Grandissimo successo ieri sera, 6 aprile, al Circolo Etnoblog per il tanto atteso concerto dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Il gruppo pordenonese mancava da un po’ in città. «Siamo felici di essere tornati a Trieste, che sentiamo anche un po’ nostra», spiega al microfono Davide Toffolo, voce e chitarra acustica ed elettrica. Il loro ritorno ha fatto fare all’Etnoblog il pienone, a dimostrarlo la lunga fila di ragazzi che, nonostante la bora, attendevano l’apertura dei cancelli.
Alle 22.30 le porte si aprono e il Circolo triestino inizia a riempirsi, ad aprire il concerto sono stati i The Academy, band emergente nostrana che festeggia da poco il primo anno di live nella nostra regione. Con il loro alternative indie rock ricco di sperimentazioni hanno regalato uno spettacolo energico che ha scaldato il pubblico in attesa dei Tre Allegri.
I TARM sono stati di parola ed hanno mantenuto la promessa fatta ai nostri microfoni la scorsa settimana «a farci da scenografia ci saranno i disegni di Davide Toffolo ma niente visual perchè lo spettacolo da guardare sabato saremo noi» e così è stato. Il concerto dei Tre Allegri ragazzi Morti, con i costumi di scena, le maschere e le scenografie, dava allo spettatore la sensazione di essere realmente nel loro giardino dei fantasmi. A confermare il successo della serata è stato anche l’entusiasmo del pubblico che ballava e saltava incessantemente sui brani più movimentati come “Mio fratellino ha scoperto il rock ‘n roll” e “Ogni adolescenza” estratti dai loro album passati.
Protagonisti indiscussi della serata, però, sono stati i pezzi tratti dall’ultimo album, uscito il 7 dicembre scorso, “Nel giardino dei Fantasmi”, brani accolti con grande partecipazione dai giovani che affollavano Etnoblog. Un album molto variegato, che trasmette con i testi delle sue canzoni messaggi profondi e politici, com’è solito ritrovare nella musica d’autore. “Alle anime perse”, ad esempio, riporta alla luce il sisma che colpì l’Emilia nel maggio del 2012, mentre “I cacciatori” viene considerato uno tra i pezzi più suggestivi del nuovo disco: protagonista di questa canzone è un ragazzo morto, che parla ad ognuno di noi, è l’adolescenza degli anni Novanta, sparita e dissotterrata “dopo quasi vent’anni”.
Un concerto che è durato fino a tarda notte, intrattenendo il pubblico con grande energia dall’inizio alla fine.
Una grande serata al Circolo Etnoblog di Trieste, che per molti dei presenti si può forse descrivere con le parole di una canzone dei TARM “Dare il meglio solo sul dancefloor, poi addormentarsi rovesciati”.
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