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Compagnon: sul diritto allo studio non si transige

“Sul diritto allo studio non si transige”: lo ha detto oggi Angelo Compagnon, segretario dell’Udc del Friuli Venezia Giulia, precisando che “non può essere subordinato ad un “periodo” più o meno lungo di permanenza sul territorio nazionale o regionale.”. L’Udc ha discusso di questo tema in vista dell’approvazione in Consiglio regionale del progetto di legge 39 che comprende anche il diritto allo studio e che, per quanto riguarda gli immigrati, si vorrebbe “condizionare” ad un certo numero di anni di residenza in Italia e in regione”. La Lega Nord non chiederà alcun vincolo temporale di residenza per accedere ai benefici previsti in Friuli Venezia Giulia in materia di diritto allo studio. Lo ha annunciato Danilo Narduzzi, precisando che verranno tolti gli attuali limiti per accedere agli assegni di studio concessi sia per il trasporto scolastico che per l’acquisto di libri di testo. Rimane inalterato invece il criterio per ottenere i contributi per chi frequenta le scuole paritarie: un periodo di residenza in Italia di otto anni, di cui uno in regione.

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Trieste e lotta alla droga: forze dell’ordine nelle scuole

Lotta alla droga. Arriva dal comune l’idea di entrare negli istituti scolastici con i vigili urbani di Trieste per contrastare il fenomeno della possibile circolazione di droghe tra gli studenti. La mozione è stata da poco approvata in Consiglio comunale con la maggioranza di centrodestra, ma l’opposizione ha immediatamente manifestato tutta la sua contrarietà. All’orizzonte dunque controlli-spot più mirati, oltre ai già presenti, di poliziotti carabinieri o finanzieri con cani anti-droga davanti alle uscite delle scuole.

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Scuole e riforma: aule del FVG fuori legge secondo l’ANCI

L’esecutivo dell’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, ha denunciato il fatto che alcune aule del Friuli Venezia Giulia rischiano di diventare “fuorilegge” secondo quanto recita la riforma del ministro Maria Stella Gelmini. Infatti le aule sono omologate per 22 alunni - ha spiegato l’associazione - ma la riforma Gelmini, prevedendo almeno 27 alunni per aula, fino a un massimo di 31, le pone automaticamente fuori legge. Il problema l’ha posto Natalino Giacomini, segretario regionale della Flc Cgil aggiungendo che il sindacato non potrà ignorare una evidente e palese contraddizione di norme emanate dallo stesso Governo e non denunciare l’inosservanza delle norme sulla sicurezza. Un problema che va ad aggiungersi ad altri ancor più gravi, ha sottolineato Giacomini, come la perdita, secondo le stime della Cgil, di almeno 800 posti di lavoro nel prossimo anno scolastico.

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