Giornate importanti per la SISSA di Trieste. L’attività di ricerca è in fase di valutazione da parte di undici scienziati di fama mondiale, tra i massimi esperti nel campo della fisica, della matematica e delle neuroscienze, provenienti da Russia, Stati Uniti, Francia, Belgio, Svizzera, Germania e Italia. Fino a domani, il campus di via Bonomea ospita infatti i membri del Comitato Internazionale di valutazione scientifica della Scuola (International Advisory Committee) perché possano visitare la nuova sede, incontrare i docenti, i ricercatori e gli studenti di dottorato per valutarne l’attività di ricerca e formazione in relazione ai nuovi scenari che si aprono per la ricerca scientifica in ambito internazionale. “La Sissa mira a una ricerca d’avanguardia e aperta a progetti multidisciplinari nella consapevolezza che ricerca e percorsi formativi di qualità non possono prescindere da una valutazione rigorosa” commenta il direttore Guido Martinelli. Al Comitato spetta il compito di verificare i risultati ottenuti dai team di ciascun settore.

 
 
 
 
 

Dopo aver appena visto e sentito il Festival di Sanremo, alla Sissa si discute sugli effetti della musica sul nostro cervello. Giovedì 24 febbraio alle ore 14:30, alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste avverrà un’incontro dal nome “Musicamente: dialogo scientifico su un’umana passione”. All’incontro parteciperanno la giornalista Silvia Bencivelli, il neurofisiologo Pier Paolo Battaglini e il direttore del conservatorio di Udine Franco Calabretto. I tre protagonisti si confronteranno sul modo in cui suoni, ritmi, melodie influenzano il nostro comportamento e illustreranno le basi evolutive della passione umana per la musica. È vero che l’ascolto di un bel brano musicale favorisce il rilascio di dopamina, proprio come l’assunzione di droghe, mangiare del buon cibo e fare attività sessuale? E che Mozart, se ascoltato durante la vita intrauterina, stimola l’intelligenza dei bebè? E ancora che cos’è l’esperienza musicale? Perché ci procura piacere? E l’emozione che suscita ha un’utilità biologica? Il dialogo a più voci, tra lo scienziato, il musicista e la giornalista, passerà in rassegna gli studi scientifici dedicati al rapporto tra musica, mente e cervello e sarà l’occasione per fare il punto sull’evidente interesse umano per l’arte delle sette note: tra orecchio, emozione ed evoluzione.

 
 
 
 
 

Questa sera al teatro Miela alle 20.30 ci sarà lo spettacolo gratuito “Consigli pratici per evoluzionisti spaesati”. L’evento, organizzato dal progetto Mappe del Laboratorio Interdisciplinare della SISSA insieme ad Arpa FVG e Città della Scienza, è stato scritto ed interpretato dal biologo e storico della scienza Emanuele Coco e vedrà la presenza del polistrumentista Puccio Castrogiovanni, dell’attore Leo Gullotta e di Elio e le Storie Tese.
Grazie all’ausilio di musica, immagini e video, l’autore della messinscena coinvolgerà il pubblico in un racconto basato sulle proprie riflessioni e testimonianze, riguardanti il processo creativo che ha portato alla nascita dello spettacolo stesso.
La noia non troverà spazio, in quanto si cercherà di conciliare alla serietà della scienza, la fantasia e l’originalità, grazie agli interventi di Leo Gullotta e di Elio e le Storie Tese, in cui verranno rivisitate in chiave ironica le teorie di grandi scienziati e filosofi quali, ad esempio, Darwin e Diderot.
Il mondo dell’evoluzionismo scientifico e rigoroso, in questo modo, riuscirà a coinvolgere anche lo spettatore meno informato.

 
 
 
 
 

Brutte notizie per gli atenei italiani. È stata pubblicata, infatti, la graduatoria delle migliori Università mondiali. La classifica (stilata dal QS World University Rankings 2010), guidata da Cambridge, vede solo due università italiane nei primi 200 posti: Bologna (176ma) e “La Sapienza” di Roma (190ma). L’ università di Trieste si classifica intorno alla 400ma posizione. Per quanto riguarda le aree tematiche la Sissa di Trieste si piazza al 285 posto per le materie scientifiche. “La notizia della presenza del nostro Ateneo, unitamente a sole quattordici altre università italiane, nel prestigioso QS World University Rankings 2010 - commenta il Rettore Francesco Peroni - è motivo di orgoglio e, insieme, di conforto, considerata a difficile congiuntura che stiamo attraversando, non diversamente dall’intero sistema universitario nazionale. Particolarmente emblematico il fatto che, tra i requisiti che hanno concorso a individuare le cinquecento migliori università del mondo figurino alcuni dei più tipici e consolidati punti di forza del nostro Ateneo, ossia: qualità della ricerca, elevati indici di occupabilità dei laureati, spiccata connotazione internazionale”.

