L’Atelier Home Gallery inaugura giovedì 12 maggio la doppia personale delle due fotografe Irena Fabri e Marcella Zanki, dal titolo Two sides of the mirror. La mostra traccia il combaciare di due inizi: da un lato la galleria apre i propri spazi per la prima volta ad una rassegna fotografica, dall’altro le due fotografe dell’est Europa espongono in Italia per la loro prima volta.
Two sides of the mirror (Due lati di uno specchio) è una mostra che mette in luce la donna come essere umano e spirituale nei suoi diversi atteggiamenti ed emozioni, nell’apparire in condizioni anche non desiderabili. Irena Fabri e Marcella Zanki, con le loro foto, mostrano e frammentano le donne in due opposti stati d’animo al fine di trasmettere un’interpretazione esperienziale della natura femminile.
Irena Fabri affronta e rappresenta il lato spirituale ed enigmatico dell’esistenza femminile. Gli attimi catturati nelle sue fotografie ci conducono alla fragilità del carattere femminile e mostrano una armonia dicotomica venata di melanconia. Sovrastando ciò che regola l’equilibrio estetico, le foto di Irena si affacciano al sublime con la potenza dell’espressione e dell’emozione simbolizzanti la natura dell’essere femminile, che non è totalmente visibile e fruibile alla mera percezione sensoriale. Tale approccio spirituale dell’artista vuole tirare fuori i contenuti nascosti degli attimi d’intimità che prendono forma attraverso la fotografia e che provocano un notevole sentimento ed emozione all’osservatore per tutta la durata del suo processo di comunicazione con l’artista e le foto.
Marcella Zanki cattura, invece, il lato selvaggio e vigoroso dell’universo femminile, inserendo nei suoi lavori tutta la carica emozionale che viene volutamente tralasciata dall’approccio utilizzato da Irena. Marcella colloca le sue modelle in una scenografia precostituita cercando di catturare cosa sia a distorcere l’estetica femminile. L’indipendenza, l’autosufficienza, il carattere forte e la determinazione sono solo alcune delle caratteristiche che compongono l’aurea della fotografia di Marcella Zanki. Una dose di primitivismo sorprendente attribuisce alle sue foto il principio base dell’autosufficienza. Questo selvaggio sopra citato rappresenta un eccezionale elemento sensuale indirizzato ai tratti mentali e psicologici che non sono comuni nella vita quotidiana delle donne. Un osservatore esterno può giungere alla conclusione che questa tipologia di fotografie non hanno solamente un significato, ma rappresentano anche l’espressione di un’altra ideologia collegata ad una diversa natura femminile, espressione di una prospettiva cruda e maschile. Le modelle, fotografate da Marcella, simbolicamente rompono il mito dell’eterosessualità e ogni fotografia trasmette l’audace potere femminile che provoca l’osservatore passivo aspettando una sua reazione. Ridefinendo il concetto di donna in tal modo, il pubblico andrà oltre al precostituito significato che si attribuisce alla stessa. Libera da regole, oscena fino ad un certo punto, la donna, rappresentata e fotografata da Marcella Zanki, rivendica la libertà, invoca alla ribellione, e vuole costruire un proprio mondo nuovo con diverse ragioni e logiche.
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