Mauro Covacich, Tullio Avoledo, Gian Mario Villalta, Federica Manzon, Alberto Garlini, Simone Marcuzzi, Massimiliano Santarossa: basterebbero i nomi di questi sette scrittori - sette talenti letterari fioriti negli ultimi quindici anni, nella stessa città – per restituire l’inarrestabile vivacità culturale di Pordenone, non solo motore e polo “autorale” per generazioni di scrittori, ma a sua volta realtà raccontata, indagata e rappresentata, oggi senz’altro carismatica capitale della scrittura narrativa dell’Italia nord-orientale. Pordenone, a tutti gli effetti, è diventata il cuore pulsante di progetti, fermenti e iniziative che si estendono al vicino Veneto e trovano un’importante eco nazionale: basti pensare che, solo negli ultimi due mesi, Gian Mario Villalta, direttore artistico di pordenonelegge.it, ha vinto il premio Viareggio-Repaci per la poesia, Federica Manzon ha sfiorato la vittoria del Premio Campiello, e Simone Marcuzzi si è aggiudicato il Premio “Zocca Giovani”. Proprio al sorprendente fenomeno della Pordenone letteraria, Casa Zanussi dedica ora un ciclo di incontri curato dal docente Piervincenzo Di Terlizzi, “Autori in casa. Vent’anni di scrittura di/su/a Pordenone”: sette dialoghi settimanali – da venerdì 28 ottobre a venerdì 16 dicembre, sempre alle 15.30 - con protagonisti emergenti e affermati della letteratura italiana, tutti “esplosi” dall’humus fecondo di questa città.

 
 
 
 
 

Esce oggi “AB III.5”, la special edition dell’ultimo straordinario album degli ALTER BRIDGE, la rock band statunitense autentica rivelazione mondiale delle scene hard & heavy. Questa speciale pubblicazione contiene tre nuovi brani - “Zero”, “Home” e “Never Born To Follow” – per un totale di 17 canzoni nell’album, oltre a un sensazionale Dvd documentario intitolato “One By One”.
Filmato da Daniel E. Catullo III, pluripremiato regista di “Live From Amsterdam”, il dvd vuole essere un intimo sguardo dietro le quinte della scalata al successo degli ALTER BRIDGE.

Dalla loro nascita nel 2004, sulle ceneri dei gruppi Creed e Mayfield Four, gli ALTER BRIDGE sono riusciti negli anni a costruirsi una solida fan base - quella italiana è tra le più fedeli ed ampie - grazie ai tour incessanti e alle loro stellari performance live, venendo consacrati come una tre le più importanti rock band mondiali della nuova generazione.
Dopo l’enorme successo ottenuto a giugno nei festival europei di maggior spessore, gli ALTER BRIDGE tornano dal vivo nel Vecchio Continente: venerdì 21 ottobre, in Svizzera, prenderà il via il nuovo attesissimo tour che porterà in giro Mark Tremonti e compagni sino alla fine di novembre. In Italia sono previsti quattro appuntamenti tra cui uno mercoledì 26 ottobre (inizio ore 20:00) al Palasport Forum di Pordenone, l’unica tappa dell’intero Triveneto e della vicina Slovenia.

Gli ALTER BRIDGE saranno accompagnati in Europa dai loro compagni di etichetta BLACK STONE CHERRY, la band rock/blues di Edmonton che grazie al nuovo album “Between The Devil and the Deep Blue Sea” si sta ritagliando un ruolo di primo piano anche in Europa, tanto da conquistare i principali network radiofonici del Vecchio Continente con il singolo “Like I Roll” e paragonarli ai Black Crows.

 
 
 
 
 

Sono passati pochi mesi dall’ ultimo appuntamento con la musica dei giovani a Pordenone, e gli organizzatori hanno deciso di offrire un’ultima esibizione live come omaggio alla città che in questi mesi gli ha sostenuti permettendogli di portare avanti, con successo, il progetto Naonian City Music.
L’evento finale, previsto per sabato 15 ottobre, si inserisce all’interno della programmazione “Incontriamoci a Pordenone” e prevede a partire dalle 17:00, l’esibizione dal vivo, in Piazza XX Settembre, di tre gruppi musicali locali che come di consuetudine presenteranno un loro personalissimo repertorio.

