Una giornata che preannunciava pioggia e che, invece, per lo spettacolo del “professore”, Roberto Vecchioni si è trasformata, ieri (30 luglio, ndr.), in un’assolata domenica estiva con la colonnina di mercurio che segnava 27 gradi. All’interno del No Borders Music Festival 2011 il noto cantautore si è esibito davanti ad un migliaio di persone nella suggestiva cornice dell’Altopiano del Montasio (UD).A partire dalle 14:40 (con solo dieci minuti di ritardo sul programma) Vecchioni ha intrattenuto il pubblico, per la maggior parte adulto, per più di due ore. Successi vecchi e nuovi come “Sogna ragazzo sogna”, “il violinista sul tetto”, “Samarcanda”, “Lettere d’amore” e tanti altri, per poi finire con il suo successo sanremese “Chiamami ancora amore” e“Luci a San Siro” che ha scatenato il pubblico in una danza finale. Uno spettacolo “dedicato a tutte le donne, perché sono il collante del mondo” ma che con le sue poesie in musica e il suo spirito arguto ha saputo conquistare tutti, uomini inclusi. Il prossimo, ed ultimo appuntamento per l’edizione 2011 del festival è con Allevi,domenica 7 agosto al lago superiore di fusine alle 14.30. Per ulteriori informazioni sul festival è possibile consultare il sito: http://www.nobordersmusicfestival.com/cont/.
Anche quest’anno si svolgerà all’interno della cornice del Parco dei Molini in centro a Pasiano di Pordenone l’attesissima terza edizione dell’ Isola della Musica, una quattro giorni all’insegna di musica e divertimento, che si preannuncia ancora più aggressiva ed entusiasmante, con grossi nomi del panorama musicale indipendente alternati a giovani artisti emergenti della scena locale.
Rispetto alle edizioni precedenti, le serate, introdotte da un vero e proprio opening party previsto il 2 agosto, daranno vita ad un’ esplosione di concerti ai massimi livelli e saranno dominate dalle performance di artisti provenienti dal roster di Virus Concerti: Rumatera, Mellow Mood, The Panicles, Captain Mantell, Aucan.
Mercoledì 3 agosto si parte con i Rumatera, i mitici “tosi de campagna”, che stanno spopolando le piazze di tutto il Veneto e non solo, con le loro melodie scanzonate, accompagnate da testi in dialetto veneto, la stessa lingua parlata tutti i giorni dai ragazzi della regione che contribuiscono a rendere più vero e credibile il messaggio dei Rumatera sia in Veneto che fuori dai confini regionali. I Rumatera sono senza dubbio un fenomeno musicale di grande successo, rappresentando una valida alternativa ai moltissimi gruppi “clone” e ai gruppi costruiti a tavolino, sicuri di attrarre l’attenzione dei ragazzi dallo stile più “street” e “rock and roll” che non si sentono rappresentati dai modelli musicali proposti dalle majors. Il loro ultimo lavoro discografico “La Grande V”, vanta la presenza del Trio Medusa, da anni grandi sostenitori dei “tosi de campagna”, che per l’occasione ha ricantato “Sol bareoto del Mas-cio” (già contenuta nell’album 71 gradi) in dialetto veneto con l’accento romano.
Giovedì 4 agosto si potranno ascoltare dal vivo la band pordenonese The Panicles, prima del loro ritorno allo STUDIO 2 degli Abbey Road Studios di Londra in cui stanno finendo di ultimare le registrazioni del loro album di debutto. Le uniche anticipazioni, in attesa della pubblicazione di questo doppio album d’esordio, uno in italiano ed uno in inglese, riguardano la scelta stilistica del trio che ha voluto cimentarsi con un full live, senza operare grandi editing, lasciando volontariamente delle sbavature qua e là. Per la serata, il trio pordenonese proporrà brani tratti dall’ Ep auto prodotto “In Denmark” (più di 2.000 copie vendute) e nuovi inediti, in anticipazione del loro prossimo lavoro discografico, alternando canzoni in italiano ed inglese, rigorosamente in puro stile rock.
