In numerosi film ambientati nel futuro mi sono vista propinare ogni tipo possibile e immaginabile di alternativa al nutrimento: pilloline, sciroppetti, iniezioni sottocutanee e chi più ne ha più ne metta. A nessuno però sarebbe mai passato per la testa che il suggerimento per un cibo ecologico, sostenibile e con un alto valore nutritivo per il futuro fossero gli insetti.
La cosa può suonare strana e disgustare i più, anche se poi si scopre che alcuni dei re della cucina internazionale fanno un uso abituale di insetti. Carlo Cracco, ad esempio, chef famoso e uno dei giudici del cooking show Masterchef , impana i tuorli d’uovo con larve tritate, mentre René Reszdepi, chef di un ristorante pluristellato di Copenhagen, ha recentemente elogiato le formiche fritte paragonandole nel gusto hai pop corn. Inequivocabile è anche il titolo di un evento del Pestival di Londra, convegno in buona parte dedicato al uso di larve e insetti come cibo, che si chiama “Insects au gratin”. Mentre i primi giorni di luglio a Londra si teneva questo congresso, presso l’Università
dell’Insubria si svolgeva “Entomofagia : il futuro ha sei zampe”. Uno degli organizzatori, il professor Roberto Valvassori, spiega come nel passato gli insetti fossero parte integrante della nostra dieta e stati soppiantati negli anni da cibi diversi. Inoltre, afferma “Sono un’ottima fonte di proteine e grassi e se entrassero a pieno regime nella dieta alimentare a discapito di altri piatti si potrebbe frenare lo spopolamento di mari e lo sfruttamento delle terre coltivabili”. Mentre lo stupore continua ad attanagliare lo stomaco, c’è da riportare un lato economico–commerciale non da poco sull’argomento: possibilità di investimento per giovani imprenditori sia nel campo dell’alimentazione umana che in quello di mangimi per il nutrimento di animali. Valvassori sottolinea come questo argomento, fatta eccezione per lo sbalordimento iniziale, vada affrontato con serietà perché sia effettivamente applicabile al campo dell’allevamento in grande scala e utile al pianeta e non solo. A livello internazionale la FAO da anni si occupa di finanziare e supportare il consumo alimentare di insetti.
Non stupitevi se fra qualche anno al cinema ci saranno vicino le patatine e i pop corn anche le formiche fritte. Speriamo solo durante la programmazione di film horror.
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