Ascolta l’intervista al rettore Francesco Peroni!

 
 
 
 
 

Presidente, salviamo la Ricerca!
“Salviamo la ricerca!”: questa è la frase detta dal direttore Stefano Fantoni davanti a Napolitano all’inaugurazione del nuovo edificio della Sissa. I giovani sono l’unica ricchezza del nostro Paese - ha proseguito Fantoni - non li dobbiamo deludere”. Il discorso di Fantoni è stato lungamente applaudito da un gruppo di studenti presenti alla cerimonia, che hanno indossato magliette proprio con lo slogan ”Salviamo la ricerca”. Sono stati appesi alle porte degli uffici anche dei manifesti che indicavano i tagli previsti dalla famosa “legge 133″ per il campo dell’Università e della Ricerca, sottolineando un forte bisogno di riforma, riforma che secondo gli studenti della Sissa non è poi così mal scritta.
Ma il ministro Gelmini?
Quelle magliette erano per il ministro dell’istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini, che doveva essere presente come annunciato da voci di corridoio. Quando ha saputo della presenza delle magliette, ha proposto agli studenti di incontrarli in assenza della stampa a patto che le magliette non venissero indossate. Gli studenti hanno rifiutato e il ministro alla fine non ha presenziato all’inaugurazione.
Tempo di riforma
Niente paura se la Gelmini era assente: il presidente della Repubblica ha specificato l’importanza della Ricerca e degli istituti di alta formazione come la Sissa, derivandone la necessità di affrontare anche il tema “riforma”. Secondo Napolitano dovrebbe andare in discussione al Senato da martedì prossimo. Il Capo dello Stato fa poi un appello a Tremonti, auspicando che dopo la finanziaria si parli “con serietà del fabbisogno del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) delle Università”.

(Foto: in alto il Presidente Napolitano, in basso i ricercatori e studenti con le magliette “salviamo la ricerca”)

 
 
 
 
 

Il presidente Napolitano avrà un’agenda fitta il 13 luglio. Oltre a sedere in platea in Piazza Unità per assistere il concerto diretto da Riccardo Muti, presenzierà all’inaugurazione della nuova sede della Sissa, che si è trasferita da circa un mese, dalla vecchia sede di via Beirut di Grignano, all’ex sanatorio Santorio Santorio di via Bonomea. L’edificio è stato ristrutturato e adattato per ospitare la scuola superiore internazionale di studi avanzati, uno dei tre atenei della regione FVG. Immerso in un parco di 114mila metri quadrati, il complesso accoglie otto edifici per una superficie interna calpestabile di circa 26mila mq destinati a ospitare aule, laboratori, uffici, biblioteche, palestre ma anche l’asilo nido, la mensa e un’aula magna con annesso anfiteatro. Acquistata dalla Sissa per 35,4 milioni di euro, “la nuova sede consentirà di rendere confrontabile l’istituzione – ha affermato il direttore Stefano Fantoni – con le consorelle Normale e Sant’Anna di Pisa”.

 
 
 
 
 

Il Laboratorio di biologia dei prioni guidato da Giuseppe Legname alla Sissa di Trieste sta sviluppando tre strategie distinte che potrebbero adattarsi a malattie solo apparentemente diverse da quella prionica (il cui esempio più conosciuto è la mucca pazza o Bse): e cioè l’Alzheimer e il morbo di Parkinson. “Nel nostro laboratorio si studiano le proteine prioniche da oltre 10 anni - dice Federico Benetti, ricercatore senior coinvolto in tutti i progetti del gruppo - ma ragionando sulle modalità di sviluppo e le caratteristiche del Parkinson e dell’Alzheimer riteniamo che, pur non avendo nulla a che fare con la Bse, queste forme neuro-degenerative potrebbero essere scatenate da un meccanismo simile: una proteina che per motivi tuttora ignoti si ripiega in modo erroneo e invece di svolgere la funzione che le è propria inizia a fare danni. - conclude il ricercatore - Danni che diventano manifesti assai dopo l’evento iniziale”.

