In seguito alla chiusura del Circolo Culturale Etnoblog di Trieste, avvenuta lo scorso 20 gennaio per mano della polizia che ha rilevato delle irregolarità sul numero di persone presenti, rispetto ai permessi precedentemente concessi, i dipendenti del club scrivono una lettera aperta per sensibilizzare la cittadinanza verso l’accaduto. La chiusura, infatti, comporta un grande danno soprattutto ai venti dipendenti dell’Associazione che scrivono così:
Gentili tutti,
vorremmo sottoporre alla Vostra attenzione le riflessioni dei dipendenti e collaboratori dell’Associazione
Interculturale Etnoblog in seguito ai fatti accaduti lo scorso 18 gennaio 2014, che hanno visto il sequestro
del circolo da parte delle forze dell’ordine a causa del problema relativo alla capienza. Seppur non entrando
nel merito delle motivazioni che hanno portato alla chiusura forzata, intendiamo, attraverso questo
comunicato, far presente come questa azione si ripercuota pesantemente sul lavoro di alcuni dei
dipendenti, portando all’interruzione di diverse attività.
Come dichiarato dal direttivo dell’associazione stessa tramite un comunicato stampa, il completamento del
processo per l’adeguamento della capienza attendeva solo che l’iter burocratico fosse portato a
compimento. Pertanto, ci pare impossibile che in un momento di grave crisi economica come quello che
stiamo attraversando, si blocchi, a causa di una questione burocratica, un’attività lavorativa che impiega
regolarmente numerose persone. Oltretutto, non possiamo credere che l’opinione pubblica non prenda
una ferma posizione dinnanzi al fatto che i lavoratori (e in alcuni casi famiglie intere) si ritrovino
improvvisamente senza reddito per un problema che ai nostri occhi appare di facile risoluzione.
Ci teniamo a specificare che l’Associazione Etnoblog, della quale facciamo parte e della quale siamo
dipendenti e collaboratori, non si occupa solo di organizzare serate musicali e di intrattenimento ma lavora
per la realizzazione di numerosi progetti a sfondo sociale, affiancata dalle stesse istituzioni. Progetti
proposti e attuati dall’Associazione che intervengono direttamente nelle aree sociali più svantaggiate e
quindi di difficile trattazione e, proprio per questo, meno visibili agli occhi dell’opinione pubblica. I temi
trattati sono di forte interesse sociale, abbracciano aspetti del disagio molto diversi ma che hanno come
fulcro la persona e il contesto sociale nel quale è inserita: le donne, gli adolescenti, i senzatetto, gli
immigrati, rappresentano alcune delle categorie raggiunte dagli interventi messi in atto in quasi dieci anni
di attività. Ne è un esempio l’impegno attivo nella lotta contro il fenomeno della tratta di esseri umani a
sfondo sessuale, l’ accattonaggio forzato e lo sfruttamento lavorativo. Inoltre, recentemente, Etnoblog ha
risposto prontamente alla richiesta di accoglienza di persone senza fissa dimora, rendendosi parte attiva
nella fornitura di alloggi e sostentamento ai senzatetto. L’associazione è anche parte integrante e
promotrice di iniziative diventate ormai un punto di riferimento per il territorio triestino, progetti che ormai
da anni si occupano di riduzione del danno e prevenzione per l’uso e abuso di alcol e droghe tra i più
giovani. Attraverso la consolidata collaborazione con realtà organizzative del territorio e partenariati a
livello locale, nazionale e europeo, si organizzano tra le varie cose, eventi alcool-free, incontri di
sensibilizzazione sulla prevenzione di malattie sessuali e altre iniziative volte a raggiungere un target
giovanissimo.
Le iniziative sopra descritte trovano un forte riconoscimento nel circolo e quindi nel locale che ora è
inaccessibile, quindi la condizione di stallo e incertezza che ci troviamo a fronteggiare incide notevolmente
sul seguito di molte attività che interessano gran parte della realtà giovanile di Trieste.
Il circolo è un punto di incontro e di intrattenimento per ragazzi/e provenienti anche da fuori città, in un
territorio che di certo non può essere considerato a misura dei giovani. Allo stesso tempo, il lavoro che si
cela dietro l’immagine spesso discussa del locale è importante per lo sviluppo sociale, intellettuale di un
territorio crocevia di popoli e culture e quindi aperto al confronto e all’incontro.
L’Associazione e il suo direttivo non ci hanno offerto solo un lavoro ma una vera e propria formazione e
crescita professionale. Viviamo dei rapporti personali e lavorativi sereni perché ci troviamo in un ambiente
famigliare, condizione non propriamente comune nel mondo lavorativo di oggigiorno. Le possibilità di cui si
sente sempre parlare come fossero entità astratte, e che in questo momento storico mancano, in un
ambiente come Etnoblog sono concrete e tangibili; figure professionali qualificate coabitano impegnando
concretamente la propria esperienza acquisita sul campo o sui banchi di scuola e università.
Siamo molto amareggiati nel riscontrare che, invece di sfruttare un luogo fisico così ben identificato per
promuovere la formazione dei giovani, si perpetui un accanimento incomprensibile contro il circolo e le sue
iniziative, che comporta inevitabilmente anche la perdita di posti di lavoro. Sarebbe forse più proficuo
tessere una rete stabile di collaborazioni al fine di offrire opportunità formative e di aggregazione per
diversi target, a maggior ragione in un momento in cui siamo tutti chiamati a metterci in gioco in prima
persona per risollevarci dalla crisi.
Parlando a nome dei giovani e facendone parte, vogliamo una città aperta: al confronto, alle opportunità e
al dialogo, il lavoro quotidiano dell’Associazione dimostra che ci adoperiamo per questo. Pertanto
chiediamo l’apertura di un tavolo di confronto con le istituzioni cittadine, per la quale offriamo la nostra
pronta e completa partecipazione. L’obiettivo è giungere a soluzioni veloci che permettano di ritornare
operativi in tempi brevi e che restituiscano il circolo ai suoi soci e a quelli che lo diventeranno.
Ringraziando chi ha voluto ascoltare il punto di vista di noi lavoratori e soci, speriamo che questa
dichiarazione rappresenti lo spunto per una riflessione partecipata e propositiva.
Eki Ifalouy
Valentina Sanna
Hermine Gbedo
Silvia Pallaver
Giada Blasig
Andrea Rodriguez
Maurizio Florit
Davide Franchetto
Antonino Trignani
Juliet Ehigiator
Alessandro Korenica
Martina Pulsator
Brenda Rossi
Sofia Lanotte
Maria Paola Soldano
Laura Lo Presti
Viljana Babich
Cecilia Nordio
Internos Aggregazione Giovanile
Gabriele Stera
Sara Cernaz
Klaudia malachowska
Thomas Versa
Francesco Todisco
Fable Diara
Armando Polacco
Elisa Gandolfo
Martina Stella
Simone Bevilacqua
Marco Codarin
Matteo Verdiani
Irene Dose
Alessandro Offer
Jamanko Diarga
Antonio Parisi
Katja Stefan
Gianluca Guerra
Anna Nogarè
Erika Bobicchio
Sharil Gerli
Anne Buffard
Sebastiano Filippi
Marouane Mrad
Damiano Tommasi
Associazione Giovanile Io Deposito (Pordenone)
Daniele di Blasi
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