Molière: La recita di Versailles al Rossetti

Molière: La recita di Versailles al Rossetti

Paolo Rossi e una nutrita compagnia d’attori e musicisti sono i protagonisti di Molière: La recita di Versailles al Politeama Rossetti da mercoledì 9 marzo. Sabato 12 marzo alle 11.30 all’Antico Caffé San Marco “AperiTeatro” con Paolo Rossi e la compagnia: un incontro per discutere della drammaturgia di Molière e dello spettacolo.

«Non copiare, che è da stupidi, ma rubare dai maestri!» una battuta e Paolo Rossi ci introduce a proprio modo all’argomento del rapporto con i classici, e in particolare al suo rapporto con Molière su cui si incentra Molière: La recita di Versailles, scritto dallo stesso Rossi assieme a Giampiero Solari – che firma anche la regia – sulla base di un canovaccio di Stefano Massini, uno degli autori più lucidi e geniali del teatro contemporaneo. Tutto inizia da Molière. E da quella sera del 1663 in cui – si narra – il re Luigi XIV s’incapricciò di avere una commedia nuova da dare a corte poche ore più tardi. Nasce così L’improvvisazione di Versailles (L’Impromptu de Versailles) e l’autore vi trova l’espediente di mettere in scena se stesso, capocomico a un passo dalla crisi nervosa, e la sua compagnia: e coglie l’occasione per esporre le sue idee sul teatro che desiderava scrivere. L’utopia di una commedia di carattere e di costume che rimettesse in gioco l’esperienza del teatro italiano e della commedia dell’arte e che con un nuovo stile si aprisse ad una platea ampia. Materia perfetta per l’estro e la verve del capocomico per eccellenza del nostro teatro, Paolo Rossi.

Uno spettacolo che è creato e ricreato ogni sera dall’estro di Paolo Rossi e di un’agguerrita compagine di attori: accompagnati per la parte musicale dai Virtuosi del Carso. Contrariamente a quanto può apparire, non è facile lavorare nell’improvvisazione «ha regole ferree – sottolinea Paolo Rossi – e impone una disciplina militare, un po’ come la musica jazz». Anche la continua ricerca di Molière di una recitazione più naturalistica e al passo con i tempi, induce a riflettere direttamente sui nostri giorni: come recita un passo dello spettacolo «Oggi recitano tutti, i commercialisti, i dottori, i politici. Quelli che recitano peggio sono gli attori, se continuano a recitare alle vecchia maniera».

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