Una profusione di visioni che sfida la vertigine: è quanto cade nell’occhio, ovvero nei mille occhi di un pubblico curioso di scoprire sguardi nuovi sul cinema, scorrendo l’offerta della decima edizione del festival nato a Trieste nel 2002 con un’avveniristica edizione in Porto Vecchio e proseguito nelle edizioni successive facendo perno sul Teatro Miela, dove si svolgerà anche l’edizione del decennale, intitolata “Vertigo”, dal 16 al 24 settembre.

Sguardi nuovi, perché il pubblico di oggi è stanco della diffusa mancanza d’inventiva nella gestione della cultura e nella realtà di tutti i giorni.

Sguardi nuovi che si ribellano agli appiattimenti di un cinema precotto, e vogliono scoprire nel cinema di tutte le epoche l’eccitante brillio della bellezza e della conoscenza.

Che cosa offre il programma di questa decima edizione? Di tutto, ma nella convinzione che questa varietà sia un metodo di scoperta nella molteplicità di vite di cui abbiamo bisogno.

Film rari e ritrovati, copie uniche di film perduti, proiezioni come eventi unici alla presenza di cineasti e appassionati… insomma l’abbandono a un’avventura della visione, dove nulla sarà scontato, e ogni spettatore potrà eleggere in questa o quella immagine, in questa o quella presenza incisa nelle immagini, l’oggetto di un innamoramento che segnerà la sua vita.

L’avventura: ecco la parola d’ordine con cui immergersi nel programma, da mattina sino a notte, addirittura tra il primo e il secondo giorno seguendo un flusso notturno visto che uno dei partner del festival, Fuori orario, prolungherà nella notte televisiva di RAI3 l’omaggio al regista Jean-Claude Rousseau, che preinaugura il festival nel pomeriggio con l’anteprima mondiale del suo ultimo film

Nell’anno del cento cinquantenario italiano, “I mille occhi” proseguono l’indagine degli Stati Generali del Cinema Italiano, disvelando la sua molteplicità infinita presentando anche una rassegna di film degli anni 45/48 di sorprendente vitalità. È uno dei percorsi che toccheranno anche, con spregiudicatezza, serietà e piacere insieme, temi come la presenza ebraica, con l’epilogo di alcuni film rivelatori su Israele, dalla cinica mitografia fondativa di Coletti all’amica ferocia di Straub-Huillet (ispirata a Fortini e a Kafka e Buber).

Ma non è si finisce per sfidare un po’ la stanchezza delle palpebre? E, soprattutto, chi dà i soldi ai Milleocchi in questi momenti in cui tutto precipita? Purtroppo il festival parte da un budget ridicolo rispetto ai festival adulti in Italia e in Europa. Ma sfida se stesso ad arricchirlo con una rete di contatti internazionali e di amicizie artistiche. L’Associazione Anno uno si avvale, attraverso la Cineteca del Friuli, della collaborazione della Cineteca Nazionale e di molteplici partner, compresi molti archivi e istituzioni europee.

Diretta da Sergio Grmek Germani, la rassegna si avvale della collaborazione di alcuni dei cinefili più appassionati: triestini, friulani, di tutta Italia, balcanici, mitteleuropei, francesi… Ha il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune e della Provincia di Trieste, le sponsorizzazioni di Puiatti Impresa Agricola e di JMN&DY Product Placement, e la collaborazione di luoghi alberghieri e di ristorazione cittadini che sottolineano turisticamente il gusto della vita cui il festival vuole abbandonarsi.

TRA CRISI LAVORO E DESIDERIO

È un’avventura anche il gesto da Davide contro Golia con cui il festival rovescia come un guanto il pensiero dominante sull’irreversibilità della crisi economica nella rassegna che s’intitola Standard & Poor, come l’agenzia di rating globale. Vi saranno compresi bellissimi film italiani di Rossellini, Olmi, Comencini ed altri, capaci di scoprire ciò che non è ovvio nelle durezze del sociale. Con felici oscillazioni estremistiche, da Gobetti e Fortini (“Scioperi a Torino”) a Jacopetti (“Operazione ricchezza”).

