Quando leggi che è morto un grande artista ci rimani sempre un po’ male, al pensiero che non usciranno più sue opere e non potremo più sognare di incontrarlo un giorno. Quando muore David Bowie però muore uno degli ultimi che nell’arte, anzi nell’Arte, ci credeva davvero. Il suo glam rock, che nasce direttamente dalla Pop Art di Andy Wahrol (di cui Bowie era amico) usa glitter e costumi variopinti per burlarsi dell’industrializzazione e della commercializzazione dell’arte che uccide la spinta creativa e leva ad un artista la propria naturalezza. Impersonando uno qualunque dei suoi bizzarri ed eccentrici personaggi, Bowie riusciva ad essere se stesso molto più liberamente e poteva diventare una vera e propria impersonificazione delle proprie idee e dei propri pensieri.
Per ricordarlo, dunque ci sembra giusto riportare 5 sue canzoni che hanno influito sul pubblico in maniera particolare, tutte in realtà parlano dello stesso messaggio: perché siamo così egoisti e incapaci di vedere la bellezza anche in ciò che è diverso?
1. Under Pressure Cantata assieme a Freddy Mercury; “è il terrore di sapere che cosa sia davvero il nostro mondo” per capire che questa Pressione che ci spinge a scontrarci e combattere sarebbe spazzata via “se dessimo una possibilità all’amore”
2. The Man who sold The World David Bowie tende a non spiegare mai il significato delle sue opere e su questa complessa canzone dal testo ermetico e biblico (l’intero omonimo album si rifà spesso a Nietzsche e all’atmosfera mitologica e mistica del Così Parlò Zarathustra) inserisce talmente tante idee e immagini che ognuno può trovare alcune risposte alle proprie domande, fate una prova:
3. Heroes Parte centrale del credo di David Bowie era costituito dal riconoscere dignità e rispetto anche a quelli che negli anni ’60 e ’70 erano considerati fenomeni da baraccone; non essere di nati nella parte bella del mondo forse non ci permetterà di diventare re o regine, ma ci rimane la scelta di cosa fare con le nostre vite, possiamo diventare degli eroi
4. Rock And Roll Suicide Con questa canzone David Bowie nei panni di Ziggy Stardust (un alieno venuto a vivere sulla terra) saluta il suo pubblico nell’ultima canzone dell’ultima sua Tourneé come Ziggy. In questa canzone lui ha un messaggio preciso per tutti quelli che in lui vedono il riscatto degli eccentrici e dei fuori casta: “Oh no Love, you’re not alone”
5. Starman Nel 1972, durante un programma musicale inglese (una sorta di Top of the Pops) si esibisce uno strano ragazzo, dinoccolato e vestito di colori sgargianti che nelle nuovissime televisioni a colori apparivano ancora più incredibili; canta di un signore venuto dallo spazio che aspetta che siamo pronti a comprenderlo e ad uscire dai nostri schemi mentali. Il video invece darà scandalo soprattutto per gli atteggiamenti affettuosi che ha nei confronti del chitarrista (lo abbraccia, tutto qui)
Aspettiamo però di ascoltare bene, di interiorizzare e digerire il suo ultimo album, Blackstar scritto molto probabilmente come sorta di Testamento Spirituale (i lavori per la produzione sono iniziati all’incirca nel periodo in cui ha scoperto di avere il cancro) perché certamente nasconderà qualche perla che ancora ci sfugge.
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