Come ogni anno Legambiente e il Sole 24 ore hanno promosso un rapporto che valuta la sostenibilità ambientale delle nostre città, stilando una classifica delle 10 migliori. I parametri tenuti in considerazione sono la qualità dell’aria (la quantità di polveri sottili presenti), la percentuale di raccolta differenziata,la presenza di spazi verdi o piste ciclabili e altri.
Brutte notizie per i capoluoghi del Bel Paese. Solo in 11 comuni si è raggiunta la sufficienza (60 punti su 100), e tra questi nemmeno uno si è avvicinato al punteggio pieno. Ma andiamo alla classifica vera e propria. Le città sono state divise in tre categorie: grandi, piccoli e medi centri.
Partendo dai piccoli, troviamo al terzo posto Nuoro, al secondo Verbania e al primo Belluno. Per quanto riguarda i medi: Parma e Bolzano sui gradini più bassi e in cima Trento. Infine i grandi: Padova medaglia di bronzo, a Bologna l’argento e l’oro va a Venezia.
C’è da dire che la vittoria assoluta alla Serenissima pone in luce alcune contraddizioni nel rapporto di Legambiente. Il primo posto infatti è andato ad una città unica nel suo genere, avvantaggiata dal fatto che per la sua stessa conformazione sia impossibile il traffico delle auto e dal fatto che il consumo dei rifiuti debba essere gestito in maniera intelligente da sempre. Se si guarda alle classifiche a livello mondiale, dove quest’anno ha dominato l’Australia, si può notare come gli standard ritenuti “ottimali” siano impossibili da raggiungere nel nostro paese. Questo a causa dell’alta densità abitativa e della conservazione di un patrimonio artistico e non solo che impone delle precise scelte di urbanistica. Allo steso tempo è da rilevare che, se Legambiente pone Padova come terza classificata tra le “grandi”, l’Agenzia Europea dell’Ambiente la dà come prima in Europa per inquinamento dell’aria, con 90 giorni di superamento del limiti di ozono e polveri ultrasottili Pm 2,5 nel 2012. Ottima compagnia le fanno le altre 23 città, di cui una sola non italiana, della top 30 dei centri più inquinati, sempre a livello comunitario. Con una pianura padana bandiera nera, causa traffico veicolare massiccio, grande presenza industriale e di altri fattori dannosi all’ambiente, e un superamento dei limiti di sicurezza che riguarda il 91-96% dei casi, siamo sicuri che nel nostro paese si possa davvero parlare di sostenibilità?
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