Trieste – Teatro Verdi, 22 ottobre. Ludwig van Beethoven è stato stato scelto per chiudere la Stagione Sinfonica del teatro Verdi. Nel corso della stagione l’orchestra è cresciuta concerto dopo concerto toccando l’apice in un’esecuzione dei “Quadri di un’esposizione” che resterà negli annali. Ottimi solisti come Chole Mun, Francesca Dego e direttori giovani che fanno ben sperare come Valentina Peleggi. Il concerto conclusivo vedeva la “Messa Solemnis” op 123, seconda opera di musica sacra di Beethoven. Venne composta in occasione della nomina ad Arcivescovo dell’Arciduca Rodolfo.
Un lavoro molto intimo e molto rielaborato da Beethoven che cominciò a scriverlo nel 1818 e solo dopo sei anni vedrà la prima esecuzione. La messa, scritta in forma classica ( Kyrie- Gloria – Credo – Sanctus- Benedictus – Agnus Dei), ha un linguaggio molto variato che passa da momenti di estrema potenza corale (per l’occasione il coro del teatro cittadino aveva in aiuto il coro della Filarmonica Slovena) a momenti di una scrittura vocale limpida e cristallina in cui son uscite le stupende doti vocali di Marina Comparato. Eccellente il suono del violino di Stefano Furini che nel Benedictus ha fatto emozionare più di qualche spettatore. Gianluigi Gelmetti ha guidato la compagine nel migliore dei modi portando a termine un concerto che, oltre a chiudere una stagione veramente bella, è stato un punto di unione tra Trieste e Lubiana in un messaggio culturale molto importante: la musica riesce a superare ogni tipo di confine. Con questo concerto Trieste saluta Fulvio Fogliazza che ha preparato il coro nelle stagioni liriche/sinfoniche e dà calorosamente il benvenuto a Francesca Tosi. Un grande concerto, consigliato vivamente. Si replica oggi alle 18.