Si è svolto ieri sera nella nostra Università il Welcome day, serata organizzata dal Consiglio degli Studenti per dare il benvenuto alle matricole e agli studenti Erasmus. Clima tiepido, da felpina, ma la temperatura tra i ragazzi che affollano il piazzale interno dell’Ateneo è molto più elevata. Tramonta il sole, il banchetto del bar è assaltato da anime desiderose di stappare lattine e bere qualsiasi residuo di inibizione per lanciarsi in nuovi incontri che porteranno, chissà, a passioni o qualche sbadiglio. Pochi minuti dopo le 19 e i “nostri” Enrico Matzeu e Daniele Kovacic salgono sul palco per presentare il primo gruppo che animerà la folla. Kaiser Naif. Andrea Butkovic alla voce, Simon Assi alla chitarra. Musica sincera, viscerale, profonda, forse poco adatta per un aperitivo in musica ma sicuramente da risentire in un club con luci soffuse, fumo di sigaretta e un whisky&soda sulle labbra. Si prosegue. Figli dei Puff sul palco. Non pensate a cinque nanetti blu con mutande bianche, suvvia. Sono in realtà tre chitarre, un violino e una batteria: Niccolò Lillini, Lucy Passante, Michele Blasina, Giovanni Pesce e Matteo Viel. I ragazzotti ci sanno fare, note folk sputate sulle persone. Sono in Irlanda, il parcheggio si trasforma in un prato verde, vorrei improvvisare un ballo Ceili ma la mia dignità mi ferma. Torno a Trieste, la musica si interrompe. Pausa. Prendo una birra, mi guardo intorno. Incrocio sguardi, scambio parole. Che bella atmosfera che si respira tra gli studenti, anzi fuori dall’aula meglio chiamarli ragazzi, c’è voglia di condivisione, di dialogo, di confronto anche tra diverse culture e diverse lingue. Anche questo è Università, non solo lezioni e voti. Spazio di nuovo alla musica e ai Back Door Man, ovvero Kirk Zatarra, Valentino Gino Jr., Oliver Ax, Michael Papugo e Squalo. Concerto divertente il loro tra il rock’n'roll e il rockabilly, cassa dritta, gli accordi della chitarra vibrano nell’aria. In certi momenti, chiudendo gli occhi, la voce di Oliver Ax ricorda Fabrizio de Andrè. Il mood è quello giusto, i piedi si muovono e ci pensano i Barbariga Funky Band a non fermarli. Che botta di energia questo gruppo friulano formato da dieci persone, dieci strumenti tra fiati, percussioni, voci. Mi fanno venir voglia di pantaloni a zampa, basettoni e capelli cotonati. Il ritmo è funky e sexy. La gente salta, balla e si diverte proprio. Dopo questo tuffo nel passato la serata volge al termine ma c’è ancora tempo per muovere e far muovere il corpo: Dj Double G ai piatti e i bassi fanno tremare le casse. Le birre sono ormai troppe e prendo la strada di casa, canticchiando ancora qualche motivetto e ricordando le tante facce incrociate durante la serata.

 
 
 
 
 

Sabato 24 settembre, la sveglia suona presto la mattina. Salgo in macchina e percorro l’autostrada in direzione Tarvisio. Esco al casello di stazione Carnia e un buco nero mi riporta indietro al 1944. Sono entrato nel territorio della Repubblica Libera della Carnia, sulle strade che ora vengono solcate dalle ruote della mia auto in quel periodo vedevano passare convogli militari e truppe armate. Non si sentiva il profumo di erba e di pini ma di polvere da sparo, morte e sangue. Mi sembra di vedere trincee, rumori di spari, giovani con fazzoletti avvolti sul collo che corrono lungo le vallate. Arrivo ad Ampezzo, la capitale dell’allora Stato Libero, dove si svolge il convegno internazionale “1944:le radici della libertà e della democrazia”, una manifestazione che ha voluto ricordare un episodio esemplare della Resistenza italiana: una zona liberata dall’occupazione nazifascista dai partigiani e istituita in Repubblica. La sala del municipio è riempita in ogni ordine di posto e numerosa è la presenza dei giovani. Gli storici, tra cui docenti dell’Università di Trieste e di Udine, si alternano al microfono deliziando la platea con le loro relazioni sulle fonti e sui documenti dell’epoca. Sono stati studiati i rapporti che intercorrevano tra Clero e Resistenza, in particolare come la Chiesa raramente abbia documentato questi mesi o l’abbia fatto su indicazione vaticane, sono comunque importanti le fonti parrocchiali e diocesane perché erano entità vicine agli umori della popolazione. Sono stati poi esposti i 5 decreti legge emanati dalla Repubblica Libera in cui troviamo elementi innovati per il periodo storico, come ad esempio il suffragio delle donne, la partecipazione politica, l’abolizione della pena di morte, la giustizia gratuita. Principi che ritroveremo poi nella Costituzione repubblicana italiana, lo Stato Libero della Carnia è stato infatti un modello per la forma politico istituzionale dell’Italia. Infine sono state analizzate le fonti memorialistiche e monumentali che con la loro presenza fisica mantengono vivo il ricordo dentro di noi. Un’esperienza che non va solamente ridotta a una dimensione nazionale ma ha peculiarità con altre resistenze europee che sono state presentate nella prima parte del convegno, venerdì 23 a Udine. A conclusione degli incontri il presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia ha voluto ricordare che ben presto i testimoni diretti della Resistenza e della Repubblica Libera della Carnia non ci saranno più ed è quindi importante tramandare il ricordo e naturalmente a noi giovani spetta l’arduo compito, cercando di deologizzare questi avvenimenti e facendo luce su episodi controversi, spesso delittuosi, che macchiano la realtà partigiana, affinché le prossime generazioni abbiano una visione dei fatti quanto più avalutativa e veritiera.