GIULLARI DI DIO

Sarà un viaggio dello spirito quello che guiderà il pubblico nella sezione “Giullari di Dio”, dedicata ad opere di una religiosità talvolta irriverente quanto intensa e spregiudicata. Con una viva attenzione al cinema italiano, tra Rossellini, Comencini ed Olmi, ma anche degli ospiti importanti presenti al Festival, quale il ritorno della Liliana Cavani già presente la scorsa edizione, Pasquale Squitieri ed altri in via di conferma. Alcuni titoli:

dai “Franceschi” di Rossellini e Cavani a “Io e Dio” di Squitieri a “Cercasi Gesù” con Beppe Grillo a “Joan Lui” con Celentano a “Centochiodi” con Raz Degan, a “Immortalità - Camilo Torres, un prete guerrigliero” di Paolo Breccia.

Verranno così riunite opere diverse che si sono sottratte ai giochi della società dello spettacolo, ricorrendo una purezza di visione eccessiva e trasgressiva.

IL PREMIO ANNO UNO A KLAUS WILDENHAHN

E’ un’avventura quella che il festival coglie nell’impulso collezionistico, presentando un poker di rari film italiani d’avventura provenienti da una collezione ritrovata in Germania.

Ma la Germania è anche il luogo in cui il festival ambienta una parte del suo programma: la rassegna di film rari corealizzata con il Goethe-Institut, e i film di Klaus Wildenhahn, premio Anno uno 2011, di cui si vedranno opere di meravigliosa ferocia, come “Reise nach Ostende”, il suo ritorno sui luoghi della prima guerra mondiale, che il festival allaccerà a un rilancio della misconosciuta collezione Henriquez di Trieste. Perché anche a casa ci sono molti viaggi da intraprendere.

L’EVENTO INAUGURALE E LO SPECCHIO

L’evento inaugurale: per la prima volta sarà proiettato il capolavoro del maggior regista sloveno, Matjaž Klopčič,”Triptih Agate Schwarzkobler”, nelle condizioni in cui il regista avrebbe voluto vederlo proiettato, in una copia 35mm che farà cogliere il fascino di una storia attraversata da ipnotiche e desiderate presenze femminili. L’attrice protagonista, la splendida Nataša Barbara Gračner, sarà alla serata inaugurale insieme alla vedova e alla figlia del regista, in un evento coprodotto con la Slovenska kinoteka di Lubiana e la Cineteca del Friuli di Gemona, e patrocinato dal Ministero della cultura sloveno.

Nel vortice dei riferimenti e dell’introspezione, da citare il richiamo di Klopcic alla letteratura, ossia il riferimento a Ivo Andric ed il suo rapporto con il cinema. Andric, che viene seguito come “corriere diplomatico del cinema” dai territori balcanici, come dai Balcani giunge il lavoro sul corpo e sull’immagine della videoartista croata Jagoda Kaloper, perturbante e affascinante al tempo stesso.

 
 
 
 
 

Inaugurata oggi alle 11.30 in via Bellini angolo via Cassa di Risparmio con la musica della Banda Berimbau e un simbolico taglio del nastro alla presenza dell’assessore comunale al Commercio e Artigianato Elena Pellaschiar, del Vicepresidente della Provincia di Trieste Igor Dolenc e del presidente regionale di Confesercenti, Giuseppe Giovarruscio la decima edizione di “Sottolostessocielo - Solidarietà e Convivenza”, mostra mercato a ingresso libero dedicata al panorama multietnico e alle culture altre aperta fino al 4 settembre dalle 10 alle 23 e co-organizzata da Confesercenti e Comune di Trieste in piazza Ponterosso e nelle vie adiacenti. Molte le novità di quest’anno, dal cinema alle fiabe per bambini da tutto il mondo alle presentazioni di libri e tavole rotonde, così com’è nuovo il sito www.sottolostessocielo-trieste.it. Ma non mancheranno il consueto settore commerciale, con stand affacciati sul Canale di Ponterosso dedicati ai prodotti etnici e artigianali e l’apprezzata proposta gastronomica con i sapori dal mondo. A complemento del percorso di conoscenza degli usi e costumi delle comunità presenti in città, ci sarà infatti ampio spazio per la proposta culinaria: dieci ristoratori da Sudamerica, Africa, Asia, Centro ed Est Europa proporranno i prodotti tradizionali tipici delle proprie gastronomie, compresa la tradizione regionale italiana. Il programma odierno prevede alle 11.30 l’inaugurazione con la Banda Berimbau, un gruppo di percussioni brasiliane formato da musicisti provenienti da varie regioni italiane e da vari paesi stranieri. Formatosi nel 1999, il gruppo ha base a Trieste ed è tra i più attivi e importanti in Italia, con centinaia di esibizioni all’attivo in situazioni di vario tipo. Seguirà alle 18.30 il dj set programma sabato “multietnico” di dj Stoner e alle 21 sul palco di piazza Ponterosso il concerto-incontro più che transfrontraliero tra gli Etnoploč e il trio Extra 3, avvenimento musicale che fa incontrare le musiche balcaniche mescolandole le armonie blues e d’autore del trio Etnoploč, con il jazz intriso di armonie e ritmi armeni del trio Extra 3, che si fondono in un nuovo mondo sonoro.