Ad aprire la serata saranno per gli amanti del jazz i ragazzi del progetto “Jaxxophones”.
Questo progetto musicale nasce all’interno del Conservatorio G. Tartini di Trieste nel corso tenuto da Klaus Gesing sull’armonizzazione jazz , il quale, verificata l’ampia potenzialità creativa dei giovani musicisti, ha chiesto loro di applicare le nuove conoscenze a brani di loro composizione o comunque scelti da loro, con l’obiettivo di arrivare ad una registrazione al termine del percorso. L’ensemble ha così effettuato una registrazione nel gennaio 2011 presso il Conservatorio, ottenendo diversi passaggi in programmi jazz radiofonici e partecipando al Festival Jazz di Trieste “Le nuove Rotte del Jazz” – nel Maggio 2011.
Nella serata di sabato, verranno quindi proposti da questo “doppio quintetto” una serie di brani (alcuni composti dagli stessi studenti, altri di noti autori jazz) completamente riarrangiati, che attraversano trasversalmente i vari stili del jazz del novecento, dalla classica ballad al modale contemporaneo.

Di seguito si cambia genere completamente, con il power rock trio The Panicles, che per l’occasione proporà brani tratti dall’ Ep auto prodotto “In Denmark” (più di 2.000 copie vendute) e nuovi inediti, in anticipazione del loro prossimo lavoro discografico, alternando canzoni in italiano ed inglese, rigorosamente in puro stile rock. Infatti la band pordenonese dopo un’estate di concerti sulle spiagge del litorale adriatico, sta per fare ritorno allo STUDIO 2 degli Abbey Road Studios di Londra per ultimare le registrazioni del loro doppio album d’esordio, uno in italiano ed uno in inglese.

 
 
 
 
 

E’ conto alla rovescia per la 30^ edizione delle Giornate del Cinema Muto, dirette dallo storico inglese David Robinson e inserite da Variety fra i 50 migliori festival al mondo. In programma dal primo all’8 ottobre 2011 al Teatro Giuseppe Verdi di Pordenone, le Giornate 2011 offriranno un apporto speciale ai festeggiamenti per i 150 anni dell’unità nazionale, volgendo uno sguardo retrospettivo all’intenso lavoro svolto dagli archivi negli ultimi tre decenni per riportare in luce la ricca eredità della stagione d’oro del cinema italiano: gli anni ’10 e i primi anni ’20 del secolo scorso.

L’indagine schiude un elenco davvero sbalorditivo delle riscoperte e dei restauri compiuti, spesso intorno a produzioni cinematografiche dirette o interpretate da personalità di grande carisma, alle prese con film praticamente inediti. Così, ad esempio, per un’attrice icona del muto, Pina Menichelli, che quest’anno potrà essere ammirata nei panni di una diabolica femme fatale, in La moglie di Claudio di Gero Zambuto, appena restaurato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino.

Accanto a questo film le Giornate proporranno anche una Menichelli più giovane e innocente in Una tragedia al cinematografo, piccante comica del 1913 di autore anonimo. L’altra grande diva del tempo, Francesca Bertini, rivaleggia in malvagità in La serpe (1920) di Roberto Roberti, esemplarmente restaurato dalla Cineteca Nazionale. E una Bertini più giovane interpreta Il veleno delle parole (1913) di Baldassarre Negroni. E l’aristocratico Febo Mari, tormentato pittore preda della Menichelli nel film Il fuoco presentato con successo nell’edizione 2010 delle Giornate, quest’anno sarà celebrato non come attore ma come regista dell’unico film di Eleonora Duse, Cenere (1917), e anche di un altro “vehicle” della Bertini, realizzato per la sua società di produzione, Maddalena Ferat (1920) e basato sull’omonimo romanzo di Émile Zola del 1868.

