Una piccola isoletta, Poveglia, in una città, Venezia, i cui abitanti sono tra i più fieri e gelosi della propria storia ed indentità culturale. Così, nel 2013, per rispondere alla vendita da parte del demanio pubblico dell’isola, i veneziani hanno un’idea. Un crowd-sourcing on-line ed un sito dedicato, con una grande idea: compriamo un pezzo di isola a testa dallo stato facendo così concorrenza a chi, Venezia non la ama davvero, e la considera solo un’opportunità come un’altra per guadagnarci. E le offerte arrivano, da tutto il mondo, 99 euro per una quota, 9.999 quote, idee eco-sostenibili per fare concorrenza – seppur etica- alle grandi catene alberghiere.
L’appello degli ideatori è chiaro: «Potevamo semplicemente assistere all’ennesima svendita di un’isola a qualche albergatore internazionale, o tentare almeno una sortita, un progetto. E’ per questo che vogliamo provarci: prendere in concessione Poveglia per 99 anni. Vogliamo che rimanga pubblica, aperta, ad uso di tutti. Se ti piace questa idea ti chiediamo di associarti a noi con 99 euro. Se la nostra offerta al demanio sarà la migliore, la comunità dei sottoscrittori, riunita nell’associazione ‘Poveglia’, gestirà democraticamente, a fini pubblici, l’isola. Perciò ci siamo dati dei paletti, un progetto di massima, a cui ti chiediamo di aderire e migliorare con le tue idee».
E sul sito dell’associazione www.povegliapertutti.org si possono trovare organigrammi e progetti, tutti rigorosamente eco-sostenibili per dare nuova vita all’isola.
E se noi triestini pensassimo a una cosa del genere per PortoVecchio? Non certo un’asta del demanio, ma magari solo un contest per premiare le idee migliori e più facilmente realizzabili per convertire qualcosa in stato di abbandono in un nuovo centro di aggregazione o di produzione. Sarebbe un’idea. Chissà che questa idea, un giorno non tanto lontano, diventi realtà.
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