 
 
 
 
 

Il rettore Francesco Peroni ha presentato il nuovo Statuto dell’Università di Trieste che, dopo mesi di lavoro e numerosi incontri della commissione redigente cominciati nel febbraio scorso, ha avuto il via libera definitivo del Senato accademico e del Consiglio d’amministrazione con una doppia delibera del 13 e 15 settembre. Per quanto riguarda questa fase di preparazione e di stesura il rettore ha voluto sottolineare la partecipazione e la collaborazione dell’intera comunità, compresa una rappresentanza studentesca: Jacopo Lillini e Riccardo Spina era i due studenti membri della commissione redigente. Inoltre è da sottolineare l’unanimità delle decisioni prese nel corso dell’iter. Nel complesso il documento, articolato in 5 titoli e 44 articoli, che regolerà la forma istituzionale, amministrativa e della didattica della nostra Università recepisce le disposizioni delle leggi nazionali, in particolare la legge 240, ma importanti e numerose sono le novità. Oltre a riprendere i principi fondamentali espressi nel vecchi statuto, è stata enunciata la missione internazionale dell’ateneo e la sua dimensione europea, quindi sarà un’Università che non limiterà la sua prospettiva al territorio esclusivamente nazionale. In numerosi articoli si è voluto inoltre definire esplicitamente il primo destinatario delle attività dell’ateneo, noi studenti; sperando che non sia solo una teoria di principio ma che tali disposizioni vengano adottate anche nel concreto. Rivoluzionata la vita democratica e la forma istituzionale/amministrativa: i membri del Senato accademico vengono ridotti da 27 a 7, quelli del Consiglio d’amministrazione da 22 a 11: nel Cda i membri esterni saranno 4 e non più 3; l’aumento di esperti estranei all’Università permetterà l’eliminazione della partitocrazia in favore dell’interesse generale dell’ateneo. Il numero dei dipartimenti, come ho già informata in articoli precedenti, passerà da 17 a 11 avocando a se le funzioni di ricerca e di didattica delle facoltà, le quali spariranno. Il rettore comunque ha ribadito che i corsi di laurea rimarranno invariti. Altre novità sono il comma 5 dell’articolo 2 che stabilisce il principio della valutazione della didattica e del merito. Ed è verso la meritocrazia che vuole muoversi il nuovo statuto. Vengono estesi orizzontalmente i competitor che vorranno ricoprire posizioni di responsabilità: alla sfida elettorale potranno partecipare tutti i docenti e non solo quelli di prima fascia, viene così abolito il criterio selettivo di anzianità e si punterà alle qualità e alla onorabilità. Nel complesso il nostro nuovo statuto sembra innovativo e meritocratico, da una parte vuole razionalizzare le risorse investendole in modo oculato e dall’altra ha come obiettivo la buona amministrazione composta da personale competente, etico e virtuoso.

 
 
 
 
 

Quante calorie brucia un corpo quando si studia? Hai rimpianti per la cucina di casa o ne hai abbastanza del ragù? Gli amici ti dicono che dovresti dimagrire? Queste ed altre domande verranno poste ad analisi nel convegno di domani organizzato nell’ambito delle attività promosse dal servizio di consulenza psicologica dell’Erdisu di Trieste. L’evento avrà luogo dalle 16 nell’aula 2B che si trova al secondo piano dell’Edificio H3. È un incontro di sensibilizzazione ed informazione sull’alimentazione e sui disturbi alimentari dal titolo “Il peso dello studio: alimentazione e immagine corporea”.
Guarda il manifesto!

 
 
 
 
 

Convenzione rinnovata tra il Dipartimento per gli studi in lingua italiana e per la formazione di maestri ed educatori dell’Università “Juraj Dobrila” di Pola e l’Università degli Studi di Trieste. La convenzione rinnova l’attività universitaria in Croazia applicando le disposizioni dell’accordo quadro di cooperazione scientifica, didattica e culturale, già stipulato nel 2007, per il tramite dell’Unione Italiana con sede a Fiume e dell’Università Popolare di Trieste. Presente il Magnifico Rettore Francesco Peroni e i rappresentanti dei due enti partner istituzionali, nelle persone di Silvio Del Bello presidente dell’Università Popolare di Trieste e Maurizio Tremul, presidente della giunta esecutiva dell’Ui-Fiume. La cerimonia si è svolta simbolicamente due giorni dopo l’apertura dell’anno accademico dell’ateneo triestino.

