Figli di un Dio Minore al Rossetti

Dopo il successo di Gorizia, andrà in scena mercoledì 20 e giovedì 21 gennaio, al Politeama Rossetti, Figli di un Dio Minore. Un progetto importante, che rientra nel cartellone altri percorsi, preceduto da un approfondito laboratorio dedicato a giovani interpreti, sordi o con l’udito parzialmente danneggiato, attori udenti e ad esperti della lingua dei segni e delle tematiche delle diverse abilità. Lo scopo era studiare al meglio le potenzialità espressive del doppio binario fra lingua dei segni e comunicazione orale. Ne risulta uno spettacolo perfettamente fruibile sia da spettatori udenti che non udenti.

Il testo teatrale di Mark Medoff, scritto nel 1978 e reso celebre dalla trasposizione cinematografica interpretata da William Hurt nel 1986, racconta della collaborazione di James Leeds con un Istituto per sordi. I suoi metodi anticonvenzionali sono guardati con sospetto dal direttore, ciononostante raccoglie ottimi risultati dai suoi problematici allievi. C’è una sfida però che vorrebbe vincere: Sarah. È giovane, bella, intelligente e sorda dalla nascita. Accolta fin da bambina dalla scuola e lì diplomata, accetta il lavoro limitante di cameriera, pur di rimanere entro i confini del suo rassicurante mondo di silenzio. Fiera della sua diversità si esprime solo attraverso la lingua dei segni e si rifiuta di parlare. Due caratteri forti che si mettono reciprocamente alla prova e contemporaneamente si attraggono, fino ad innamorarsi. Gli anni non hanno inciso sull’attualità e sulla freschezza della commedia, capace di travalicare la distanza fra i mondi degli udenti e dei non udenti, diventando emblema del confronto fra le tante solitudini legate alle diverse appartenenze sociali e culturali.

Chiara Zanchetta

About Chiara Zanchetta

Ventiquattro anni, un’incredibile curiosità per gli argomenti più disparati, in testa un uragano di idee e in tasca una laurea in Scienze della Comunicazione. Segni particolari: books addicted.