A chiudere la serata di giovedì, la reggae band pordenonese per eccellenza, i Mellow Mood, che vantano anni di intensa attività live sia in Italia che in Europa, dove sono arrivati a toccare i più grossi raduni reggae del vecchio continente, (uno su tutti Rototom Sunsplash, A Benicassim Spagna il più grosso festival Reggae Europeo), e una serie di interessanti collaborazioni e featuring con gruppi quali Africa Unite e Tre Allegri Ragazzi Morti. Al momento la band è impegnata in un lungo tour estivo, tra Italia e Spagna, nonchè nella realizzazione del video del singolo “Inna Jail”, che anticiperà la pubblicazione del nuovo album prevista per l’autunno, prodotto da Paolo Baldini degli Africa Unite.
Venerdì 5 agosto sarà il turno degli Aucan, la band bergamasca, che di recente è stata impegnata in una lunga tourneé tra Europa e Stati Uniti, per la promozione del loro nuovo album “Black Rainbow”, uscito in Italia il 7 febbraio scorso, per LA TEMPESTA International. “Black Rainbow”, loro terzo disco, è stato prodotto, registrato e mixato da Giovanni Ferliga e masterizzato da Matt Colton (già al lavoro con i Depeche Mode, James Blake, Aphex Twin), agli AIR studios di Londra, e promette di essere un lavoro innovativo sia dal punto di vista dei suoni che dell’approccio compositivo in cui hanno unito l’attitudine di una rock band al sound delle più recenti produzioni elettroniche inglesi.
Infine l’electro-power-trio-veneto dei Captain Mantell traghetteranno l’ascoltatore fino alla fine di questa avventura musicale con atmosfere a metà tra “la Terra e lo Spazio”. Ormai infatti sono in pochi a non sapere che il progetto Captain Mantell trae origine dall’omonimia esistente tra il cantante dello space trio (Tommaso Mantelli) ed il primo pilota a morire inseguendo un UFO, il Capitano Thomas Mantell. I Captain Mantell oltre ai successi passati, presenteranno al pubblico dell’Isola della Musica il singolo “Before We Perish” che anticipa e annuncia “Ground Lift”, il loro terzo album, previsto per ottobre 2011 (Hypotron/IRMA records) che chiude una trilogia tematica che riguarda essenzialmente il viaggio immaginato dello stesso sfortunato pilota.
Che succede quando un gruppo rock incontra il cinema, e il cinema muto in particolare? Ciò che può derivarne è un originalissimo terreno di ardita sperimentazione “audio-video”, in cui le sonorità graffianti del rock inseguono sullo schermo le immagini antiche ed epiche di un classico dei primordi del cinema. E’ ciò che avviene per i Perturbazione, uno dei gruppi di punta del pop-rock indipendente italiano, che mercoledì 3 agosto 2011 alle ore 21.00 saranno a Pordenone, nell’arena estiva di piazza Calderari, ospiti della rassegna “Visioni sonore” di Cinemazero con il loro spettacolo “Perturbazione vs Maciste”, musicazione dal vivo, con brani originali composti dalla band, del film muto del 1915 Maciste. L’ingresso è libero.
Un film diretto da Vincenzo Denizot e Luigi Romano Borgnetto nato come ’spin off’, si direbbe oggi, del più noto Cabiria (1914) di Giovanni Pastrone, in cui si volle sottolineare la forza straordinaria, la bellissima figura e le singolari attitudini che resero celebre il gigante buono Maciste. Una pellicola recentemente restaurata dal Museo Nazionale del Cinema di Torino in collaborazione con la Cineteca del Comune di Bologna, a cui i Perturbazione hanno dato “voce” su commissione dello stesso Museo del Cinema.
La sonorizzazione del restauro di Maciste è composta ed eseguita dal vivo dai Perturbazione, guidati dal loro leader storico, Tommaso Cerasuolo (voce), accompagnato da Alex Baracco (basso), Rossano Lo Mele (batteria), Cristiano Lo Mele (chitarra), Gigi Giancursi (chitarra), Elena Diana (violoncello). Uno spettacolo perfettamente in linea con la vocazione alla sperimentazione del gruppo torinese. Chiunque abbia visto i Perturbazione live, può testimoniarne infatti l’unicità: nessun concerto è mai uguale a un altro e anche nel caso di questa sonorizzazione la band si conferma maestra delle perfomance dal vivo (non a caso, nel corso della sua carriera, ha vinto per due volte il premio come miglior tour italiano al Meeting delle Etichette Indipendenti).
