Il telefono? Lo componi come vuoi

Il telefono? Lo componi come vuoi

Ne avevamo già parlato qui a radioincorso.it, citando gli interessantissimi Project ARA e Phoneblocks. L’idea di base era semplice e indirizzata a risolvere i maggiori grattacapi portati in auge dai telefoni moderni. Quali sono i principali svantaggi degli smartphone che tanto amiamo? Uno tra tutti è la durata delle batterie, un fattore strutturale visto che la durata di quelle al litio si esaurisce con circa 600 cicli di ricarica (si parla quindi di due anni al massimo), dopo di che non c’è più nulla da fare. Per i possessori di iPhone questo è un problema tristemente conosciuto, vista l’impossibilità di accedere alla batteria, se non sborsando 100€, cifra che copre in maniera un po’ troppo generosa i costi di sostituzione. Da questo primo punto di criticità ricaviamo a cascata, tutti gli altri. Infatti non è possibile cambiare singole parti nel caso queste si rompano (pensiamo allo schermo, all’antenna o altro), se non ricorrendo a costosissime riparazioni. Questo porta ogni anno a gettare migliaia di telefoni che in teoria funzionano, ad eccezione di un solo componente. Tutto ciò porta ad uno spreco di denaro, per i possessori di smartphone che cambiano cellulare a causa di un guasto di una singola parte, sia di risorse del pianeta. Da non dimenticare, come causa dell’interesse generato, la possibilità di personalizzazione estrema, sia interna che esterna.

Questa breve introduzione voleva spiegare gli ideali in base ai quali è nato Project ARA, un telefono modulare e componibile a seconda delle proprie necessità. Per fare un esempio, un giovane punkabbestia si potrà installare delle casse più potenti per il suo pre-rave, sacrificando magari lo spazio per il wifi (tanto a chi serve nella foresta), mentre il vostro amico amante delle escursioni urbane potrà cercare tutti i musei della città grazie ad una batteria che lo sosterrà più a lungo e che gli permetterà di scattarsi un sacco di selfie, in barba alla bussola ed al bluetooth, che sono entrambi tecnologicamente superati. Ecologia, personalizzazione e user-friendly sono i concetti che meglio riassumono il progetto. La comunità aveva fin da subito mostrato un grande entusiasmo per questa vera e propria rivoluzione, che tuttavia sembrava scontrarsi con problemi di natura ingegneristica, prevalentemente legata all’hardware, non indifferenti. In un cellulare infatti, i pezzi non sono messi a caso, seguono invece un’architettura (gli informatici ne sapranno sicuramente qualcosa) funzionalizzata a massimizzare le prestazioni, sia in termini di velocità di risposta che di capacità di calcolo.

Ma i principali fautori, tra i quali Motorola e più recentemente Google, hanno deciso di credere nel progetto e portarlo avanti. Ebbene, lo scorso 14 dicembre è stata presentata la Developers Conference, un’incontro per addetti allo sviluppo che ha dimostrato come l’avanzamento dei prototipi si trovi ad uno stadio piuttosto avanzato. Con gli 11 di moduli (i blocchetti che comporranno lo smartphone) ora disponibili tra le diverse categorie (batteria, fotocamera, antenna, CPU, ecc.) si è arrivati ad avere ottime prestazioni ma non ancora all’altezza dei concorrenti top gamma. Mancano la connettività 4G, una fotocamera che superi i 5 Megapixel nonché miglioramenti hardware come lo schermo Full HD e la memoria interna da 128 Gb. Ad ogni modo, entro la seconda metà del 2014 verrà proposta una beta della commercializzazione di Project ARA che si terrà in Portorico. La fortunata isola sarà utilizzata per il testing di una versione molto vicina a quella definitiva del prodotto così da vedere sul campo quali saranno i problemi e le necessità che il mercato farà emergere prima che il progetto possa proporsi world-wide. Perché proprio lì? Perché è un piccolo territorio che vanta tuttavia un’utenza molto avanzata (il 77% della popolazione è mobile first), divisa quasi a metà tra feature phones e smartphones, la quale include operatori statunitensi, sudamericani oltre a 15 operatori virtuali, offrendo un’ampia varietà di possibilità da valutare. Non resta che aspettare o andarsi a comprare un bel biglietto aereo per il Portorico!

Qui sotto trovate un video che vi spiega in brevissimo qualche feature:

 

 

 

Matteo Macuglia

About Matteo Macuglia

Ho ventun’anni e mi sto laureando in Scienze Politiche e dell’Amministrazione. Ho una grande passione per la fotografia e per l’attualità politica e sogno di diventare un giornalista.
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