La deliziosa Gigetta Morano occupa un posto speciale nella storia delle Giornate: nel 1985, quando fu presentata una pionieristica retrospettiva sui comici del muto italiano, era l’unica attrice del periodo ancora in vita e ormai quasi centenaria, rilasciò un’intervista video in cui rievocava con gioia l’incanto di quegli anni innocenti. Quest’anno le Giornate presenteranno Gigetta in Santarellina (1912) di Mario Caserini, un film a lungo ritenuto perduto e basato sul libretto di Meilhac e Millaud per l’operetta del 1883 di Hervé, Mam’zelle Nitouche, e in Le acque miracolose, un’audace commedia che lei interpretata con il suo abituale partner Eleuterio Rodolfi,

E ancora, le Giornate hanno per anni devotamente seguito la storia di La grazia di Aldo De Benedetti – il terzo e ultimo film diretto da questo prolifico sceneggiatore: il film sarà quest’anno presentato in una nuova copia appositamente stampata dalla Cineteca Nazionale. Basato su un racconto del 1894 di Grazia Deledda, alla sua prima uscita nel 1929 il film raccolse un successo di critica ma non di pubblico, e cadde nel dimenticatoio fino a quando Aldo Bernardini e Vittorio Martinelli non lo inserirono nel programma del Festival di Rapallo del 1979. Alle Giornate venne proiettato una prima volta nel 1989, ed esattamente vent’anni dopo, nel 2009, fu riproposto in una versione restaurata digitalmente dal quotidiano l’Unione Sarda, provvista di accompagnamento musicale.

Il programma include anche un nostalgico omaggio ad alcuni dei grandi comici cui erano dedicate le Giornate del 1985; con loro, viene ricordato un piccolo gruppo di registi che, pur avendo diretto nel 1912 alcuni film Cines di notevole inventiva e stile, sono tuttora anonimi. Questi misconosciuti film provengono, come vari altri titoli italiani riuniti questa sezione, dalla leggendaria collezione Desmet dell’EYE Film Instituut Nederland, iscritta quest’anno dall’UNESCO nell’albo della “Memoria del mondo”. È la prima collezione cinematografica ad essere insignita di un tale onore, e le Giornate sono orgogliose di onorare l’EYE e la collezione Desmet realizzando questa speciale rassegna sul cinema nazionale.

(Comunicato stampa)

 
 
 
 
 

Cinque giorni “ufficiali” di festival siglati da pieno successo, sotto ogni aspetto: hanno registrato il tutto esaurito, come sempre, gli oltre 250 incontri di Pordenonelegge 2011, organizzati in 32 diverse location della città con oltre 300 ospiti italiani e internazionali - scrittori, editori, giornalisti, filosofi, sociologi, artisti, scienziati - e ventuno prime letterarie. «Pubblico straordinario – tengono a sottolineare Gian Mario Villalta, direttore artistico del festival, e i curatori Alberto Garlini e Valentina Gasparet - non solo per la “quantità” degli spettatori, ma anche per la “qualità” della partecipazione agli eventi. La macchina organizzativa ha confermato la sua efficacia in ogni tassello dell’ingranaggio, e tutto si è svolto con grande ordine. Al tempo stesso gli spettatori hanno dimostrato grande consapevolezza e maturità di scelta rispetto a temi, eventi e protagonisti che sulla carta potevano sembrare “di nicchia”, e che invece sono stati presi d’assalto proprio come gli appuntamenti “di cartello” con i personaggi di vastissima notorietà». «Scende il sipario – precisa il presidente della Camera di Commercio Giovanni Pavan – su un’altra grande edizione di pordenonelegge. Sono estremamente soddisfatto di come è stata organizzata, della proposta culturale, del grande lavoro di squadra di istituzioni e di persone. Il mio grazie va a tutti coloro che ogni anno ci regalano una meravigliosa manifestazione che attira sul nostro territorio l’attenzione da tutto il mondo. E’ ora di guardare al 2012, ma lo facciamo con la certezza di avere lavorato bene e di voler continuare su questa strada».

