In occasione della Barcolana, manifestazione velica di risonanza internazionale l’Associazione artistica CARPE ARTEM organizza la 3^ Rassegna artistica di pittura, fotografia e scultura “In Arte… Ursus. E- Venti sul mare”.

Alla mostra esporranno artisti affermati affiancati da giovani talenti provenienti dall’Italia e dall’estero e selezionati dalla Curatrice, Monica Zaulovic.
La mostra sarà allestita a bordo del Pontone-Gru “Ursus”, recentemente divenuto monumento nazionale, ormeggiato al Molo IV e non distante dal Magazzino 26, sede della Biennale d’Arte 2011 Padiglione Italia.
Venti gli artisti presenti: Claudia Benedetti, Laura Bonifacio Cosmini, Alberto Brumat, Alberto Crismani, Monica Kirchmayr, Elisa Lenaz, Davide Mohor, Angela Oregio Catelan, Marinella Perosa, Olga Pinchera, Carol Probyn Petelin, Banafsheh Rahmani, Sandro Ramani, Gabriella Raseni, Pino Rasile, Tiziana Ravbar, Patrizia Rispoli, Claudio Saccari, Samantha Sila, Fabio Strazzi.
La rassegna prevede le sezioni Pittura, Fotografia e una suggestiva installazione ad opera della giovane artista padovana Angela Oregio Catelan.

L’inaugurazione si terrà giovedì 6 ottobre 2011 alle 18.00, a cui seguirà, grazie alla collaborazione con l’Associazione Colonnelli del Kuntucky, il concerto del fisarmonicista Ghenadie Rotari che si esibirà nel seguente programma:

“Flight beyond the time” di P. Makkonen
“Bossa Nova” di V. Vlassov
“Tango pour Claude” di R. Galliano
“Omaggio ad Astor Piazzolla” di V. Zubitsky.

Sabato 8 ottobre alle 18.00, nell’ambito dell’iniziativa “Vivere con lentezza”, progetto di solidarietà, promosso da “La Bussola dell’Attore”, Francesco Gusmitta, interpreterà alcuni brani tratti dal racconto “Libero” di Gaetano Longo (in onda su Radioattività dal 19 settembre).

La mostra resterà aperta fino al 16 ottobre con orario 15 - 19. Sabato 8 ottobre e domenica 9 ottobre : 10.00 – 12.00 e 15.00 – 19.00. Ingresso libero.
La manifestazione artistica ha il patrocinio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dell’UNESCO.

 
 
 
 
 

Ha deciso di andarsene per conto suo al largo del golfo. La bora è riuscita a liberare il gigante del mare di Trieste, il pontone Ursus. “Parcheggiata” al molo quarto, la gru alta 80 metri è appoggiata su una piattaforma galleggiante. Dopo la rottura dei cavi, il pontone è finito nella rada antistante a piazza dell’Unità d’Italia. A quel punto sono intervenuti i rimorchiatori, messi in allerta dalla Capitaneria di porto, che hanno agganciato l’imponente struttura e hanno iniziato le manovre per riportare la piattaforma a riva. Anche li si sono spezzati i cavi e per un attimo l’Ursus pensava di farla franca: è stato poi definitivamente legato e portato presso l’Arsenale triestino, area più riparata dal vento che si trova nel Porto nuovo, a miglia di distanza dalle rive cittadine. L’Ursus, un reperto di archeologia industriale interamente progettata e costruita nei Cantieri Triestini agli inizi del Novecento, è stata utilizzata nella realizzazione di progetti navali e oggi viene utilizzata per eventi o mostre. In città erano state raccolte cinquemila firme per mantenere a Trieste la struttura.

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All’interno della manifestazione Piazza dell’architettura, la compagnia “Il Posto” darà vita, questa sera alle 21:45, ad uno “spettacolo di danze verticali” sul famoso pontone dismesso chiamato Ursus.

Ascolta il servizio:

(foto: Danzatrici sull’Ursus, durante le prove generali per lo spettacolo)

 
 
 
 
 

Sarà uno “spettacolo di danze verticali”, una sofisticata sonorizzazione, e un progetto di video proiezioni a ridare vita, per una serata, al famoso pontone chiamato “Ursus”. Domani (mercoledì 28 luglio), alle 21.45, al Molo IV, potremo assistere ad uno spettacolo nuovo e innovativo per Trieste. L’evento si inserisce all’interno della manifestazione “Piazza dell’architettura”. Ursus multimedia Project è un progetto di Daniela Frausin, un fantasioso collage che racchiude nella frammentata visualizzazione del pontone Ursus svariati elementi di riferimento alla danza, immaginando una sua revitalizzazione attraverso una danceperformance che si accorpi alla struttura industriale. E si propone di farlo andando oltre, inglobando, oltre alla danza – e una danza tutta particolare, verticale, congeniale a una tale struttura – una sofisticata sonorizzazione e un progetto di video-proiezioni che investendo la gru.