“Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge”. Così recita l’Articolo 10 della Costituzione Italiana. A cui va aggiunta – in tema di diritto d’asilo – la Convenzione sui Rifugiati dell’Onu, approvata delle Nazioni Unite il 20 giugno 1951. Per ricordare l’evento, dal 2001, in questa data ricorre la Giornata Mondiale del Rifugiato. Anche Trieste si unirà ai festeggiamenti, ponendo l’attenzione sui diritti umani stabiliti dalle normative nazionali e internazionali, con una serie di iniziative pubbliche nell’arco di un mese che vogliono sensibilizzare la cittadinanza sulle tematiche dell’asilo politico e creare un ulteriore ponte tra la comunità locale e i richiedenti asilo e rifugiati che vivono in città.

Il 10 giugno, intanto, è stata inaugurata la mostra fotografica “Nice City Trieste – storie di rifugiati e di accoglienza diffusa” del fotografo freelance Massimo Tommasini, vincitore nel 2015 del concorso “24 ore per la Street Photography” del Trieste Photo Days. La mostra, nata con l’obiettivo di descrivere il percorso di integrazione del migrante nel tessuto sociale triestino, sarà ospitata nella galleria Tergesteo fino al 20 giugno, per poi spostarsi – dal 24 giugno fino al 16 luglio – nella Stazione centrale di Trieste.

Gli appuntamenti proseguiranno poi all’interno della cornice del Lunatico Festival. Presso l’ex OPP, il 20 giugno si terrà l’atteso concerto di Daniele Sepe. Flautista, sassofonista e compositore napoletano, Daniele Sepe è universalmente considerato uno dei musicisti più influenti della sua generazione. La sua sterminata produzione artistica (dal ’93 ad oggi sforna quasi un disco all’anno) spesso si avvale di collaborazioni “multimediali” con scrittori, fumettisti e altri artisti e cela - dietro la forma canzone - accurate analisi, a volte ironiche a volte feroci, dell’Italia di oggi e di ieri. Il concerto sarà aperto, a partire dalle ore 19, dal gruppo triestino Agrakal, band triestina attiva dal 2013.

Il 9 luglio, infine, si terrà, sempre all’ex OPP, la festa di chiusura della Giornata Mondiale del Rifugiato. Durante tutto il pomeriggio (dalle ore 16) si terranno laboratori, workshop, musica e danze organizzati dalle comunità locali di migranti. Dalle 20.30 si terrà il concerto di Ujamà e a conclusione il dj-set (dalle ore 23.30).