Alessandro Baricco, VS Naipaul, Jeffery Deaver, Zachar Prilepin, Mariapia Veladiano, Zygmunt Bauman, Niles Eldredge, Giorgio Agamben, Eugenio Scalfari, Mauro Corona, Antonio Scurati, Pietrangelo Buttafuoco, Mauro Covacich, Alicia Gimenez Brtlett, Giancarlo De Cataldo, Margherita Hack, Allan Bay, Dino Zoff, Giuseppe Battiston, Arrigo Cipriani, Gene Gnocchi e Mauro Corona sono solo alcuni dei protagonisti che si sono avvicendati in cinque giornate che si sono aperte nel segno dei 150 anni dell’unità nazionale, con lo storico Paolo Mieli, e si sono idealmente concluse sullo stesso filo conduttore con il recital di David Riondino “Cavour, mon amour”. «Ma al di là della proposta capillare a articolata in percorsi che vanno dalla poesia allo spettacolo, dalla storia all’attualità del nostro tempo, dalla scienza al dibattito filosofico, dal cibo allo sport alle proposte della letteratura per l’infanzia, elemento caratterizzante del festival - spiegano i tre curatori – è la possibilità di offrire al pubblico una visione “altra” e possibilmente interattiva di aspetti e dinamiche legate alla letteratura. Fight reading, fight writing, il laboratorio Roland, scritture emergenti, il divertente rave carne-di-romanzo con Massimo Cirri e Natalino Balasso sono eventi che implicano la partecipazione attiva degli spettatori. E soprattutto, pordenonelegge è un festival che non si esaurisce nei cinque giorni di meta’ settembre: il testimone passa infatti alla molteplicità di eventi che, nel corso dell’anno, alimenteranno di energia e idee la prossima edizione della manifestazione, da Dedalus a Roland, a pordenonescrive».

Sul versante dei dati, l’affluenza del pubblico si attesta certamente al di sopra delle precedenti edizioni, proprio perché il festival poteva contare quest’anno su una trentina di appuntamenti aggiuntivi, tutti con pubblico al gran completo. I rilievi legati al sito (www.pordenonelegge.it ) hanno registrato 52961 contatti on line, per 5.852.402 pagine complessivamente visitate dai navigatori in rete, e 31445 contatti solo nella settimana del festival, mentre il pdf del programma è stato cliccato e quindi scaricato ben 318.000 volte, un dato eccezionalmente oltre la media per questo tipo di rilievi. Decisamente positivo è il bilancio della visibilità mediatica del festival, seguito capillarmente dalle testate giornalistiche italiane, con inviati e resoconti. Quest’anno erano 154 gli “Angeli” di pordenonelegge chiamati ad affiancare una ventina di organizzatori attivi nel festival: a testimonianza di un’adesione manifestata concretamente ed entusiasticamente dalla città, che anche quest’anno ha fatto sistema con pordenonelegge, in perfetto asse fra pubblico, organizzazione, esercizi commerciali, strutture ricettive, punti di ristorazione e intrattenimento che hanno vestito i colori, i loghi e l’immagine della manifestazione.

(Comunicato stampa)

 
 
 
 
 

DREAM THEATER, la più importante e storica formazione del panorama prog-metal, sono pronti a pubblicare il prossimo 13 settembre il nuovo attesissimo album dal titolo “A Dramatic Turn Of Events” (Roadrunner Records/Warner), anticipato dal singolo “On The Back of Angels” che in meno di due mesi ha già superato un milione e seicentomila visualizzazioni su YouTube.

L’uscita del nuovo disco, undicesimo lavoro in studio per il super gruppo statunitense, sarà seguita da una tournee che li porterà nelle principali città mondiali e li rivedrà in Italia a Febbraio 2012 con tre memorabili show.

La band, che vanta la presenza del nuovo e fenomenale batterista Mike Mangini, toccherà i palasport di Milano, Perugia e lunedì 20 febbraio di Pordenone, unica tappa nell’intero Nordest della penisola italiana organizzata da Azalea Promotion in collaborazione con il Comune di Pordenone e Live Nation.

I DREAM THEATER si esibiranno in un set molto particolare in cui, ripercorrendo la loro carriera discografica, presenteranno anche i brani della nuova fatica discografica.

Per i fan della buona musica, della precisione e della tecnica, DREAM THEATER sono il gruppo da non perdere assolutamente!

Un altro motivo in più per non lasciarsi scappare l’occasione è lo Special Guest del nuovo tour: i PERIPHERY, emergente band americana stilisticamente a metà fra metal, hardcore e progressive, tutta da scoprire!

