La Stagione Sinfonica del teatro Verdi prosegue con grandi successi. Ieri sera si è tenuto il quarto concerto. Direttore della serata Gunter Neuhold, al pianoforte Michele Campanella. Il programma della serata vede nella prima parte Romeo e Giulietta, suite per orchestra di Sergej Prokofev. Il balletto Romeo e Giulietta fu scritto tra il 1934 e il 1940 per il Teatro Bolshoi di Mosca. L’opera vide la luce in varie forme a tal punto che la prima versione del balletto è datata 1938 ma non fu mai eseguita completamente visti i numerosi problemi che la Pravda Russa dava a tutti quei compositori chiamati “degenerati modernisti “. Il brano che proposto ieri sera è una serie di 7 quadri tratti dalla versione definitiva del 1940. Molto interessante è stata la scelta dei singoli brani: è stata fatta una cernita tra le due suite con i temi del balletto. Questa si è rivelata un’ottima scelta che lentamente porta il pubblico in sala dal primo concerto, interamente concentrato alla fine dell’Ottocento, al prossimo che svela uno spaccato del Novecento con le opere del compositore americano Leonard Bernstein.
In questo brano l’orchestra ha continuato il buon camino fatto durante questa stagione, portando avanti un bel impasto sonoro. Nella seconda parte il concerto per pianoforte, orchestra e coro maschile di Ferruccio Busoni. Figlio di madre triestina e padre empolese, Busoni fu uno dei grandi autori innovatori del Novecento. Studiò composizione a Graz, pianoforte a Vienna e da lì il suo talento lo portò in giro per tutto il mondo, arrivando addirittura a Helsinki dove ebbe come allievo Sibelius. Nella serata il celebre pianista Michele Campanella ci regala una rara pagina, eseguita davvero pochissime volte (l’ultima di notevole importanza si ebbe a Venezia al teatro Malibran a fine anni 80). Qui la forma classica del concerto viene completamente rotta con l’entrata in scena del coro di voci maschili e la strutturazione in 5 movimenti rispetto ai 3 canonici. Scritto in un momento di facilità compositiva, il primo movimento fu scritto in soli 3 giorni, il secondo in una settimana. Per il terzo sfruttò del materiale già scritto ma mai pubblicato, mentre il quarto costò maggior fatica dato che voleva mantenere il carattere italiano della danza. Il quinto e ultimo movimento “Cantico” fu composto in pochi giorni. L’orchestra del Verdi ha sudato letteralmente sette camicie per questa pagina sinfonica, dove il difficile linguaggio musicale ha saputo metter in difficoltà l’attenzione di tutto il pubblico. Stupenda l’interpretazioe data dal M°Campanella la sua tecnica, la sua passione per il pianoforte ha saputo in questa serata molto impegnativa dare guizzo al pubblico presente.
Il direttore Gunter Neuhold ha affrontato questa sfida musicale con un ottima preparazione, il suo gesto e la sua tecnica sono serviti come “Braccia” per la costruzione di questo concerto.Fulvio Fogliazza ha preparato il coro maschile del teatro, ottime voci con un ottima preparazione. Ricordiamo la presenza di Neuhold a Trieste nelle precedenti edizioni della stagione Lirica con ottimi successi nell’interpretazione delle pagine wagneriane. Prossimo impegno venerdì 14 ottobre con brani di Lalo, Ravel e Bernstein.