I Pertubazione, inoltre, non sono nuovi all’incontro musica-immagine: complice l’eclettismo artistico del loro leader Tommaso Cerasuolo, bravissimo illustratore e video-animatore oltre che cantante, nel 2008 inventano il “Concerto per disegnatore e orchestra”, un incontro inedito tra teatro di figura e animazione primordiale dove Cerasuolo disegna in diretta una storia che viene ripresa da una piccola camera e proiettata su uno schermo a beneficio degli spettatori, mentre i componenti della band la sonorizzano dal vivo.
Nati come band adolescenziale a Rivoli, in provincia di Torino, nei tardi anni ’80, figli del rock alternativo (Cure, R.E.M., Smiths), i Perturbazione negli anni ’90 e ‘00 si affermano nel panorama nazionale tra le band più apprezzate del rock indipendente (al loro attivo collaborazioni con personaggi di spicco come Manuel Agnelli, Vasco Brondi, Cristiano Godano), ma si dimostrano capaci di produrre anche suoni pop-rock più orecchiabili, che fanno diventare dei veri e propri tormentoni estivi alcuni loro brani (come il singolo Agosto del 2002, che diventa presenza fissa su MTV e Radio Deejay, o Se mi scrivi tratto dall’album Canzoni allo specchio del 2005, diventato uno dei successi dell’estate di quell’anno). Il loro ultimo, recentissimo album è uscito nel 2010 e si intitola Del nostro tempo rubato.
Sarà il talento dell’astro nascente della musica italiana RAPHAEL GUALAZZI, atteso domani sera giovedì 28 luglio (inizio concerto ore 21:30) alla Diga Nazario Sauro, a chiudere il Grado Festival Ospiti d’Autore.
La quarta edizione della rassegna artistica, dopo aver ospitato due leggende della storia musicale mondiale quali Ray Manzarek & Robby Krieger dei Doors, il colto cantautore Mauro Ermanno Giovanardi, il grande uomo Niccolò Fabi e il raffinato concerto del Coro Polifonico di Ruda che martedì sera ha gremito la Basilica di Sant’Eufemia in ogni ordine di posto, saluterà il proprio pubblico con uno dei protagonisti più interessanti delle scene contemporanee.
Artista poliedrico, compositore, eccellente cantante e pianista. RAPHAEL GUALAZZI – vincitore della sessantunesima edizione del Festival di Sanremo nella categoria giovani e reduce dal successo ottenuto nelle date dell’anteprima tour – sta girando l’Italia con il suo primo e vero tour, per presentare dal vivo, sui palchi dei principali festival nazionali il suo album “Reality and Fantasy”.
Il giovane artista di Urbino è un musicista eclettico definito dalla critica musicale un “parente alieno” di Fred Buscaglione, Paolo Conte e Tom Waits; sul palco di Grado giovedì sera si avvarrà della collaborazione dei suoi abituali compagni di viaggio, jazzisti di tutto rispetto come Christian Marini (batteria e percussioni), Manuele Montanari (contrabbasso e basso elettrico), Luigi Faggi Grigioni (tromba e flicorno), Max Valentini (sax baritono e contralto), Enrico Benvenuti (sax) e Giuseppe Conte (chitarra).
“Reality and Fantasy” è un concerto entusiasmante, che trascina il pubblico a ballare e cantare dalla prima all’ultima fila. GUALAZZI proporrà tutti i brani più amati, tra i quali “Follia d’Amore” (premiata a Sanremo), “Reality & Fantasy” e il nuovo singolo “Calda estate (dove sei)”, tutti contenuti nell’album che ha conquistato sin da subito il grande pubblico italiano ed europeo.