 
 
 
 
 

Giovedì 3 giugno a Trieste alle 17.30 l’aula magna del Centro Internazionale di Fisica Teorica “Abdus Salam” (ICTP) ospiterà la sesta Dennis Sciama memorial lecture della Sissa, incontro annuale aperto al pubblico organizzato a Trieste e Oxford in memoria del grande cosmologo inglese scomparso nel 1999. Scienziato di fama internazionale, Dennis Sciama ha avuto un ruolo da protagonista anche a Trieste: dal 1982 al 1998 è stato coordinatore del settore di astrofisica della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati. Marek Abramowicz, fisico teorico polacco, ricorderà per l’occasione la straordinaria figura di Dennis Sciama e il lavoro che hanno svolto insieme alla Sissa negli anni Ottanta e Novanta. I due astrofisici sono stati infatti colleghi prima a Oxford in Inghilterra, e poi proprio alla Sissa di Trieste, dove hanno dato un contributo fondamentale allo sviluppo del settore di astrofisica della Scuola.

 
 
 
 
 

Si fa più ricca l’offerta formativa della Sissa. Ai corsi di dottorato in matematica, fisica e neuroscienze e alla laurea magistrale in matematica, si aggiungono due percorsi formativi di secondo livello in fisica e scienze cognitive. Queste due discipline danno il via alla collaborazione scientifica e accademica tra l’Università di Trento e la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste. I corsi comuni, che partiranno il prossimo anno accademico 2010/11, sono stati proposti con l’obiettivo di introdurre alla ricerca scientifica e preparare alla professione studenti di elevate capacità e merito. Si articolano in due anni accademici, organizzati in due semestri per ciascun anno accademico, e prevedono l’acquisizione di crediti formativi universitari presso entrambe le sedi. «Inevitabile la nostra soddisfazione per la collaborazione con l’Università di Trento - commenta il direttore della Sissa Fantoni - che amplia così la nostra offerta formativa oltre i 13 corsi di dottorato a cui ogni anno si iscrivono studenti da tutto il mondo. Ora ci auguriamo di avviare ulteriori collaborazioni accademiche anche con le università del territorio. Già nel 2004, con l’Università di Trieste, abbiamo istituto un percorso formativo di alto livello per il conseguimento della laurea specialistica in matematica». Grazie all’accordo, formalizzato dal direttore della Sissa Stefano Fantoni e dal rettore dell’ateneo trentino Davide Bassi, e all’estesa rete di rapporti internazionali già consolidati che è patrimonio di entrambe le istituzioni sarà possibile ampliare e arricchire il doppio titolo rendendolo riconosciuto anche da altri atenei all’estero. Proprio la dimensione internazionale rappresenta un punto di forza dei percorsi formativi: gli studenti, infatti, saranno immersi in un ambiente multiculturale e stimolante e avranno la possibilità di interagire direttamente con i professori, i ricercatori e il personale di supporto di entrambe le istituzioni. Nel piano degli studi sarà previsto anche un semestre finale a diretto contatto con le attività di ricerca, sotto la supervisione di due docenti, uno dell’Università di Trento e uno della Sissa.

 
 
 
 
 

Presentato questa mattina presso la sala giunta del Comune di Trieste il progetto, di cui RadioInCorso fa parte, che titola “Trieste, città universitaria senza confini”. L’iniziativa è nata nell’ambito del progetto “Sostegno per la creazione ed il potenziamento di servizi rivolti agli studenti nelle Città sedi di Università” a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Gioventù in collaborazione con l’ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani. A collabrare nel progetto sono l’Università di Trieste, la Sissa, l’ERDISU e gli istituti di ricerca presenti sul territorio. Il rafforzamento di una collaborazione costruttiva tra il mondo accademico e l’ente territoriale locale si connota come fondamentale per agevolare la realizzazione di percorsi di trasferimento delle conoscenze e dell’innovazione. (Foto dal sito dedicato al progetto: retecivica.trieste.it/tcu)