Domenica 28 agosto, la manifestazione proseguirà alle ore 11.00 con UNA FESTA EBRAICA a cura del Lucidarium Ensemble musica barocca ebraica con Gloria Moretti, Marie Duceau, Enrico Fink: voce; Avery Gosfield: flauto, flauto e tamburo; Bettina Ruchti: violino, lira da braccio; Francis Biggi: liuto, colascione, cetra e Massimiliano Dragoni: percussioni, dulcimelo.

La vita ebraica è strutturata intorno ad un insieme di regole e riti che sono rimasti gli stessi per migliaia di anni. Tuttavia, questi regole e riti si sono sempre trasformati secondo luogo ed epoca, spesso fortemente influenzati dal mondo intorno. Come in tante altre culture, nella tradizione ebraica i momenti di passaggio della vita rivestono un ruolo importante. Sposarsi, fare figli e vivere ogni momento dal ciclo della vita fina in fondo non è considerato meno importante che pregare, osservare la Shabbat o seguire le regole alimentare dal kashrut. Infatti, quest ’importanza si specchia nella produzione musicale e poetica degli ebrei dal sedicesimo secolo. I momenti importanti della settimana, l’anno e la vita erano celebrati, allora come oggi, con gioia, cantando e ballando.

 
 
 
 
 

“Voi date schiaffi, Noi diamo baci”. È questo il titolo di un simpatico flash mob che lunedì, all’apertura della settimana liturgica al Molo IV a Trieste, è stato organizzato per dimostrare al clero e al mondo intero quanto l’omofobia riesca a ledere i diritti fondamentali dell’essere umano. (more…)

 
 
 
 
 

Si!Si!Si! Oh,si! È nuovo spettacolo di Sabina Guzzanti che andrà in scena fino al prossimo autunno. Sull’onda dell’entusiasmo referendario che sembra aver ridestato l’Italia dopo anni di torpore, Sabina Guzzanti torna sul palco per riproporre un excursus tra le persone e i personaggi che hanno animato la vita politica e civile di quest’ultimo ventennio. “Sì! Sì! Sì! Oh, sì!” è uno spettacolo liberatorio, nel senso che la sua protagonista - e con lei ci auguriamo anche il pubblico - vorrebbe liberarsi, una volta per tutte, dalle ingombranti presenze che la perseguitano ormai da anni, e iniziare finalmente una nuova vita. Non parliamo solamente del nostro pervadente Presidente del Consiglio, del quale l’attrice ripercorre il tragitto politico e umano a cominciare dal loro, a tutt’oggi inedito, primo incontro ad Arcore in tempi non sospetti, ma anche di Bruno Vespa e del suo salotto televisivo, con le immancabili presenze di Valeria Marini, Clarissa Burt e Barbara Palombelli, naturalmente. O dell’arena di Maria De Filippi e dei suoi improbabili giovani, fino alle migliori menti del centrosinistra, come Lucia Annunziata, Massimo D’Alema e anche Pierluigi Bersani. I ricordi e gli aneddoti, personali e pubblici, raccolti negli oltre vent’anni di carriera da Sabina Guzzanti, intessendosi con le maschere e le parodie che l’hanno resa popolare al pubblico televisivo (dopo tanti anni ritornerà in un cameo anche Moana Pozzi, l’ispiratrice originaria del “Partito dell’Amore”), ricompongono così la storia recente del nostro Paese e del suo resistibile declino, fino a intravedere una flebile luce alla fine del tunnel. Certamente il domani non sarà facile e le speranze di un nuovo risorgimento si scontreranno necessariamente con le difficoltà di un’Italia in profonda crisi e tutta da ricostruire, per molti versi simile a quella del secondo Dopoguerra. Di buono c’è che anche la nostra prima Repubblica nacque da un referendum. Sarà arrivato di nuovo il momento di voltare pagina? Sabina spera che sia il suo pubblico a rispondere “Sì! Sì! Sì! Oh, sì!”

