E’ una dottoranda del Sincrotrone ad aggiudicarsi il primo premio di “Arte o Scienza?“, concorso fotografico nato con l’intento di valorizzare le immagini più interessanti ed evocative realizzate nell’ambito della ricerca.
Si chiama Silicon Graffiti l’opera risultata vincitrice. Sua autrice è Elisabetta Travaglia, dottoranda in nanotecnologie a Elettra Sincrotrone Trieste, che si è aggiudicata anche un premio in denaro di 500 euro offerto da Centro Stampa Utilgraph. Curiosa la storia che ha portato a generare la splendida immagine. Si tratta, infatti, del risultato di un “errore”: durante un esperimento, nell’intento di crescere un singolo strato di disolfuro di molibdeno su silicio, la temperatura prevista si è alzata eccessivamente, creando l’immagine che è stata colta al microscopio ottico, composta da una serie di forme particolari e singolari disegni.
La scienza che incontra l’arte nascosta nell’infinitesimale, dove anche un artefatto di laboratorio si può trasformare in opera d’arte, con potenti immagini in grado di manifestare l’immediatezza della natura.
Premiata con il secondo posto anche l’immagine di Deborah Recchia, biologa dell’Università di Pavia, dal titolo Dark side of the brain, che ha immortalato la metastasi di un tumore primario intestinale sviluppatasi a livello cerebrale. Terza classificata, invece, è Daniela Ferraro, post-doc in biologia all’Università di Pavia, con l’immagine Caleidoscopio, che inquadrava delle eleganti nanostrutture.
Podio tutto al femminale per questa 2016 del concorso, promosso da Science Centre Immaginario Scientifico e Università degli Studi di Trieste, che ha visto la partecipazione di scienziati e ricercatori provenienti da 18 istituti o enti di ricerca di 14 città italiane e 4 istituti all’estero. Fino a domenica la mostra sarà visibile nella Sala Comunale d’Arte di Trieste.