Il Pipistrello e la vendetta in stile asburgico.

Il Pipistrello e la vendetta in stile asburgico.

In scena un Pipistrello molto triestino in questi giorni al Verdi. Non solo per le scenografie che lo inseriscono in una piazza Unità di fine XIX secolo con grandi giardini d’inverno (e giraffe impagliate) e palazzi asburgici, ma anche per il cast che prevede il cantante Andrea Binetti e un simpatico sipario in dialetto triestino nella famosa scena della prigione nel terzo atto (interpretato da Fulvio Falzarano). La particolarità dell’operetta di Strauss è quella di saper presentare con semplicità un’idea lineare che, nonostante i soliti fraintendimenti e intrecci, non smette mai di librarsi leggera e divertente per più di due ore.

Il contenuto è molto semplice: vendetta e gioco. Uno scherzo finito male che porta ad una vendetta altrettanto scherzosa, il tutto concertato da musiche morbide e avvolgenti (dirette dal Maestro Gianluigi Gelmetti) e da testi divertenti e pungenti. Perché quest’opera è anche un interessante scorcio sull’ipocrisia della classe dirigente dell’epoca, dei nobili e dei ricchi borghesi che si perdono nelle luci dei balli e dei divertimenti riuscendo a perdere di vista la serietà e la realtà persino di cose come il tradimento e la prigione. Anche a questo serve il personaggio di Adele, la cameriera che, sapendo imitare i modi di una nobile riesce a convincere tutti di essere parte dell’aristocrazia, arrivando alla fine a prendersi gioco di tutti e del loro modo di dare importanza ai modi e all’apparenza prima ancora dei contenuti. Quindi una doppia vendetta: non solo quella del Pipistrello sul protagonista, ma anche quella di una cameriera sui suoi padroni, di una classe su un’altra.

Con questa nuova produzione – la terza in questo cartellone - si può dire che si conclude in bellezza la Stagione. lI nuovo allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste è affidato alla regia di Daniel Benoin, con le scene ideate da Jean-Pierre Laporte, interamente realizzate nei Laboratori del Teatro così come i costumi di Nathalie Berard Benoin sono stati realizzati nelle sartorie teatrali triestine.

Calendario:
ven 10 giugno ore 20.30
sab 11 giugno ore 20.30
dom 12 giugno ore 16.00
mart 14 giugno ore 20.30
gio 16 giugno ore 20.30
sab 18 giugno ore 16.00

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