 
 
 
 
 

Sono 6 le compagnie selezione sulle 98 in corsa per il Festival Itinerante del Teatro Amatoriale, Premio Nazionale dedicato allo scultore, scenografo e regista Marcello Mascherini. «Alla luce del successo della prima edizione, squadra che vince non si cambia – spiega Franco Segatto, presidente della Federazione italiana teatro amatori di Pordenone che per l’evento ha collaborato con le compagnie locali “Bazar degli strambi”, “Teatrozzo” e “Proscenium teatro” – quindi abbiamo confermato il team che l’anno scorso è riuscito brillantemente a dare vita a questo concorso teatrale che si è fatto in breve conoscere in tutto il territorio nazionale, dando lustro al Friuli Venezia Giulia e, in particolare, alla provincia di Pordenone».

Come nella precedente edizione gli enti locali non si sono tirati indietro: le Amministrazioni comunali di Azzano Decimo, Pasiano di Pordenone e Prata di Pordenone hanno offerto il proprio sostegno logistico (e non solo) per consentire alla Fita di iniziare a mettere in cantiere la seconda edizione. «Le nostre aspettative non sono andate deluse – continua il presidente Segatto - al bando di concorso pubblicato in maggio si sono iscritte così tante compagnie provenienti da tutta Italia da riuscire a mettere in difficoltà la commissione esaminatrice, sia per la qualità degli spettacoli da visionare, che per la quantità (98). Dall’esame di queste rappresentazioni teatrali è emerso un dato molto interessante. Gli sforzi che negli anni la nostra Federazione ha compiuto nel sostenere e spingere le compagnie associate a organizzare attività di perfezionamento e formazione hanno dato i loro frutti. I frequenti corsi di approfondimento e specializzazione hanno consentito di innalzare notevolmente la professionalità degli attori amatoriali, riuscendo così a portare in scena lavori di elevatissima qualità».

Le compagne selezionate per quest’edizione sono: Compagnia “Giorgio Totola” di Verona, Compagnia “Teatro dell’accatto” di Montalcino (Si), Compagnia “Teatronexus” di Rovigo, “Compagnia Filarmonico Drammatica” di Macerata, Compagnia “La bottega dei Rebardò” di Roma, Compagnia “Step” di Ancona. Il Festival, che parte venerdì 14 ottobre, in quanto itinerante si svilupperà nei teatri Marcello Mascherini di Azzano Decimo, Teatro Pileo di Prata di Pordenone, Teatro Gozzi di Pasiano di Pordenone. La serata di gala conclusiva, nel Marcello Mascherini di Azzano Decimo, si svolgerà sabato 5 novembre, alle 21, con la consegna dei premi.

 
 
 
 
 

Occhi bistrati, giacca nera in paillettes e t-shirt con l’effige di se stesso. Si presenta così, eclettico anche nel look, Marco Castoldi in arte Morgan davanti al pubblico del “Music in Village” a Cordenons (Pn). Un pubblico davvero di tutte l’età che ha accolto con grande entusiasmo la performance dell’ormai riconfermato giudice di X-Factor.

Dopo lo show di ieri sera, completamente improvvisato, lo si può definire davvero un artista completo, uno di quelli che trasuda musica da tutti i pori e che contagia con la sua euforica energia. Non c’è strumento che non sappia suonare ed è forse per questo che se ne inventa di nuovi, come le lattine delle svariate bibite bevute durante la serata, o come quelli digitali, che magicamente spuntano dai suoi I pad. Il pianoforte la fa però da padrone e sentirlo suonare e reinterpretare alcuni pezzi dei più grandi cantautori, da De Andrè a Bindi, fa venire i brividi. Dà il benvenuto al suo pubblico con “La sera”, il brano escluso da Sanremo, e già inizia la poesia in uno sviscerarsi di parole e note accostate con folle perfezione. L’irrazionale diventa subito razionale, quando la musica esce dalle viscere di un artista, che oltre ad essere cantautore, musicista e vocal couch è anche produttore.

A introdurlo e accompagnarlo sul palco i Versus, gruppo padovano amante di sperimentazione pop con interessanti interventi elettronici, che ha completato la magia musicale.

Tra un accenno a “Bohemian Rapsody”e una fantastica esecuzione di “Another brick in the wall” dei Pink Floyd, gruppo molto amato dagli stessi Versus, il concerto si è concluso tra le ovazioni del pubblico, accalcato all’uscita del backstage, per foto e autografi, dai quali Morgan non si è tirato indietro.