La particolarissima musica di Raphael nasce dalla fusione della tecnica rag-time dei primi anni del ‘900 con la liricità del blues, del soul e del jazz nelle loro forme più tradizionali, e si miscela con influenze più recenti e innovative assorbite da artisti quali Jamiroquai e Ben Harper (venerdì 29 luglio dal vivo a Tarvisio). Il risultato è magico e unico, un marchio di fabbrica inconfondibile.
GUALAZZI ha già al suo attivo un album (“Love Outside The Windows”, 2005), la partecipazione ad alcune compilation e e un EP uscito nel 2010 contenente le sue hit.
Il primo singolo “Follia d’Amore” già vincitore di Sanremo è stato inserito nella colonna sonora di “Manuale d’Amore 3”, il film di Carlo Verdone e ha messo d’accordo pubblico (che lo ha fatto vincere grazie al televoto), stampa (che si è sbilanciata fin da subito con ottimi articoli e recensioni) e radio (che lo hanno eletto come “miglior brano” confermando così il suo primo posto sul podio). Ma non è tutto: Raphael si è anche aggiudicato il premio della critica Mia Martini e quello della sala stampa – radio – tv, ed è stato chiamato a rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest 2011, conquistando il secondo posto.
Il NO BORDERS MUSIC FESTIVAL entra nel vivo della sua sedicesima edizione! Dopo la straordinaria anteprimaonico di Ruda nella Chiesa Santi Pietro e Paolo a Tarvisio dello scorso 19 luglio, la prestigiosa rassegna si prepara a vivere quattro sensazionali appuntamenti con le grandi firme del panorama internazionale.
Il primo appuntamento previsto nella storica sede di Piazza Unità a Tarvisio è un’incredibile esclusiva di rara intensità, difatti il No Borders Music Festival ospiterà l’unica data italiana e nell’intera Europa dell’Est di JOE SATRIANI, uno dei chitarristi tecnicamente più preparati e universalmente acclamati dell’era moderna.
L’alieno delle sei corde giovedì 28 luglio (inizio ore 21:15) presenterà dal vivo il 14esimo album intitolato “Black Swans and Wormhole Wizards”, prodotto e registrato insieme a Mike Fraser (Ac/Dc, Metallica), oltre ai sui più celebri successi. Negli ultimi dieci anni Satriani ha girato il mondo suonando e facendo il sold out con i G3 di cui era l’headliner, con il supergruppo dei Chickenfoot e da solista. Con i suoi molteplici lavori da solita il polivalente artista statunitense ha ottenuto 2 dischi di platino, 4 dischi d’oro e 15 Grammy nominations.
Un altro talento delle sei corde nonché acclamato cantautore sarà protagonista della rassegna organizzata dal Consorzio di Promozione Turistica del Tarvisiano, Sella Nevea e Passo Pramollo in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, TurismoFVG, la Provincia di Udine, il Comune di Tarvisio, FriulAdria, Assicurazioni Generali, Tipicamente Friulano e Azalea Promotion .
Venerdì 29 luglio in Piazza Unità a Tarvisio si terrà l’evento clou di questa sedicesima edizione quando sul palco salirà BEN HARPER, il poliedrico artista californiano. Sarà l’occasione per ascoltare dal vivo anche i brani di “Give Till It’s Gone”, il nuovo album di Ben e primo solista da “Both Sides of the gun” del 2006.
Nell’ottica di valorizzare la musica quale forma di cultura e mezzo di comunicazione, in grado di essere compreso da tutti oltre i confini etnici, linguistici, sociali e geografici, il NO BORDERS MUSIC FESTIVAL presenterà sabato 30 luglio il concerto di MILOW.
L’emergente cantautore belga, che in Italia non è riuscito a imporsi al grande pubblico, è invece uno degli artisti più popolari in Austria e Slovenia, dove i suoi concerti registrano ogni sera il tutto esaurito e le classifiche di vendita lo vedono come assoluto dominatore, dapprima con la cover “Ayo Technology” (oltre 45 milioni di clic su YouTube), poi con il brano “You don’t know me” e ora con il nuovo album “From North to South”.
