Torna a Pordenone da mercoledì 9 a domenica 13 aprile il festival “Le voci dell’inchiesta”, organizzato da Cinemazero con l’Università degli studi di Udine.
Sguardi che intrecciano importanti esempi del passato alle più recenti espressioni del genere dell’inchiesta, con omaggi a grandi maestri del giornalismo affiancati alle tematiche di più stretta attualità; premiati documentari italiani e internazionali, protagonisti del cinema, della televisione e della radio, incontri, workshop, tavole rotonde e un fitto palinsesto di proiezioni, tra tesori d’archivio e novità internazionali: con oltre quaranta ospiti italiani e stranieri e una trentina di opere selezionate nei più importanti festival cinematografici del mondo (metà delle quali in anteprima nazionale e sottotitolate per l’occasione). Un’imperdibile full immersion in un genere che non smette di svelare al pubblico verità scomode, e per questo spesso censurate, che giungono al pubblico di Pordenone grazie alla passione e la costante ricerca del suo direttore artistico Marco Rossitti, affiancato dal coordinamento di Riccardo Costantini.
Spazio, quest’anno, a tre importanti anniversari: i 90 anni della Radio (6 ottobre 1924), i 60 anni della Televisione (3 gennaio 1954), i 90 anni dell’Istituto Luce (settembre 1924). Tre anniversari da ricordare e festeggiare nelle sezioni retrospettive del festival «senza alcun intento monumentale e celebrativo» – come spiega il direttore Rossitti – «ma che vogliono portare alla superficie, con rapide immersioni nelle profondità dei rispettivi archivi audio visuali, un consistente ed inestimabile patrimonio immateriale». Un omaggio che offrirà anche documenti inediti legati alla città di Pordenone, come nel caso alcuni di preziosi corti rintracciati negli archivi dell’Istituto Luce.
L’anniversario della Televisione diverrà occasione per l’omaggio - nell’ottantesimo anniversario della nascita - ad Andrea Barbato (1934-1996), uomo politico, scrittore, autore televisivo e teatrale, sceneggiatore, ma soprattutto inarrivabile cronista, che con quel suo stile ironico, distaccato e civile ha segnato una delle stagioni più felici della nostra televisione. Del Barbato televisivo ricordiamo soprattutto quelle insuperabili Cartoline (847 in cinque anni, dal 1989 al 1994) spedite al popolo italiano, ai governanti e ai notabili. Ne riemerge un Paese soggiogato da una classe politica mediocre e furbesca, parolaia e incolta, sullo sfondo di mafie e clientele aggressive. Barbato è stato uomo e giornalista di ferrea integrità morale: non stupisce, quindi, il tentativo del suo allontanamento da una Rai che poco tollerava chi non seguiva le sue logiche spartitorie e clientelari. Tra i primi a scendere in piazza in sua difesa fu l’amico Walter Veltroni, e proprio a lui sarà affidata la conduzione della serata inaugurale, mercoledì 9 aprile, in omaggio a Barbato: un ricordo e un omaggio a cui parteciperanno anche la moglie Ivana Monti Barbato, il figlio Nicola, l’amico e collega Furio Colombo, assieme a Olivero Beha e Beppe Giulietti. La presenza di Walter Veltroni, a cui fu affidato il discorso commemorativo in occasione della prematura scomparsa di Barbato, sarà anche l’occasione per assistere alla lectio magistralis Dimmi chi era Barbato.. e per assistere alla presentazione pubblica del suo film Quando c’era Berlinguer, in uscita nelle sale italiane il prossimo 27 marzo.
Mettendo a confronto interviste di ieri e documentari di oggi, commentati dal vivo e integrati dai ricordi e
dalle testimonianze degli amici e dei collaboratori più fidati, sarà possibile anche ripercorrere la grande lezione umana e civile di uno dei più grandi innovatori del Novecento, l’industriale, politico, editore, urbanista Adriano Olivetti (1901-1960), sfogliando nuovamente le pagine di quell’agenda ideale che l’intellettuale fuori dagli schemi aveva programmato.
Ulteriore, ineludibile ricorrenza quella dei vent’anni dalla morte della giornalista del TG3 Ilaria Alpi, uccisa il 20 marzo 1994 a Mogadiscio in Somalia, assieme al cameraman triestino Miran Hrovatin, col quale stava realizzando un’inchiesta sul traffico di armi e rifiuti tossici. Un esempio di tenacia e di coraggio ‘al femminile’ che attraversa tutta questa ottava edizione.
L’inchiesta e la rivoluzione dei nostri giorni è donna, come rivelano molteplici esempi di storie e protagoniste al femminile del festival, tra cui il racconto della rivoluzione libica firmato dalla giovanissima filmmaker Rachel Beth Anderson (First to Fall), vera rivelazione di quest’edizione dove presenta il film in anteprima nazionale, dopo aver sbancato in pochi mesi i principali Festival internazionali ed essersi imposta all’attenzione di pubblico e critica. Altri esempi significativi sono il sogno di una giovane iraniana di diventare astronauta in Sepideh - Reaching for the Stars e la cronaca in diretta della malattia terminale della tenacissima e fragile diciassettenne Regina Diane protagonista e autrice di Farewell to Hollywood, realizzato con il regista pioniere del Living Cinema Henry Corra, in una storia di amore per l’arte e umanità che segna una nuova vetta per questo cineasta incensato dai critici per il rigore, la sensibilità e la potenza lirica della sua opera. Altra anteprima nazionale di primo livello è quella focalizzata sulla coraggiosa sfida al gigante del Cremlino da parte delle determinate Pussy Riot in Pussy vs Putin, realizzato dal collettivo russo Gogol’s wives raccogliendo materiale che documenta le gesta del gruppo dalle prime azioni contro il potere di Putin fino all’arresto, le reazioni del pubblico e di semplici cittadini in questi anni di provocazioni, proponendo uno sguardo dall’interno che mostra il vero volto di queste ragazze, dalla sala prove al carcere.
Anche quest’anno è previsto l’arrivo a Pordenone per partecipare al festival di decine di studenti dalle Università di tutta Italia. Le giovani voci cercano casa e Cinemazero premia chi si rende disponibile ad ospitare uno di questi studenti con l’abbonamento al Festival e una CinemazeroCARD, valida tutto l’anno. Per aderire o avere ulteriori informazioni c’è tempo fino al 2 aprile, contattando lo 0434 520945, o scrivendo a [email protected].
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