Motel Forest, la chiave della nostra mente

Motel Forest, la chiave della nostra mente

Martedì 1 marzo ha debuttato al Teatro Bobbio l’ultimo spettacolo della stagione del Circuito Comici nel cartellone de La Contrada, Motel Forest di e con Michele Foresta, conosciuto come il Mago Forest celebre a Zelig e in Mai dire gol.
Il Motel Forest non è un luogo reale ma rappresenta la nostra mente; il suo direttore è un mago un po’ surreale e a fargli compagnia ci sono due strani personaggi: il ragazzo dell’ascensore, Lele, detto anche slow motion per gli amici, una rockstar mancata con qualche problemi con la giustizia e il bizzarro responsabile della security, l’agente Ermy, con la sua strana passione per le lampade.
Il motel è frequentato da molte persone ma non tutti riescono a saldare il conto e così lasciano all’interno del motel cimeli preziosi; ogni stanza diventa quindi uno stato della nostra mente o una qualità; la chiave 222 apre la stanza dei ricordi, la 244 è la stanza dell’impossibile, due piani sopra c’è la 422 conosciuta come la stanza di cupido mentre se scendiamo ai primi piani troviamo la stanza del rischio, delle ambizioni, degli errori, dei sogni.
In ogni camera però c’è una sorpresa e un pizzico di magia fra carte che spariscono o che vengono tagliate.

Due ore di spettacolo dove il pubblico farà da cavia e in cui si ride molto fra comicità, gag, magica follia e trucchi rocamboleschi.
Il Motel diventa quindi una metafora di ciò che è la vita dove “si arriva, si sosta e poi si parte” e dove dietro ad ogni porta possiamo trovare un pezzettino di felicità; la magia sul palco come nella realtà ci stupisce, ci coinvolge ma non la si può spiegare.

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