Un vero maestro, spesso citato solo per le sue vicende personali, che non rendono onore alla bravura di un artista, che dal palco si definisce “logorroico”, ma che del logos, la parola, ma anche il pensiero, fa un uso spietatamente intrigante, che non può che meritare il plauso di tutti, o quasi.

L’inviato Enrico Matzeu

 
 
 
 
 

Sarà Morgan, il poliedrico cantautore, musicista e produttore, ospite di punta della XVII edizione di ”Music in Village”, a esibirsi sabato 3 settembre a partire dalle ore 21.00 a Cordenons (Pn).

La serata musicale sarà introdotta dai Versus, band italiana con base operativa a Padova, reduci dalla pubblicazione dell’album d’esordio “Retròattivo” (pubblicato recentemente da Mescal), i quali introdurranno con il loro mini live, Morgan in uno spettacolo che spazierà dai classici indimenticabili confluiti nella sua particolarissima discografia a nuovi inediti musicali.

La musica ha costituito fin dall’infanzia un ruolo centrale nella vita di Morgan, che di questa sua grande passione è riuscito a farne un mestiere, a partire dal 1986, quando ancora adolescente, inizia il suo sodalizio musicale con Andrea Fumagalli (detto Andy), con il quale nel 1991 fonda i Bluvertigo. Nell’arco di cinque anni, vengono dati alle stampe, Chains / Acidi e Basi / Metallo non Metallo / Zero / Pop Tools. A ridosso di quest’ultima pubblicazione viene ufficiosamente annunciato nel 2001 che la band si scioglie. Nonostante ciò nel 2008 i Bluvertigo si ritrovano per registrare dal vivo un CD che avrà il titolo del progetto televisivo: “MTV Storytellers”.

Dal 2001 Morgan intraprende la carriera solista durante la quale pubblicherà 5 album: “Canzoni dell’Appartamento” con cui si è aggiudicato il prestigioso Premio Tenco, come “miglior opera prima 2003”, “Il Suono della Vanità”, colonna sonora del film “Il Siero della Vanità” di Alex Infascelli (2004), l’anno seguente viene pubblicato “Non al denaro non all’amore nè al cielo”, dove Morgan rivisita il noto album inciso nel 1971 da Fabrizio De André ed ispirato all’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. Nel 2007 esce lo splendido album di inediti “Da A ad A” ed infine nel 2009 “Italian Songbook Vol. 1″, dove Morgan si propone di reinterpretare esclusivamente vocalmente (per la prima volta non suona alcuno strumento) quei brani databili fine anni cinquanta inizio anni sessanta, periodo in cui la musica italiana si poteva permettere il lusso di fare scuola perfino all’estero.

Numerose in questi anni sono le collaborazioni celebri di Morgan, ricordiamo quelle con Franco Battiato (Gommalacca), Antonella Ruggiero (Registrazioni Moderne), Subsonica (Microchip Emozionale), Cristina Donà (Nido), Edoardo Bennato (La Fantastica Storia del Pifferaio Magico).

E’ stato e sarà il Giudice per eccellenza di X - Factor – prima in Rai ora su SKY. Ha lavorato a MTV, a DeeJay TV, in radio; ha scritto sceneggiature e si è adoperato come regista. Ha prodotto album e “scomposto” la letteratura coinvolgendo Alda Merini, Manlio Sgalambro, Enrico Ghezzi e Murray Lachlan Young in un volume che fedele al proprio titolo, “Dissoluzione”, si lascia sfogliare e smontare “perché nulla si crea, nulla si distrugge: tutto si trasforma”: il CD allegato al volume conteneva la splendida “Canone Inverso” (Luxuri Goods).

Dopo averlo ritrovato quest’estate in versione cinematografica per il documentario “When You’re Strange” (Tom DiCillo) in cui Morgan narra le gesta di Jim Morrison e dei suoi Doors in alternanza a Johnny Deep, Morgan sarà impegnato nella realizzazione di un fumetto di cui sarà il protagonista, nonchè una ricca stagione invernale lo attende tra radio e TV, un libro e la pubblicazione del secondo capitolo relativo al suo personalissimo studio/rivisitazione dei classici italiani, che prenderà semplicemente il nome di “Italian Songbook vol. 2”.