L’incantevole scenario naturale dell’Altopiano del Montasio a Sella Nevea ospiterà domenica pomeriggio 31 luglio (inizio ore 14:30) il concerto di ROBERTO VECCHIONI, uno degli autori italiani più apprezzati di sempre reduce dalla trionfale vittoria all’ultimo Festival di Sanremo con il brano “Chiamami Ancora Amore”.
La rassegna si chiuderà ufficialmente domenica 7 agosto in un’altra affascinante cornice naturale, al Lago Superiore di Fusine si esibirà l’apprezzatissimo pianista e compositore marchigiano GIOVANNI ALLEVI.
La sedicesima edizione del NO BORDERS MUSIC FESTIVAL è inserita all’interno del prodotto “Music&Live” dell’Agenzia TurismoFVG, che prevede la creazione di pacchetti turistici ad hoc relativi a eventi musicali. Per informazioni sull’offerta “Dormi in Friuli Venezia Giulia e avrai il concerto gratis” visitare i siti www.turismofvg.it o www.musicandlive.it
N.B. In caso di maltempo i concerti di Joe Satriani, Milow, Roberto Vecchioni e Giovanni Allevi si terranno al Palazzetto dello Sport di Tarvisio, alle ore 21:15
La cornice del Castello di San Giusto a Trieste ha saputo contenere bene un concerto che di solito viene inteso come spettacolo della grande piazza con la folla di adolescenti saltellante in piedi sotto il palco. Alessandra Amoroso, nella sua tappa triestina del “Tour estivo 2011″ ha fatto comunque alzare in piedi, verso la fine della serata, gli spettatori seduti sulle sedie, che sono sicuramente più adatte a Giovanni Allevi che invece suonerà stasera (27 luglio, nda.), sempre al forte tergestino.
“Il mondo in un secondo”, dall’album omonimo uscito lo scorso settembre, targato Sony, ha dato il via all’esibizione. “Dove sono i colori”, “Urlo e non mi senti” e “Semplicemente così” sono brani che escono da quest’ultimo lavoro, come pure “Punto di domanda”, “Domani con gli occhi di ieri” e “Non ho che te”. Aveva iniziato con il suo album d’esordio, appena uscita dal talent show “Amici” nel 2009. Si intitolava “Stupida” e, oltre a contenere l’omonima canzone, trovavano spazio anche “Stella incantevole” e altre, presentate anche nel capoluogo giuliano. La più acclamata è stata sicuramente “Estranei a partire da ieri”. Ottima l’esibizione di “Clip his wings” (piano e voce). In versione acustica invece “I’m a woman”, “Senza nuvole” e “Niente”. In chiusura: “La mia storia con te” ha salutato i fan. È da considerare che la giovane età della cantante, ma anche la poca esperienza, hanno dimostrato una bassa capacità di creare lo spettacolo attorno le canzoni. Ottima invece la voce, calda e controllata. La ragazza ha studiato, si sente. Alessandra, in bocca al lupo per il futuro!
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Spettacolare concerto che è riuscito a spaziare dal rock al blues, sapendo unirli perfettamente in alcuni casi. Tutto merito della voce di Dana Fuchs che ha fatto tappa a Trieste all’interno del cartellone “Serestate 2011″, con il benestare del Comune. Ad aprire il concerto è stata la Mike Sponza Band con un’ospite d’eccezione: la triestina Dorina, giovane protagonista dell’ultima edizione di X-Factor e già avviata ad una promettente carriera. In particolare la serata è stata organizzata dall’associazione “Trieste is Rock”.
Piazza Unità non colma di gente, ma con un’evidente concentrato di persone che hanno una sensibilità particolare per la buona musica. Non sono certo i quindicenni (purtroppo) ad essere i fan principali della Fuchs. Una voce, quella proposta dalla cantante del New Jersey (USA), che può avvicinarsi davvero tanto a quelle di Janis Joplin e Aretha Franklin, senza mancare di rispetto alle due colonne mondiali della musica appena citate. Dana Fuchs, con la sua band omonima, ha presentato quasi tutti i brani dei suoi tre album. Il suo primo lavoro risale al 2008, con un cd ripreso dal vivo nella Grande Mela, dal titolo “Live in NYC”. Nel 2003 arriva “Lonely for a Lifetime”, registrato questa volta in studio. Alla fine, la sua ultima creatura, firmata quest’anno: “Love To Beg”. Molto emozionante anche la cover dei Beatles, “Helter Skelter”, che ha fatto smuovere Piazza Unità. Peccato che quest’ultimo brano, assieme a “Whole lotta love” dei Led Zeppelin, abbiano segnato la fine del concerto. Presente nel parterre anche il sindaco Roberto Cosolini.