 
 
 
 
 

On line il seminario “Impariamo a studiare”. Il professor Enzo Tonti, del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale, offre dei consigli per migliorare il metodo di studio.
Guarda il video!

 
 
 
 
 

Microsoft presenta i più recenti prodotti di sviluppo e tecnologie per la realizzazione rapida di applicazioni basate sul Framework .NET attraverso un seminario dedicato all’approfondimento delle architetture di sviluppo allo stato dell’arte. L’esposizione sarà corredata di dimostrazioni live utilizzando il sistema di sviluppo Microsoft Visual Studio 2008.
Agenda:
Il Web spinge verso nuove forme di interazione e contenuti e necessita di nuovi supporti per soddisfare le richieste. Silverlight 3 è una nuova tecnologia che consente di creare applicazioni RIA (Rich Internet Applications) professionali in pochissimo tempo. Partendo dallo Sketch di una applicazione Silverlight 3 verrà creata una RIA completa attraverso l’uso di eleganti tecniche di progettazione: il Model-View-ViewModel.
Per informazioni: www.units.it/eestec

 
 
 
 
 

Lunedì 30 novembre, presso la Sala Convegni della Casa dello Studente (Edificio E3) si riunisce anche quest’anno, per festeggiare la Festa dell’indipendenza dell’Albania, l’ASAT (Associazione degli Studenti Albanesi a Trieste). Musica, ballo, video, foto, colori, divertimento e tant’altro vi accompagneranno durante queste magnifiche ore. La festa sarà nella Sala Convegni della Casa dello Studente Edificio E3.

Di seguito il programma previsto:
- ore 20:00 proiezione di foto delle varie città e regioni albanesi
- ore 21:00 assaggi di cibi tradizionali albanesi
- ore 21:15 discorso del direttivo ASAT
- ore 21:30 seguono canzoni e balli tradizionali albanesi
- ore 23:00 musica con DJ set
L’ASAT ricorda che la festa è per tutti e non solo per gli studenti dell’Ateneno dell’Università degli Studi di Trieste.
Per maggiori informazioni: Evento su Facebook!

 
 
 
 
 

In un pomeriggio uggioso e in una città bloccata dalle norme anti-smog, circa 50 persone tra docenti, studenti e appassionati hanno riempito la sala conferenze e presenziato all’inaugurazione del nuovo servizio di guida interattiva del museo di Mineralogia dell’Università, presso il campus universitario di S. Giovanni in via Weiss 6. Il Museo di Mineralogia e petrografia è nato 60 anni fa, nel 1949, posto in 2 stanzette all’università come supporto per gli studi; in 60 anni il museo è cambiato e si è rinnovato, tanto che ora è possibile visitarlo con l’ iPod! Il museo nato era con ottica rigida ed ottocentesca, su impostazione del padovano prof. Bianchi, pioniere di questa disciplina in quegli anni, ed oggi è modernissimo. Il museo – spiega il direttore, il professor Princivalle – ora vuole aprirsi di più al pubblico, oltre che agli studenti e alle scolaresche che lo visitano. Già negli ultimi anni la “Divulgazione” è la parola chiave, che nel museo si realizza con Conferenze, Mostre e Concorsi fotografici realizzati in collaborazione e sulle richieste, del dipartimento di Archeologia con il quale è in atto una collaborazione che, in molti casi, è una vera e propria interdisciplinarietà. Siccome recentemente la CRUI (Commissione Rettori Universitari Italiani, ndr) ha imposto un nuovo tipo di catalogazione dei minerali, la facoltà ha deciso di ricatalogare informaticamente l’intero contenuto del museo. Uno sguardo dunque sempre più moderno all’insegnamento che si traduce praticamente con l’iPod, strumento tecnologico perfetto per visualizzare i dati della guida interattiva del museo – come spiega il rappresentante di Divulgando SRL, la società che ha realizzato il software, il dott. Riccaboni - perché è facile da usare, ha un’autonomia eccellente, ed è anche ecologico! Infatti si può aggiornare infinitamente e quindi sostituisce una comune guida cartacea, o un’opuscolo che diventerebbe obsoleto e andrebbe ristampato ad ogni modifica. Gli esperti potranno consultare la guida ricercando tra gli oltre 500 pezzi del museo, i minerali per: colore, durezza e componenti chimiche. I meno esperti potranno invece selezionare la vetrina che stanno guardando tramite la mappa interattiva del museo ed esplorandone i contenuti arricchiti di dettagli storici e fotografie. Questa per quanto ne sappiamo è la prima guida interattiva di un museo universitario realizzata in Italia, ed è precaricata sui 5 iPod ora in dotazione al museo, sul sistema interattivo che potrebbe gestirne anche 20 contemporaneamente. I Primi a provare praticamente la nuova guida sono stati gli studenti di archeologia che si sono divertiti a cercare nel database del museo la Kryptonite (Elemento n.° 36 della tavola periodica degli elementi, ndr) e a guardare il video introduttivo del professor Princivalle che in perfetto stile “Piero Angela” ci accoglie virtualmente dallo schermo dell’iPod nel museo.

Dino Bronzi