 
 
 
 
 

Anche quest’anno avrà luogo un appuntamento che è ormai diventato un “must” nel mondo dei tatuaggi: La decima edizione della Pordenone Tattoo Convention al Deposito Giordani. Un meeting immancabile per gli addetti ai lavori e anche per gli appassionati, e perfino per i semplici curiosi, che si svolgerà come ogni anno negli spazi del Deposito Giordani il 10 e l’ 11 settembre.

Anche per quest’anno sono attesi circa 60 tra tatuatori ed espositori provenienti da tutta Italia, ma anche da Slovenia, Austria, Germania e Danimarca, ognuno dei quali allestirà uno studio munito di atrezzature monouso, ermetiche e sterili, nonchè di separè atti a garantire la privacy degli oltre 700 clienti attesi durante la convention.

Ormai tatuaggi e piercing sono entrati nell’uso comune, con un notevole aumento di richieste, tanto che le imprese specializzate in tatuaggi e piercing, in Italia sono 548 e ben 143 hanno aperto nei primi sei mesi di questo anno. Se poi si considerano anche le attività che realizzano tatuaggi e piercing in via accessoria, arriviamo a più di 1.000 imprese, per un giro d’affari stimato intorno a 90 milioni di euro.

Oggi farsi un tatuaggio costa in media da un minimo di 50 euro per un piccolo e semplice tatuaggio, in su. I disegni richiesti sono i più variegati e vanno dalle scritte alle stelline, da quelli old school ai segni zodiacali, tribali, maori, ed orientali.

Non tutti forse sanno che il tatuaggio è un metodo usato fin dai tempi antichi per decorare il proprio corpo, anche se diverso è il significato attibuito nel corso dei secoli a questa pratica, inizialmente associata a rituali religiosi e magici. I primi a dipingersi il corpo furono nel lontano 6000 a.c. gli aborigeni australiani, antico popolo sopravvissuto fino ai giorni nostri, ma le notizie più certe sull’arte del tatuaggio risalgono a 5000 anni fa.

La parola “tattoo” entrò a far parte della lingua inglese solo nel 1644 per indicare il rullo dei tamburi e pare derivi dal termine polinesano “tatau” che significa bussare, colpire, ma anche in senso figurato, impressionare, segnare. Pertanto l’origine del termine non è affatto casuale: furono infatti proprio i polinesiani più di altri popoli a svilluppare e diffondere in tutto il mondo l’arte del tatuaggio. La pratica del tatuaggio arriva in Europa solo nel 1769 grazie in particolare al ruolo dei marinai che per primi si avvicinarono alla pratica del tattuaggio durante i loro viaggi transoceanici apprendendone la tecnica. In Europa però il tatuaggio venne inizialmente utilizzato per marchiare i delinquenti e le persone ai margini della società: quali schiavi, criminali e prostitute, e solo in un secondo tempo, divenne una pratica raffinata.

La diffusione della pratica del tatuaggio iniziò a diffondersi solo a partire dagli anni Cinquanta quando rockers, teddy boys, hippies e punk riscoprirono il tatuaggio come forma espessiva per esprimere la propria ribellione nei confronti della società.

Oggi il tatuaggio non è più un fenomeno riservato a determinate culture underground, ma è diventato un vero e proprio costume, in grado di coinvolgere tutti i ceti sociali e anche tutte le età, che attraverso il tatuaggio esprimono il bisogno di enfatizzare, e rendere evidente la propria diversità.

Sabato e domenica 10 e 11 settembre sarà quindi possibile partecipare presso il Deposito Giordani ad un appuntamento davvero imperdibile non soltanto per gli appassionati e gli addetti al settore della body art ma anche per curiosi e soprattutto per coloro che avendo intenzione di fare il loro primo tatuaggio possono finalmente trovare tutte le informazioni sulle modalità di esecuzione, i tatuatori più bravi, le controindicazioni, o magari consultare archivi di tatuaggi per facilitarti la scelta del soggetto.

Inoltre, sabato sera, dopo le 20:00, il popolo della TATTOO CONVENTION si sposterà per una grande festa ai PN BOX STUDIOS di Torre, dove la serata verrà animata da dj set fino a notte fonda.