Di seguito vi proponiamo il video di un’esibizione di Dana Fuchs con “Helter Skelter” dei Beatles.
(Foto di Giuliana Birri)
Prosegue con un imperdibile appuntamento con il grande jazz suonato dal vivo “Visioni sonore”, la kermesse estiva organizzata da Cinemazero nell’ambito dell’Estate in città del Comune di Pordenone che si propone di indagare il fecondo connubio tra cinema e musica: giovedì 28 luglio alle ore 21.30 al Chiostro dell’Ex Convento San Francesco a Pordenone, con ingresso libero, è in programma la proiezione di Il suono instabile della libertà, documentario musicale di Marco Bergamaschi e Giampaolo Gelati che racconta le vicende dell’ Italian Instabile Orchestra, ad oggi il maggiore collettivo di musicisti jazz che il nostro paese abbia mai espresso. Al termine della proiezione in programma la performance live di The Wild Bunch: un significativo nucleo di musicisti membri dell’Italian Instabile Orchestra daranno vita ad un concerto speciale appositamente pensato per l’occasione. Giovanni Maier, Sebi Tramontana, Luca Calabrese, Emanuele Parrini, Daniele Cavallanti, Lauro Rossi, Tiziano Tononi sono tra i protagonisti del jazz italiano di ricerca. In molte occasioni questa “fratellanza” si riunisce con diverse formazioni e i suoi membri spesso e volentieri accorrono a far parte dei progetti solisti di ognuno di loro. Per “Visioni Sonore” hanno dunque ideato un concerto all’insegna della creatività del miglior jazz.
L’Italian Instabile Orchestra, che ha da poco celebrato il ventennale, nasce nel 1990 nell’ambito dell’Europa Jazz Festival di Noci come esperimento destinato a vivere solo per poche esibizioni e diventa nel corso degli anni l’esperienza di maggior peso e successo del jazz italiano nel mondo, con all’attivo nove dischi. Il documentario che ne narra le vicende, Il suono Instabile della Libertà, è un road movie di un’ideale tournée della band tra Istanbul e Londra. Lo spettatore compie un viaggio attraverso interviste, prove, esibizioni e stralci di vita quotidiana dell’Orchestra alla scoperta di questa straordinaria e particolare formazione, unica al mondo. Un documentario fuori dagli schemi, così come la band: diciotto musicisti tra i più significativi per quanto riguarda il panorama del jazz creativo degli ultimi 30 anni, nessun direttore, una gestione corale e democratica del gruppo. Tutto questo si concretizza sul palcoscenico in un perenne incontro – scontro alla ricerca di un equilibrio musicale che rappresenti tutti i musicisti e nessuno in particolare, creando un sound vitale e imprevedibile, ma soprattutto originale.
Il documentario, prodotto da Filmalbatros e Hobofilm, parla di musica, di amore per l’arte, di ricerca del suono e, soprattutto, di democrazia. L’Italian Instabile Orchestra è infatti un esempio unico nella storia per ampiezza dell’organico e durata del progetto.
E’ morta Amy Winehouse. La notizia viene data da Sky News nel tardo pomeriggio di un sabato di fine luglio. Ritrovata senza vita nella sua casa londinese di Camden Square. Un cocktail letale di droga e alcol. Se ne va così una grande cantante della musica rock inglese, dal successo internazionale. Uccisa probabilmente dagli eccessi, che hanno costellato tutta la sua vita e la sua carriera. Aveva debuttato nel 2003 con l’album “Frank”, per diventare in breve tempo una nuova regina del rock, una voce inconfondibile e unica, con un timbro più volte imitato senza successo. Il singolo “Back to black”, uscito nel 2006 è diventato presto una delle hit di maggiore successo. Amava la musica e le sue esibizioni lo dimostravano, anche se spesso si ritrovava ubriaca o drogata ai concerti, come l’ultimo, quello di giugno a Belgrado, fischiata dai suoi stessi fan per le condizioni in cui era salita sul palco.