 
 
 
 
 

Sarà di scena la danza più elegante e romantica, martedì 9 agosto alle 21 al Castello di San Giusto: I Grandi Pas de Deux è il prezioso appuntamento di balletto proposto dalla rassegna Serestate 2011 al Castello di San Giusto. Protagonisti i solisti della eccellente compagnia di danza Cosi-Stefanescu.

In lirica li chiameremmo duetti d’amore, in prosa sono quei dialoghi e incontri fra innamorati che ci fanno commuovere e ci stringono il cuore, regalandoci emozioni senza tempo: nella danza questimomenti sono i Pas de Deux.

E la compagnia Cosi-Stefanescu ci regala un’intero programma dedicato ai grandi Pas de deux riportandoci a celebrare la bellezza del balletto classico, attraverso capolavori che non hanno epoca, come gioielli incastonati negli spettacoli più famosi del grande repertorio, quali momenti culmine dell’intero balletto.

Alcuni pas de deux saranno estratti dai balletti più famosi (Corsaro, Don Chisciotte, Coppelia, Fiamme di Parigi, Raymonda) nella loro versione originale, altri riproposti dall’efficace linguaggio coreografico di Marinel Stefanescu, altri ancora creati appositamente da coreografi ispirati da pagine immortali.

Per Grande Pas de deux si intende l’assieme del ‘Passo a due’ con le ‘variazioni’ maschile e femminile e le ‘code’; proprio per questa struttura esso permette agli interpreti di esprimere al meglio la propria tecnica e sensibilità artistica, sia nei brani danzati in coppia che negli ‘a solo’ e nelle ‘code’ piene di virtuosismo.

Il virtuosismo, la tecnica dei Grandi Pas de deux parlano da soli, è arte per se stessa, talmente è alta la preparazione richiesta agli interpreti per poterli affrontare.

Nella serata ammireremo anche altri generi di ‘passi a due’, alcuni ‘duetti’ creati su brani particolarmente espressivi e intensi del repertorio della musica classica come quelli sui Notturni di Chopin o sul Chiaro di Luna di Beethoven, o sul famoso Sogno d’amore di Liszt.

Con questa spettacolo la Compagnia Balletto Classico Cosi-Stefanescu, con oltre trent’anni di attività, offre al pubblico la sua alta professionalità «quale espressione di arte e di cultura, strumento di elevazione, momento dell’armonia e della bellezza che l’anima di ogni uomo ricerca», come recita il suo Statuto, e allo stesso tempo una serata brillante adatta al pubblico più vario.

Nomi di primo livello nella danza italiana e internazionale la compagnia di Liliana Cosi e Marinel Stefanescu è sinonimo e garanzia di danza tecnicamente accuratissima, espressiva, profondamente coinvolgente.

A Trieste si sono esibiti più volte, sia come coppia di danzatori, sia con la loro compagnia di cu curano direzione artistica, preparazione e coreografie: in particolare con la cornice suggestiva del Castello di San Giusto la compagnia ha un rapporto di particolare affetto. Vi fa ritorno infatti con questo spettacolo dopo avervi portato grandi balletti dal 1978, per quasi ogni stagione fino agli anni Novanta, quando poi gli spettacoli al Castello sono stati definitivamente sospesi. Fra i titoli va menzionato un Don Chisciotte rimasto memorabile per il successo ottenuto a Trieste e sui palcoscenici di tutta Italia.

