’enorme fico d’india con le foglie in rete, romanticamente illuminate all’interno. Nei giorni scorsi questo accogliente atelier ha ospitato le opere della giovane artista Marleen Andreev. Fotografia e pittura si mescolano in quadri in bianco e nero, dove le immagini, realizzate con una particolare tecnica in camera oscura, rappresentano figure umane, animali e oggetti, sottolineando il suggestivo rapporto tra uomo e natura, tra materiale e immateriale.

Basta attraversare via San Quirico per trovare “Baol”, un simpatico negozietto ricco di accessori colorati, caftani e vestitini leggeri e leggiadri. Non mancano pezzi d’arredamento e di giardinaggio in latta e ferro. Se si è fortunati si possono trovare anche alcuni pezzi vintage o le creazioni della giovane fashion designer, nonché titolare, Patrizia Belsito. Le pareti tinte di un verde brillante mettono a proprio agio i clienti.

A pochi passi imperdibile è il “110 cavalli mozzarellabar”. Un luogo intimo, ricco di oggetti del passato, con un bancone foderato di piastrelle in ceramica e sormontato da decine di mazzi di pomodorini nostrani. Tubature in acciaio e accessori in legno, fanno rivivere le atmosfere più bucoliche di una vecchia casa di campagna. Da assaggiare è sicuramente il mojito, originale perché fatto senza ghiaccio tritato e servito senza cannuccia. Per l’aperitivo o un piccolo spuntino ci sono un sacco di prodotti a km zero, come le fantastiche friselle con i cigliegino.

Se la fame chiama, il centro della cittadina è ricco di macellerie, che la sera si trasformano in succulenti ristorantini, dove potersi far cuocere sul momento la carne preferita. Tra i più noti senza dubbio c’è il ristorante “Al vecchio fornello”.

Cisternino insomma diventa meta ricercati per amanti del life style, unendo la tradizione alla modernità del piacere. Non a caso l’attore Raz Degan l’ha scelta come luogo di ritiro e meditazione.

L’inviato Enrico Matzeu

 
 
 
 
 

Se lo swing, il rockabilly, il mod, il soul od il funk sono il vostro pane quotidiano o se semplicemente volete passare un week end diverso nella city, da ieri e fino a domenica non potete assolutamente perdervi la tre giorni di “Vintage is coming to London” al Soutbank centre. Nelle tre giornate londinesi il Royal Festival Hall festeggia i suoi 60 anni con una serie di concerti, spettacoli, sfilate, arte e tanto altro tutto rigorosamente old style. Il programma è ricchissimo, ben 13 ore di eventi per ogni giornata, e vedrà coinvolta la crème de la crème di djs, negozianti del genere e poi ristoratori e pub che per l’occasione riproporranno anche cibi e cocktails in voga in quei periodi. Per accedere alla programmazione bisogna munirsi di biglietto che per una giornata dalle 10 alle 21 costa sulle 60 sterline mentre completo anche di serate e performace ( ad esempio la possibilità di assistere anche alle sfilate od eventi particolari) arriva fino ai 100. Bisogna affrettarsi però, nonostante i prezzi è già quasi tutto sold out…http://www.vintageatsouthbankcentre.co.uk/about/vintage-at-southbank-centre

Viviana Attard

 
 
 
 
 

Indossare delle scarpe ‘cool’, sia per uomo che per donna, e nel contempo dare una mano a chi ne ha bisogno. E’ la filosofia lanciata da TOMS marchio americano di simil espadrillas che con la sua filosofia “One for One” (uno per uno) sta riscuotendo sempre più estimatori. La ricetta è semplice: una scarpa acquistata, una regalata a chi necessita,così si accontenta sia la parte economica che quella sociale. Le scarpe sono abbastanza semplici, dal modello base a ciabatta, declinato in versione classic di tela passando per quella glitter o tartan per l’inverno fino a quelle con il tacco, ma l’effetto è assicurato tanto che alcune celebrities, Charlize Theron in primis, sono grandi sostenitrici; basta acquistare un paio di scarpe ed automaticamente si contribuisce a regalarne un paio ad un ad un bambino delle popolazioni dei paesi emergenti o delle comunità che ne hanno bisogno. Ma TOMS non è solo una nuova formula di commercio equo solidale: dietro se c’è tutta una filosofia di azione con tanto di carta d’intenti e attività di sensibilizzazioni correlate: come “One day without shoes” (http://www.onedaywithoutshoes.com/) , giornata in cui gli aderenti s’impegnano a girare scalzi e, grazie alla curiosità suscitata, informare sull’iniziativa e su quanto sia importante indossare un paio di scarpe. In moltissimi paesi in via di sviluppo, infatti, possedere delle calzature è ancora considerato un lusso, chi non le possiede,infatti, oltre ad incorrere a particolari patologie della pelle, non può nemmeno andare a scuola perché non può permettersi le scarpe che completano la divisa obbligatoria. Insomma niente scarpe, niente istruzione. Colpito da questo fatto, tanto assurdo ma molto comune in alcune realtà, un viaggiatore americano Blake Mycoskie, durante un viaggio in Argentina nel 2006, è venuto a conoscenza del problema. Tornato a casa ha messo su un impresa, la TOMS, e successivamente, tornato in Sud America con la sua famiglia, un gruppo di amici, e staff ,ha regalato 10,000 paio di scarpe grazie agli acquisti dei clienti. Per saperne di più si può andare sul sito http://www.toms.com/womens