Figlia di un padre ebreo di origini russe, nata a Enfield nel 1983, sin da piccola ha dimostrato una grande tenacia e spirito di ribellione. All’età di dieci anni infatti fonda un gruppo rap amatoriale chiamato “Sweet ‘n’ Sour, as Sour”. Lo descrive come la versione bianca ed ebraica delle “Salt-n-Pepa”. A tredici anni riceve la prima chitarra e già a sedici inizia a cantare come professionista.
La musica non l’ha mai abbandonata, così come purtroppo le droghe e l’alcol, che l’hanno più volte costretta a rehab e trattamenti, che a quanto pare non le sono stati sufficienti, per uscire dal tunnel, che l’ha portata al “buio”, da lei stessa cantato.
Se ne và a soli 27 anni, un’età che sembra insuperabile per i grandi del rock maledetto. Da Janis Joplin a Jim Morrison, da Jimi Hendrix a Kurt Cobain infatti la morte è arrivata presto, troppo presto, senza dar loro la possibilità di continuare a creare, comporre e suonare, facendoli però entrare nella memoria e nel cuore di milioni di amanti della musica di tutto il mondo. Anche Amy entrerà, suo malgrado, nella storia della musica e, ahimè, non solo per le sue note.
Prosegue a ritmo serrato la marcia d’avvicinamento alla 43esima edizione della Barcolana, la prestigiosa regata velica internazionale con il maggior numero di barche iscritte nel Mediterraneo, diventata uno tra gli appuntamenti sportivi di maggiore rilievo nel panorama nazionale, in grado di ergere Trieste a capitale europea della vela. Oltre a essere un evento sportivo di assoluto livello, nel tempo la Barcolana si è affermata come una tra le manifestazioni turistiche di punta della regione Friuli Venezia Giulia e dell’intera penisola, in grado di convogliare a Trieste migliaia di persone nella prima settimana d’ottobre e culminando ovviamente con la regata vera e propria prevista per domenica 9 ottobre.
Un mix di competizione agonistica e festa della vela con una fitta serie di attività nei giorni precedenti la regata: le Rive di Trieste diventano uno spazio monopolizzato dalle barche a vela, Piazza Unità d’Italia grazie al BARCOLANA MUSIC FESTIVAL si trasforma per due giorni in un’autentica arena di grandi concerti.
In quest’ottica vengono annunciati oggi i primi artisti che si esibiranno venerdì 7 e sabato 8 ottobre sul palco di Piazza Unità d’Italia, nell’ambito del BARCOLANA MUSIC FESTIVAL, la colonna sonora della Barcolana.
La due giorni di grandi concerti, rigorosamente a ingresso gratuito, resta un’occasione di festa per gli sportivi e tutti colo che arrivano a Trieste per seguire la regata, aggiungendo così alla manifestazione velica un tocco di classe tale da rendere ancora più indimenticabile la Barcolana nello splendore di una cornice unica quale Piazza Unità d’Italia.
Come da tradizione, i concerti del venerdì sera (7 ottobre) hanno un animo danzereccio essendo destinati principalmente a un pubblico giovane. Saranno il coinvolgente cantante DAN BLACK, uno dei front man più carismatici che la scena rock britannica abbia sfornato negli ultimi venti anni, e i THE GO! TEAM, il celebre gruppo indie rock britannico che nel 2004 ha conquistato le scene planetarie con l’album di debutto “Thunder Lightning Strike”, un collage di campionature scelte meticolosamente e strumenti trash brillantemente assemblati dal leader Ian Parton.
Sabato 8 ottobre sarà RAF il grande protagonista della serata musicale in Piazza Unità d’Italia per un appuntamento più trasversale con il celebre cantautore pugliese che ha segnato pagine indelebili nella storia della musica anni Novanta e abbraccia intere generazioni.