Nel 1978 Cosi-Stefanescu hanno preso parte anche allo spettacolo del centenario della fondazione del Politeama Rossetti.

Sul palcoscenico ammireremo Bianca Assad, Alberto Becerra, Elena Casolari, Michela Creston, Beatrice Flaborea, Vittorio Galloro, Dorian Grori, Tiljaus Lukai, Alexandr Serov, Rezart Stafa, Mirei Tanaka, Clara Ventura; danzeranno su musiche di Tchaikovskji, Chopin, Delibes, Minkus, Liszt, Beethoven, Asafiev, Drigo, Glazounov. Le coreografie saranno di Marinel Stefanescu, Gabriel Popescu e classiche russe.

 
 
 
 
 

Da non lasciarsi sfuggire, venerdì 29 luglio, la serata tutta declinata nel segno della danza e del folklore indonesiano con il Nusantara Arts Forum, ospite di Serestate 2011 al Castello di San Giusto.

Il Nusantara Arts Forum è uno dei più rinomati gruppi folcloristici di Giakarta.

Nasce nel 2006 e si propone la promozione delle danze tradizionali indonesiane e della loro cultura. Si è già esibito in Inghilterra, Svizzera, Francia, oltre che in Cina, Corea, Malaysia, Singapore e in altri Paesi.

Durante la tournée europea, l’Ambasciata di Indonesia a Roma ha voluto presentare questo gruppo famoso anche al pubblico italiano.

Nell’ambito di Serestate 2011 al Castello di San Giusto saranno eseguite le danze più significative delle principali isole che compongono l’arcipelago indonesiano.

Lo spettacolo è stato reso possibile grazie alla gentile sponsorizzazione del Comune di Trieste, con la collaborazione del Consolato Onorario di Indonesia.

La rassegna Serestate 2011 al Castello di San Giusto promossa dal Comune di Trieste e gestita dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.

Lo spettacolo avrà inizio alle ore 21.30 e sarà ad ingresso libero.

 
 
 
 
 

Con Stefano Dongetti, Alessandro Mizzi, Laura Bussani, Massimo Sangermano, Ivan Zerbinati, Stefano Schiraldi, Fulvio Falzarano e la partecipazione di Emanuela Grimalda e Paolo Rossi con una mirabolante, inarrivabile, scoppiettante “NIENTE BAND”.

Altri amici noti e meno noti affiancheranno il gruppo per un incredibile “incubo di una notte di mezza estate”, mercoledì 3 agosto alle ore 21.00 al Castello di S. Giusto a Trieste.

Gli attori e i comici del Pupkin Kabarett, insieme ai fidati musicisti della Niente Band, a ospiti, amici e parenti al seguito proporranno anche sul Colle la classica ricetta del loro stralunato e tumultuoso varietà: comicità, musica, satira, riflessioni confuse e opinioni non richieste. Saranno tradotti e imprigionati nelle segrete del castello? I nostri, comunque, sono già pronti a sfidare pubblico e armigeri su tutti i temi di più stringente attualità: l’Italia uscirà dalla crisi? Tra quanto tempo Trieste diventerà protettorato del porto di Capodistria? Cosa fare se il tuo cane va in ferie e ti abbandona da Lidl? Come far entrare una suocera nel bagagliaio dell’auto? Una serata irrinunciabile, all’insegna del buon gusto e dell’eleganza, adatta sia a crocieristi che saccopelisti.

Cos’è il Pupkin K.