Viviana Attard

 
 
 
 
 

Lunedì 1 agosto alle ore 18.30 avrà luogo a Trieste allo storico Caffè Tommaseo (piazza Tommaseo 4/C) l’inaugurazione della mostra della fotografa triestina Olga Micol dedicata alla Polonia, che sarà presentata dall’architetto Marianna Accerboni. L’esposizione, intitolata Emozioni e sensazioni della Vecchia Europa, proporrà una quindicina d’immagini fotografiche a colori realizzate dall’autrice in digitale nel corso di un viaggio organizzato dal Circolo Fotografico Fincantieri Wärtsilä e stampate da lei stessa. Una sintesi della mostra è già stata esposta in molte regioni italiane nell’ambito del circuito CIRMOF della F.I.A.F, che seleziona le immagini e gli autori migliori.

Lunedì 22 agosto alle 18.30 al Caffè Tommaseo, in sostituzione di quelle esposte, verranno presentate al pubblico altre foto di Olga Micol inerenti lo stesso tema e sarà proiettato il video intitolato Emozioni e sensazioni dalla vecchia Europa della stessa autrice: un esaustivo reportage con testimonianze dei luoghi e degli aspetti più significativi delle città di Cracovia, Breslavia e Varsavia. Fino al 4 settembre (orario: tutti i giorni dalle 8 alle 23).

Olga Micol, attualmente presente con una sua opera anche alla Biennale FVG 2011 al Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste, progetto a cura di Vittorio Sgarbi nell’ambito della 54° Biennale di Venezia – scrive Accerboni – ha al suo attivo 25 mostre personali di successo, la partecipazione a numerose collettive e 12 volumi a tema fotografico, in cui immortala e trasmette le emozioni suscitate dai suoi frequenti viaggi in paesi lontani, quali lo Sri Lanka e l’India con particolare riferimento alle regioni del Ladakh e del Kashmir; l’Australia, la Nuova Zelanda e la Cina.

Dal 2010 ha partecipato a 17 Concorsi Internazionali FIAP con 35 foto ammesse e molti riconoscimenti internazionali, tra cui 2medaglie d’oro e una menzione d’Onore in California.

La prima parte della rassegna testimonierà il fascino di Cracovia con la piazza del Mercato, la più grande piazza medievale d’Europa, attorniata da bellissimi palazzi, tra i quali il grande Mercato dei Tessuti, la chiesa di Santa Maria del XIV secolo con l’altare ligneo e l’alta torre, da cui ogni ora viene diffusa la celebre “chiamata a raccolta”. La mostra sarà completata da immagini di Varsavia con il Palazzo di Wilanòw e il suo parco e dalle foto di alcuni scorci di caffè storici molto particolari.

Nella seconda parte si potrà ammirare Breslavia e il suo più grande complesso barocco rappresentato dall’Università di Wroclaw, di cui nel 2003 ricorreva il 300° anniversario: in mostra l’immagine dell’Aula Leopoldina, perla del Barocco della Bassa Slesia, scorci di un vivace mercatino e alcune vetrate molto particolari.

In questa mostra con il garbo e la sensibilità consueti, la Micol interpreta le atmosfere vivaci e intense di piccole città come Cracovia e Breslavia, sedi universitarie, pulsanti di vita studentesca, che sembrano non aver risentito del loro triste passato; riuscendo spesso a descrivere la grande dimensione attraverso una parte per il tutto; e anche Varsavia, che con le distruzioni, le tragiche vicende persecutorie della seconda Guerra Mondiale e il suo ghetto, rivela ancor oggi il peso delle dominazioni, delle guerre e della miseria tuttora presenti, viene interpretata dalla fotografa con un gusto per la bellezza, che nobilita la tragedia, trasferendola in una sorta di atarassia contemporanea, perché – sembra dire l’artista – la vita continua ancora. I suoi – conclude Accerboni -sono reportage densi appunto di vita e di colori, in cui storia, tradizione e arte rappresentano un ambito intreccio, cui attingono con forza le generazioni più recenti, desiderose di superare i drammi del passato con l’ottimismo e la freschezza della giovinezza.

Guerre e dominazioni straniere hanno coinvolto tutta la Polonia, quale terra di conquista, fin dai tempi più antichi – scrive Micol – ma, nonostante ciò, il paese si è rivelato una tra le presenze culturali più significative in Europa.

In questo piccolo reportage ho cercato di trasmettere le mie sensazioni attraverso foto solari e allegre, che fanno vedere una Polonia vivace e splendida con i tipici mercatini, i locali di ritrovo più raffinati e le vetrate istoriate, testimoniandone l’antico splendore. Per contrastare con un’ottica ottimista le tristezze del passato, scegliendo di presentare gli aspetti più seducenti della contemporaneità con l’augurio – conclude l’autrice - che la Polonia, dal 2004 membro effettivo dell’Unione Europea, dopo tanti anni di sofferenza, possa trovare finalmente la serenità.