Le note di Lalo e Ravel al Verdi di Trieste

Francesca Dego - Verdi

Venerdì sera al Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste si è tenuto il quinto concerto della Stagione Sinfonica. Protagonisti l’orchestra cittadina, la violinista Francesca Dego e il direttore americano Christopher Franklin. La serata conclude il percorso che il teatro ha proposto nel suo omaggio a Shakespeare, essendo il tema della prossima settimana totalmente diverso: sarĂ  infatti eseguita la messa solemnis in Re maggiore di Ludwig van Beethoven.

Un momento del concerto

Il primo tempo della serata, dedicato interamente al violino, ha visto l’orchestra affrontare pagine di Lalo e Ravel. Francesca Dego ha saputo mostrare una tecnica perfetta, un suono caldo e una padronanza dello strumento veramente unica. Il repertorio prevedeva la “Symphonie Espagnole” di Lalo e la “Tzigane” di Ravel. Le pagine solistiche della serata sono state una ricerca del virtuosismo nella musica popolare: Lalo ha saputo dipingere una suite incentrandosi su tratti tipicamente spagnoli quali la passione e il carattere forte del popolo attraverso il rapporto amichevole che stava nascendo tra lui e Pablo de Sarasate.

La Tzigane di Ravel al contrario vede un impegno molto tecnico per il violino: la cadenza iniziale è pensata per un solista di notevole bravura, e la Dego si è mostrata decisamente all’altezza. La parte orchestrale risulta invece molto piĂą cristallina e “acquerellosa”. Christopher Franklin è stato un buon collegamento tra la solista e l’orchestra, che ha accompagnato la Dego con un suono chiaro e compatto. La seconda parte della serata ha omaggiato il celebre autore Leonard Bernstein con due opere molto diverse: “Symphonic dance from West Side Story ” e l’ouverture da “Candide“.

Christopher Franklin

Il primo brano della seconda parte vedeva melodie molto vicine al pubblico presente e fu scritto negli anni 70. Fu per Bernstein un vero e proprio lavoro embrionale scritta insieme al fidato Sid Ramin che aveva come obiettivo la “riproposizione” moderna di temi giĂ  conosciuti. Furono tolte le melodie piĂą note come America e I feel pretty e il lavoro si concentrò maggiormente su “Cool” o sulla celebre “Scena del balcone”.
L’esecuzione della serata è stata di buon livello nonostante il gesto talvolta troppo passionale del direttore. Da segnalare la buona performance degli ottoni. La lettura di Candide è stata certamente influenzata dal buon successo della serata: il direttore ha letteralmente divorato la partitura prendendo tempi troppo veloci. Un concerto nel complesso divertente con un’ottima prima parte. Speriamo di poter risentire presto il violino di Francesca Dego.

About Matteo Firmi

Triestino, classe 1984, da sempre appassionato di musica e teatro. Studia Tromba, Composizione, Direzione d'orchestra a fiati. Collabora con la Webzine "Amici del Musical". Dirige la Corale del Duomo di Muggia e la Banda dei donatori di sangue di Villesse (GO). Pubblica presso le edizioni Tierloff (Nl), Baton (Nl), Orchestralart (A), Kliment (A).
  • Facebook
  • Disqus
  • Google Plus
Share This