Una via di mezzo tra il laboratorio teatrale, il localino di cabaret e qualcosa di non ancora ben definito: questo era il Pupkin quando si svolgeva nella Sala ridotta del Teatro Miela. Sono passati quasi dieci anni dai tempi della “Saletta Pupkin” e gli attori e musicisti della compagnia più strampalata della Venezia Giulia non hanno ancora la minima intenzione di smettere. Ormai da tempo il pubblico affolla i lunedì della sala grande del Teatro Miela, in serate rigorosamente sempre diverse e senza possibilità di replica. Parallelamente i nostri hanno messo in scena spettacoli come ”I Giocatori” con la regia di Paolo Rossi, ”Tingeltanz, ovvero essere diversamente scemi in tempi di forte idiozia percepita” con il quale recentemente hanno debuttato a Roma, ”Saturday Night Strauss””spettacolo tra il serio e il faceto sulla “lingua e l’identità triestina e “Terra/Zemlja” su eccellenze, storie e filosofie del territorio. Sono stati al Mittelfest, al Piccolo di Milano, a Zelig, nelle loro serate hanno avuto grandi ospiti, ma fare uno spettacolo al Castello di S.Giusto era la loro ambizione più grande! Dopo questa serata potrebbero anche sciogliersi, ma se arrivasse il S.Giusto d’Oro potrebbero anche ripensarci.…

 
 
 
 
 

Stiamo per entrare nel vivo delle vacanze estive, ma prima di prendere asciugamano e racchettoni, per tutte le future matricole è necessario informarsi sulle scadenze e i termini di iscrizione per le immatricolazioni, ma soprattutto per i test d’ingresso. Dal 18 luglio infatti è possibile immatricolarsi via internet all’Università degli Studi di Trieste dal link www.units.it/immatricolazioni. Cliccando sul nome della facoltà prescelta si può consultare l’elenco dei corsi attivati, le relative modalità di accesso e le scadenze. È possibile immatricolarsi infatti fino al 6 ottobre, salvo per i corsi a numero chiuso dove le date sono indicate per ogni facoltà. Consultando il link sopraindicato inoltre è possibile conoscere facoltà per facoltà le scadenze per l’iscrizione ai test d’ingresso, che si svolgeranno a partire dai primi di settembre.

Per tutti coloro che si apprestano ad affrontare un corso a numero chiuso o per il quale è previsto un test d’ammissione, è possibile consultare i test proposti negli anni precedenti, verificando le proprie capacità, per prepararsi a dovere al superamento dello sbarramento previsto. Tutti i test, disponibili in pdf, si possono trovare al seguente link: http://www.units.it/iscrizioni/html/esami.html.

Inoltre iscriversi all’università, soprattutto per chi non è residente a Trieste, vuol dire anche cercare una sistemazione. Le bacheche degli alloggi, presenti in ogni facoltà e nel campus universitario giuliano, sono già zeppe di annunci, ma chi non avesse la possibilità di recarsi subito a Trieste, è possibile consultare il settimanale di annunci www.ilmercatino.it o altri siti simili (http://trieste.kijiji.it , http://www.easystanza.it , http://www.affitto.it , http://www.studenti.it/cercacasa , http://trieste.bakeca.it, http://www.subito.it).

Inoltre è possibile anche ottenere un alloggio presso la casa dello studente, gestita da E.R.Di.S.U., scaricando il bando su www.erdisu.trieste.it. L’Università di Trieste inoltre mette a disposizione un servizio, in collaborazione con E.R.Di.S.U. e con la Federazione italiana mediatori e agenti d’affari, per mettere in contatto tra loro locatori e studenti alla ricerca di un alloggio, al fine di garantire a quest’ultimi trasparenza e vantaggi economici. Per cercare l’alloggio più indicato si può facilmente consultare il sito www.locazionetrasparente.com.

Tutte le informazioni relative alle immatricolazioni, i corsi di studio e i test d’ingresso sono consultabili facilmente sul sito www.units.it.

Il conto alla rovescia per il nuovo anno accademico è dunque iniziato, in bocca al lupo a tutti i nuovi giovani studenti.

 
 
 
 
 

Prosegue a ritmo serrato la marcia d’avvicinamento alla 43esima edizione della Barcolana, la prestigiosa regata velica internazionale con il maggior numero di barche iscritte nel Mediterraneo, diventata uno tra gli appuntamenti sportivi di maggiore rilievo nel panorama nazionale, in grado di ergere Trieste a capitale europea della vela. Oltre a essere un evento sportivo di assoluto livello, nel tempo la Barcolana si è affermata come una tra le manifestazioni turistiche di punta della regione Friuli Venezia Giulia e dell’intera penisola, in grado di convogliare a Trieste migliaia di persone nella prima settimana d’ottobre e culminando ovviamente con la regata vera e propria prevista per domenica 9 ottobre.

Un mix di competizione agonistica e festa della vela con una fitta serie di attività nei giorni precedenti la regata: le Rive di Trieste diventano uno spazio monopolizzato dalle barche a vela, Piazza Unità d’Italia grazie al BARCOLANA MUSIC FESTIVAL si trasforma per due giorni in un’autentica arena di grandi concerti.

In quest’ottica vengono annunciati oggi i primi artisti che si esibiranno venerdì 7 e sabato 8 ottobre sul palco di Piazza Unità d’Italia, nell’ambito del BARCOLANA MUSIC FESTIVAL, la colonna sonora della Barcolana.

La due giorni di grandi concerti, rigorosamente a ingresso gratuito, resta un’occasione di festa per gli sportivi e tutti colo che arrivano a Trieste per seguire la regata, aggiungendo così alla manifestazione velica un tocco di classe tale da rendere ancora più indimenticabile la Barcolana nello splendore di una cornice unica quale Piazza Unità d’Italia.

Come da tradizione, i concerti del venerdì sera (7 ottobre) hanno un animo danzereccio essendo destinati principalmente a un pubblico giovane. Saranno il coinvolgente cantante DAN BLACK, uno dei front man più carismatici che la scena rock britannica abbia sfornato negli ultimi venti anni, e i THE GO! TEAM, il celebre gruppo indie rock britannico che nel 2004 ha conquistato le scene planetarie con l’album di debutto “Thunder Lightning Strike”, un collage di campionature scelte meticolosamente e strumenti trash brillantemente assemblati dal leader Ian Parton.

Sabato 8 ottobre sarà RAF il grande protagonista della serata musicale in Piazza Unità d’Italia per un appuntamento più trasversale con il celebre cantautore pugliese che ha segnato pagine indelebili nella storia della musica anni Novanta e abbraccia intere generazioni.

 
 
 
 
 

Nell’ambito di Serestate, il Comune di Trieste presenta, lunedì 25 luglio alle ore 20.45 in Piazza dell’Unità d’Italia, il concerto di Dana Fuchs, affascinante cantautrice ed attrice statunitense.

Dotata di una voce inconfondibile, calda, espressiva e potente e di un’energia straripante, Dana Fuchs porterà a Trieste il suo “Love To Beg” tour per una serata di rock blues d’altri tempi.

Ad aprire il concerto ci penserà la Mike Sponza Band con un’ospite d’eccezione: la triestina Dorina; giovane protagonista dell’ultima edizione di X-Factor e già avviata ad una promettente carriera.

Si ringrazia per la collaborazione alla realizzazione dell’evento l’associazione culturale Trieste Is Rock.

“Immaginate un’appassionata ed ancor più emozionante Janis Joplin, sostenuta da un energia superiore a quella dei primi Rolling Stones … Il Rock n’ Roll non potrebbe offrire niente di meglio”. - Stereophile Magazine

Dana Fuchs ha iniziato la carriera, da sola ed ancora giovanissima, nei locali blues di Manhattan; con un repertorio intriso dei classici di Etta James, Al Green, Queen e Elvis. Ed è a New York che è nata la collaborazione con Jon Diamond, un chitarrista affermato e pieno di talento con cui ha costituito la Dana Fuchs Band ed inciso 3 cd.

Dopo l’album d’esordio “Lonely for a Lifetime” del 2003 ed uno spettacolare live del 2008, è uscito da poco l’ultimo lavoro “Love To Beg” che viene presentato in questo tour europeo.

Nel 2007 Dana Fuchs entra a far parte del cast del film “Across the Universe”, diretto da Julie Taymor, in cui interpreta da attrice consumata il personaggio di “Sadie”; la colonna sonora è interamente composta da brani dei Beatles e nel film Dana esegue ovviamente alcuni brani, tra i quali una versione devastante di “Helter Skelter”.

Tutte le canzoni che interpreta, scritte da lei stessa ed arrangiate da John Diamond, sono caratterizzate da una potente performance vocale, mista tra il blues e l’hard rock.